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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 24 luglio 2016

Angelo Morbelli,... e la sua "Alba domenicale"


Alba domenicale
 
nell'aria ferma di Luglio
si sente come un senso di nulla,
pervengo a disfattismi preconfezionati;
fuori di casa il noce mi osserva,
dentro l'aroma di caffè è svanito,
rimane questa sottile inquietudine.
 
Gujil


 

Angelo Morbelli.
"In risaia", 1901. Olio su tela
Boston, Museum of Fine Arts
Angelo Morbelli,
 
Angelo Morbelli (Alessandria, 18 luglio 1854 – Milano, 7 novembre 1919) è stato un pittore italiano.
Figlio di Giovanni, funzionario statale, originario di Casale Monferrato e di Giovannina Ferraris, cominciò l'attività artistica in campo musicale, ma dovette presto abbandonare, in quanto affetto da una sordità progressiva.
Si dedicò allora alla pittura.
Frequentò l'Accademia di Belle Arti di Brera a partire dal 1867 dove fu allievo di Giuseppe Bertini.
Fu allievo del Bertini e del Casnedi a Brera (Milano). 
Cominciò così a esporre dapprima a Milano, e in seguito anche a Torino.
I temi prediletti spaziavano dalla storia al paesaggio.
Nel 1880 l'esposizione a Brera dell'opera Goethe morente, lo rese noto al grande pubblico.
A partire dal 1883 i temi pittorici di Morbelli si orientano verso l'interpretazione della realtà.
In particolare cominciò a rappresentare gli anziani ricoverati nel Pio Albergo Trivulzio, tema che gli fu sempre particolarmente caro.
Proprio in quell'anno vinse il premio Fumagalli con l'opera "Giorni... ultimi'".
All'inizio degli anni ottanta sposò Maria Pagani, che gli ispirò molti quadri sul tema della maternità (dalla moglie ebbe quattro figli).
Angelo Morbelli.
"S'avanza",  1894. Olio su tela. 
Verona, Civica Galleria d'arte moderna
La tecnica del Morbelli, cominciò progressivamente ad adottare la scomposizione dei colori e intorno al 1890 abbracciò il Divisionismo e strinse amicizia con Leonardo Bistolfi e Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Passò quindi a dipingere i paesaggi delle risaie del casalese.
Acquistata una casa nella frazione Colma, presso Rosignano Monferrato, ne fece oggetto di molti quadri. 
Si dedicò anche alla rappresentazione dei paesaggi montani, durante i numerosi soggiorni estivi a Santa Caterina Valfurva.
Nel 1897 vinse la medaglia d'oro di Dresda con "Per ottanta centesimi" e "S'avanza".
Nel 1900 fu premiato con la medaglia d'oro dell'Esposizione Universale di Parigi del 1900 con "Giorno di festa al Pio Albergo Trivulzio".
Con il nuovo secolo, riprese il tema del Pio Albergo Trivulzio, dei paesaggi marini ed i temi legati alla maternità e alla vita.
Nel 1908-1909 entrò in contatto con Carrà e Boccioni.
Trascorse gli ultimi anni tra gli inverni milanesi e le estati alla Colma e in Val d'Usseglio, luoghi che continuarono a ispirarlo nella sua attività pittorica.
Esordì a Milano nel 1881 con dipinti di genere.
Tra 1887 e il 1890 fu convertito al divisionismo dal Grubicy (il suo è piuttosto puntinismo).
Espose in importanti rassegne, specialmente a Milano e a Venezia, acclamato come uno dei maestri della nuova tecnica.
Sue opere sono nelle gallerie d'Arte Moderna di Milano, Roma, Torino.
Nella Biennale di Venezia del 1952 figuravano sue opere importanti nella rassegna dedicata al divisionismo.

Angelo Morbelli
"Alba Domenicale", 1890
Piacenza, Galleria Ricci Oddi
 
 
I quadri ispirati alla vecchiaia costituiscono il meglio della produzione del Morbelli.
Qui i vecchi non sono colpiti nel grigiore maleodorante o umido di un refettorio,
ma fuori, all'aria aperta e frizzante del mattino, che stimola le forze.
S'avviano verso la chiesa per ascoltare la prima messa.
C'è nell'aria la luce del Sabato Santo, una luce che si gode perchè si ha l'animo disposto e il tempo di goderla.
C'è una freschezza di rappresentazione in cui sembra per un momento superato
l'atteggiamento consueto del suo spirito, decadente, crepuscolare.
(dalla rete)


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