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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 8 settembre 2016

Postumi

Postumi
 
A scriverti imparai in giorni più felici.
Una scheggia strappata dal mio cuore
era ogni lettera, un pezzo appena tolto
a un mosaico di vita; donavo i suoi grigi, i suoi blu,
i suoi rossi vibranti in cambio di una lode.
Riducevo a brandelli la mia anima,
pavimento ai tuoi passi, e scivolavo
sotto di essi a renderli più dolci.
Le mie lettere – ora – fiori pallidi
sparsi su tombe in pianti sconsolati.
No, non chiedo compensi, sarò forte
(ma a te che importa?); i lunghi, tristi anni
passano e ancora spargo fiori fragili
e sussurri d'amore a orecchie sorde.

Amy Lowell
Traduzione di Silvio Raffo
Ut pictura poesis

come dopo una sbornia,
confuso quanto basta,
stanco quanto basta,
adesso ci si riprende...
 

postumo
[pò-stu-mo] n.m. 
Etimologia: ← dal lat. postŭmu(m), superl. di postĕrus ‘che viene dopo’; cfr. postero 
(dalla rete)
 
 f. -a; pl.m. -i, f. -e
1.- si dice di opera pubblicata dopo la morte dell’autore: scritto postumo; edizione postuma | che si consegue dopo la morte: fama postuma
2.- si dice di figlio nato dopo la morte del padre
3.- che avviene dopo o in ritardo: effetto postumo; pentimenti postumi
 
pl. -i (spec. pl.)
1.- conseguenza, ripercussione di un avvenimento: i postumi della crisi del 1929
2.- disturbo lasciato da una malattia: i postumi di una bronchite | stato di malessere, disturbo che segue un’eccessiva assunzione di alcol, droghe, psicofarmaci ecc.: i postumi di una sbronza.

 
 

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