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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 8 febbraio 2015

L'origine del mondo

Durante il periodo nel quale è stato dipinto il quadro la modella preferita di Courbet era una giovane donna di nome Joanna Hiffernan, altrimenti conosciuta come Jo.
Il suo amante a quei tempi era un pittore americano ammiratore di Courbet, James Whistler.
Courbet fece un altro ritratto nel 1866 che ritraeva la bella Joanna, il cui nome era La belle irlandaise.
Durante la sua intera carriera Courbet fece quattro ritratti di Joanna. Probabilmente lei fu anche la modella che ispirò il quadro L'origine du monde che potrebbe spiegare la separazione tra Joanna e James McNeill Whistler.
L'unico dubbio riguardo questa ipotesi scaturisce dalla differenza del colore tra i capelli di Joanna nel quadro La belle irlandaise che sono di un colore arancione acceso, con i peli pubici raffigurati nell 'Origine du monde.
Nel suo romanzo J’étais l’origine du monde (It. Io ero l'origine del mondo), pubblicato nel 2000, la scrittrice francese Christine Orban si schiera a sostegno di questa tesi, immaginando che l'io narrante del romanzo, Joanna Hiffernan, fosse l'amante di Courbet e abbia fatto da modella per il celebre dipinto.
Bernard Teyssèdre in Le roman de l’origine (It. Il romanzo dell'Origine) del 1996, il cui protagonista è il dipinto stesso, aveva già suggerito il fatto che la Hiffernan fosse stata la modella (da Wikipedia).
Symphony in White, No. 1:
The White Girl
James Whistler,
un'altra raffigurazione
di Joanna Hiffernan


Tutta nuda

Te, nuda dinanzi la lampada rosa,
e gli avori, gli argenti, le madreperle,

pieni di riflessi
della tua carne dolcemente luminosa.
Un brivido nello spogliatoio di seta,
un mormorio sulla finestra socchiusa,
un filo d'odore, venuto
dalla notte delle acacie aperte,
e una grande farfalla che ignora
che intorno a te
non si bruciano le ali,

ma l'anima.
 
Luciano Folgore
 
ricordi sparsi, confusi,
camicette aperte e mani,
tante mani;
bruciato dal sole
un riarso qualunque
richiede dell'acqua...


 
L'origine du monde (1866)
parte superiore? 
Tutte le opere d'arte dai contenuti sessualmente espliciti prodotte in occidente prima del XX secolo, come L'origine du monde (1866) di Gustave Courbet, non erano destinate all'esposizione pubblica.
Il giudizio se un particolare lavoro è più artistico o più pornografico rimane del tutto soggettivo ed è cambiato anche in maniera significativa nel corso della storia e da una cultura all'altra; alcuni individui giudicano ogni manifestazione del corpo n udo come inaccettabile, mentre altri possono trovare grandi meriti artistici nei contenuti sessuali espliciti dell'arte erotica
Il giudizio artistico pubblico a tal proposito può o meno affrontare la questione.
Il primo proprietario del quadro, L'Origine del mondo, fu con ogni probabilità il committente stesso della tela, fu il diplomatico turco-egiziano Khalil-Bey (1831-1879).
Personalità eccentrica della Parigi bene degli anni sessanta del XIX secolo, mette insieme, prima di essere rovinato dai debiti di gioco, un'effimera ma sorprendente collezione, dedicata alla celebrazione del corpo femminile. 
L'origine du monde (1866)
Olio su tela cm 46 x 55
Gustave Courbet
Museo d'Orsay Parigi.
In seguito, si hanno poche notizie certe sulla sorte e sui proprietari del quadro.
Fino al suo ingresso nelle collezioni del museo d'Orsay nel 1995, L'Origine del mondo, che faceva allora parte della raccolta dello psicanalista Jacques Lacan, rappresenta il paradosso di un'opera famosa ma poco vista.
Courbet non ha mai smesso di rivisitare il nudo femminile, talvolta con una vena piuttosto libertina.

Tuttavia, in questo quadro, l'artista si abbandona ad un'audacia e a un realismo che conferiscono all'opera un grande potere seduttivo.
La descrizione quasi anatomica di un organo genitale femminile non è attenuata da alcun artificio storico o letterario.

Grazie al grande virtuosismo di Courbet, alla raffinatezza della gamma delle tonalità ambrate, L'Origine del mondo sfugge allo statuto d'immagine pornografica.
La schiettezza e l'audacia di questo nuovo linguaggio non escludono un legame con la tradizione: difatti, la pennellata ampia e sensuale e il ricorso al colore ricordano la pittura veneziana.
Del resto, lo stesso Courbet faceva appello a Tiziano e al Veronese, al Correggio e alla tradizione di una pittura carnale e lirica.
Questo quadro, finalmente esposto senza veli posti a coprire le parti intime, torna ad occupare il posto che gli spetta nella storia della pittura moderna.

Tuttavia, esso continua a porre, in modo inquietante, il problema dello sguardo (dalla rete, Musée d'Orsay Paris).
La rivista “Paris Match” ha pubblicato una “esclusiva mondiale” in prima pagina che mostra un collezionista d’arte avrebbe trovato la metà superiore del quadro di Courbet.
Un collezionista sostiene che la tela con un volto di donna, acquistata da un antiquario di Parigi nel 2010 per 1400 euro, sia proprio quello della modella del quadro di Courbet: Joanna Hiffernan.
Dopo averlo comprato da un collezionista d’arte erotica, (la cui collezione fu anche saccheggiata durante la guerra), questo anonimo collezionista, ha effettuato delle ricerche a partire dalla firma del mercante d’ arte Deforge-Carpentier sul retro del dipinto e ha trovato che ci sono altri elementi che collegano quel dipinto con quello di Courbet, primo fra tutti l’identità della modella e amante del pittore.
Il collezionista, identificato solo come “John”, ha detto alla rivista che ha comprato la tela di una testa di donna da un commerciante d’antiquariato di Parigi nei primi mesi del 2010 per € 1.400 dopo averla individuata tra vecchi mobili e soprammobili.
Egli è convinto che la tela, che misura 41cm x 33 centimetri, sia la testa mancante del quadro e per due anni ha cercato prove che confermassero i suoi sospetti.
L’ esperto d’ arte di Courbet, Jean-Jacques Fernier, ha dato peso all’ipotesi, dicendo che il dipinto non firmato sembra essere stato tagliato un’ opera più grande e la ricostruzione della sua tela, corrisponderrebbe a quella del capolavoro di Courbet.
Se il fatto fosse confermato, il dipinto di recente scoperta potrebbe in caso di autenticita’ avere un valore di oltre 40 milioni di euro (dalla rete).

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