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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 23 luglio 2017

Topo di campagna


Sono un topo di campagna
 
Forse un giorno partirò dai campi miei,
dal gorgheggio delle passere di luce
per la grigia città. Me ne andrò
alle pallide ombre dei vicoli,
nella folla dei monotoni passaggi
delle ore sui viali, alla muraglia
delle case contro il cielo delle lodole.
Non avvenga. Lasciatemi all'aperto
mattino, al cammino sulle orme del passato,
alla luna ch'è la Luna al mio paese,
alla casa ch'è la Casa.
Sono un topo di campagna, sono il grillo
che nel cuore mi ricanta ogni sera
se l'ascolto dal paterno focolare.
 
Umberto Bellintani
da Forse un viso tra mille, 1954
 
 
Il topo selvatico, lungo non più di dieci centimetri, si adatta facilmente su ogni territorio, qui in Italia è diffusissimo; preferisce scavare il suo dedalo di tane sotto terreni coperti da uno strato verde di fragranti vegetali, ma le sue case preferite sono i sottoboschi arbustivi, le pinete e le boscaglie, soprattutto se di noccioleti.
Si può incontrare anche in parchi e giardini, nonché in campi coltivati con cereali e terreni incolti!
Insomma, per questo esserino baffuto non ci sono proprio problemi per costruire la sua abitazione ideale.
L'unica cosa che il topino selvatico cerca di evitare è la vicinanza con la presenza umana, che lo spaventa e lo allontana.
Vive per lo più nell'oscurità della notte, quando pensa di non poter essere visto dai predatori.

Si arrampica con una grande agilità, il nostro amico acrobatico, e può capitare che trovi riparo in nidi di uccello abbandonati; è un roditore ricco di inventiva e molto adattabile, insomma.
Costruisce tortuose gallerie sotto il terreno ricoperto di foglie morte insieme alla sua numerosa famiglia baffuta, ma talvolta può capitare che vengano utilizzati i cunicoli scavati da altre specie; una caratteristica che non manca mai nelle casette dei topolini selvatici è quella di avere tante vie di fuga, per poter scappare via in caso di pericolo.
Il sistema di tunnel sapientemente scavato conduce a nidi sotterranei, rivestiti di erbe tritate finemente.
Pensate un po' che calde e accoglienti devono essere le loro casette!
Di cosa si nutre questo animaletto?
Tanto per cominciare c'è da dire che è un grande golosone e, diciamolo, è proprio ingordo!
Mangia bacche, ghiande, frutti, piante verdi, semi, cortecce, funghi, piccoli insetti, lumache e piante da orto, ma i suoi piatti preferiti sono le nocciole e i pinoli!
Il topolino buongustaio sapete cosa fa?
Per paura di ritrovarsi senza cibo, accumula una grandissima quantità di semi nelle sue gallerie sotterranee; spesso non riesce neppure a mangiarli tutti, ed è allora che entra in gioco il suo ruolo di "topo ecologico". G
ià, perché grazie alla sua ingordigia spropositata, il cibo che non viene sfruttato resta nel sottosuolo, dando così un importante contributo per il rinnovo delle foreste, che germogliano spontaneamente!
Questo suo comportamento vorace però finisce per metterlo ahimè nei guai...
Spinto dalla voglia di arraffare tutto il cibo che il suo fine odorato percepisce, giunge a fare razzia di nocciole, pinoli e semi in generale dalle coltivazioni umane, rovinando così irrimediabilmente i nostri raccolti.
Per prevenire i loro attacchi di fame a discapito delle nostre coltivazioni e delle nostre case, esistono diversi sistemi.
Uccidere degli esserini così piccoli e indifesi è davvero un peccato, oltre che una vera crudeltà, per cui è bene trovare metodi alternativi al problema.

E poi, diciamocela tutta, la morte non può mai essere un rimedio; in questo caso, uccidere un topo non farebbe altro che lasciare spazio ad altri topolini che, attratti dall'abbondanza di cibo dentro e fuori le nostre case, non tarderanno a presentarsi alla nostra porta (dalla rete).
 
forse perché la città finisce,
i prati, le case, l'erba;
un gioire di cose nell'aria,
annuso una stato latente...

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