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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 12 settembre 2016

Augusto



aggettivo
[sec. XIII; dal latino augustus,
propr. consacrato dagli àuguri]
dalla rete, SAPERE.

1)-. Titolo sacrale che il Senato romano conferì a Ottaviano, per permettergli di esercitare la nuova autorità (di imperatore) con le opportune garanzie di carattere religioso.
Il concetto di augusto è quello di colui che è provvisto di poteri divini e si riallaccia al concetto di “augurio”, il rito mediante il quale si otteneva la partecipazione divina alle iniziative pubbliche.
Il corrispondente titolo femminile augusta fu attribuito alle mogli e, talvolta, anche alle madri, alle sorelle e alle figlie degli imperatori romani.
 
2)-. Per analogia, il titolo si attribuisce a sovrani e ad alti personaggi civili o religiosi e a ciò che li riguarda; imperiale, regale: l'augusta persona, per indicare re o principi; le auguste parole del pontefice.
Usato per antonomasia come sm., imperatore: “Canta gli Augusti / del secol tuo” (Parini). Per estensione, venerabile, sacro, maestoso: “in sembiante magnanimo ed augusto / come folgore suol, ne l'arme splende” (Tasso); di cose, solenne, nobile: l'augusta maestà delle leggi; combattere per una causa augusta e disinteressata.
  
 
Vento augusto
10
 
L'estate coi suoi denti trita tutto:
fili di ferro, sensi pietrificati,
foreste di slogan sordi e muti,
 
queste stesse armoniose locuzioni –
gli eleganti manuali di parole,
gli uccelli becchi adunchi degl'idiomi.
 
rimuove ogni giochetto ed ogni boria,
addomestica e sprona la memoria,
rifiuta l'esperienza, lievito senza senso
 
che sedimenta nello stomaco, addensa,
deposita acque luride e fanghiglia.
Sputa ciò che tra i denti s'impiglia
 
e lo getta, porzione e pasto, all'alcunché.
L'estate tutto macina e rimanda.
Uccide tutti i neonati del perché.
 
E scolora nel bianco ogni domanda.

Kostas Kutsurelis
Traduzione di Nicola Crocetti
Vento augusto
 
 


una bava accarezza i sensi,
sono ancoro là, dove frange il desiderio;
immota la mia anima respira,
o meglio, sospira...

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