Un languor di stanchezza io riconosco
nel volger delle tue pupille schive.
Fragil tu sei com'edera di bosco
che solo a un tronco avviticchiata vive.
Come l'acqua tu sei, che in ogni chiosco
verde si lagna e geme in fratte e in rive,
finchè tremando, giù pel greto fosco,
sposi al fiume le sue acque giulive.
Si porgono le tue docili mani,
sè stesse offrendo a una catena grave
con fervor d'umiltà nei gesti piani.
L'anima tua in fondo a' tuoi sfuggenti
occhi, saprà sorridere soave
sol quando per amare s'annienti.
Amalia Guglielminetti
Non fu poi così bello e gioia,
ricordo il timore e il freddo;
ora resta il calore lontano
di quel tiepido abbraccio...
Un abbraccio
può variare da una breve stretta di un secondo, con le braccia non completamente attorno all'altra persona, a una presa estesa. La durata di un abbraccio in ogni situazione è socialmente e culturalmente determinata.
(dalla rete)
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