Din, dan, don, dan, o la piccola voce,
Santa Maria de la Concezione,
o, sapiente lunga orazione
sotto immobili cieli, ferrea croce;
altari bianchi come anime, buone,
o santi lieti nel martoro atroce,
o Gabriel, sotto il piè, feroce
ghigna il ribelle con le luci prone;
corone d’oro, manti di broccato,
cuori trafitti, bocche dolorose,
occhi con occhi in adorazione,
oh nulla, nulla sopravvisse al fato
ne la tetra rovina de le cose,
Santa Maria de la Concezione.
Sergio Corazzini
Realizzato nel diciottesiomo secolo (1735) in stile barocco, questo edificio è noto anche con
il nome di “chiesuola”: purtroppo attualmente è in stato di degrado e totale abbandono,
pur conservando ancora oggi un fascino straordinario.
L’oratorio un tempo faceva parte del complesso di Villa Taverna, a cui era collegato da un viale prospettico, oggi interrotto da una strada asfaltata.
A commissionare la costruzione della chiesa all’architetto Giacomo Antonio Quadrio fu il conte Costanzo Taverna.
(dalla rete)
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