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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 25 dicembre 2013

Natale 2013

Le poesie di Natale sono un classico imprescindibile per queste feste che ogni anno attendiamo con impazienza. Sono proprio le poesie di Natale che aiutano a trasmettere la tradizione della festa da una generazione all'altra, infatti da quando internet ha fatto la sua comparsa, anche il modo di scambiarsi gli auguri di Natale è cambiato di molto e le nuove generazione conoscono prevalentemente l'aspetto "godereccio" della festa, cioè quello fatto di pranzi, dolci tradizionali e allegria in famiglia. Anche chi non è molto religioso e anche in quelle famiglie dove la cristianità non è di casa, ci si scambia comunque gli auguri natalizi. Invece la poesia di Natale ha il pregio di far ricordare ai bambini il vero significato, quello più profondo, di questa festa che tutti aspettiamo con piacere. E' per questo motivo che ogni anno le maestre e le mamme sono alla ricerca delle poesie di Natale più profonde e più significative, in modo da consentire ai loro piccoli di apprendere cosa è accaduto e come è nata questa festa. Le poesie di Natale, infatti, in poche parole racchiudono significati, pensieri, idee ed emozioni, che non possono essere spiegati e raccontati, ma si possono solo comprendere così come sono usciti dalla penna degli autori. Con questo sito, tutto dedicato alle poesie natalizie, abbiamo dunque la speranza di tramadare ciò che pian piano si sta perdendo utilizzando lo stesso mezzo, internet, che ha contribuito all'allontanamento da quelle tradizioni che per i nostri genitori erano assolutamente di casa. Sono numerose le tradizioni per allietare la festa più bella dell'anno. Tra queste usanze c'è sicuramente quella di cantare tutti insieme sotto l'albero e poi ascoltare i bambini che recitano una poesia di Natale. Ovviamente queste tradizioni si rifanno a tempi in cui non esistevano televisione e altri strumenti di aggregazione che consentissero a tutti di ascoltare canti e musica per allietare queste giornate. A quei tempi chi sapeva suonare uno strumento accompagnava gli altri membri della famiglia che cantavano canzoni e filastrocche, poi ci si riuniva intorno al presepe o al camino e si ascoltavano racconti che avevano il compito di tramandare di anno in anno la conoscenza sulla storia del Natale, sulla nascita di Gesu, sui sacrifici della Sacra famiglia e su tutto il significato religioso. Per fortuna questa tradizione non si è mai perduta anche nei tempi moderni infatti, dopo aver fatto tanti lavoretti manuali per la preparazione di addobbi e decori, i bambini si preparano per una loro piccola recita, accompagnata da una letterina di buoni propositi per il nuovo anno che sta per arrivare. Nella ricerca della poesia di Natale da recitare, i bambini sono spesso aiutati da insegnanti, maestre e genitori. Infatti in molte scuole, già nel periodo dell'avvento i piccoli ricevono il compito di studiare ed imparare a memoria alcune poesie e filastrocche per arrivare a comprendere il vero e profondo significato della festa. Strano a dirsi ma sul Natale si sono cimentati anche molti poeti blasonati e conosciuti (dalla rete).

Il mago di Natale

Se io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l'alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all'Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po' di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d'ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an'roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s'intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l'albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l'albero del panettone
in viale Buozzi
l'albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all'albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l'albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

Gianni Rodari


Natale diverso,
festa
strana sensazione...

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