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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 31 marzo 2011

Vittorio Sereni


(Luino, 27 luglio 1913Milano, 10 febbraio 1983) è stato uno scrittore e poeta italiano.
Trascorse la giovinezza nella sua città natale, per trasferirsi all'età di dodici anni - a causa del trasferimento del padre, funzionario di dogana - a Brescia. Gli anni dell'infanzia a Luino sono tuttavia quelli che hanno lasciato la traccia maggiore nella sensibilità del poeta e i luoghi del Lago Maggiore sono fra quelli da cui trarrà la sua ispirazione più alta.
Sereni - che è ricordato come il capostipite della corrente che si rifà alla Linea Lombarda (che prende il nome dall'antologia di poesie che Luciano Anceschi pubblicò nel 1952 a Varese presso l'editore Magenta) ha sempre considerato Brescia come la sua seconda patria: entro i tranquilli confini di questa città presero vita i suoi primi interessi letterari, sorti in seguito alla lettura di un grande poeta del Novecento: Ungaretti.
Ma nel 1933 avviene per il futuro poeta un altro trasferimento, questa volta a Milano; mentre a Luino e a Brescia aveva frequentato il Ginnasio e il Liceo classico Arnaldo, nel capoluogo lombardo si iscrive all'Università, frequentando dapprima la Facoltà di Giurisprudenza ed in seguito quella di Lettere. Nel 1936 si laurea con una tesi su Guido Gozzano che causò, in sede di discussione, un certo movimento. Infatti, mentre il corpo accademico nel sentire le nuove idee espresse dal laureando si dimostrava piuttosto scettico, un gruppo di giovani poeti e artisti, tra i quali si notavano Aligi Sassu, Salvatore Quasimodo e altri, lo applaudiva consenziente.
A Milano Sereni stringe amicizia con alcuni compagni di studio che hanno i suoi stessi interessi letterari. Tra i primi Luciano Anceschi e in seguito Giancarlo Vigorelli, Leonardo Sinisgalli, Alfonso Gatto e lo stesso Quasimodo. Gatto e Vigorelli presentarono il promettente poeta a Carlo Betocchi che, nel 1937, gli pubblica due poesie sulla rivista " Frontespizio". È questo il primo importante traguardo. Negli anni milanesi Sereni aveva conosciuto altri "compagni di viaggio" ed era nata l'abitudine di incontrarsi quotidianamente lavorando liberi da ogni competizione in amichevole e affettuoso contatto. Nel 1937, Sereni era entrato, con Dino Del Bo, Ernesto Treccani, Alberto Lattuada, a far parte della redazione di Corrente dopo aver collaborato alla rivista Letteratura e a Campo di Marte. Il 15 settembre Sereni lascia la redazione della rivista "Corrente", sostituito da Giansiro Ferrata, pur continuando a mantenere contatti amichevoli con i redattori.
La rivista interrompe la pubblicazione il 10 maggio 1940, per trasformarsi in casa editrice, e pubblicherà, nel 1941, la prima edizione di Frontiera e nell'anno seguente la ristampa che porta il titolo di Poesie e che comprende anche altri testi. Era intanto scoppiata la seconda guerra mondiale e la notizia del conflitto sorprende Sereni a Modena dove insegna italiano e latino in un liceo. Viene richiamato alle armi con il grado di ufficiale di fanteria e nell'autunno del 1941 è assegnato ad un reparto destinato all'Africa settentrionale: come egli stesso racconta, non arriverà mai a destinazione. Il 24 luglio del 1943 viene fatto prigioniero a Trapani, trascorre due anni di prigionia in Algeria e nell'allora Marocco francese, e fa quindi ritorno a casa soltanto a guerra terminata.
Nel 1947 pubblica Diario di Algeria. Nel 1952, proprio quando la società italiana sta avviandosi, con problemi e contraddizioni, verso una economia capitalistica e industrale, Sereni lascia l'insegnamento e sceglie di lavorare presso l'ufficio stampa dell' azienda milanese Pirelli dove rimarrà fino al 1958. Nel 1954 viene pubblicata l'opera Una polvere d'anni a Milano, nel 1955 Non sanno d'esser morti e nel 1957 Frammenti di una sconfitta - Diario bolognese. Nel 1958 diventa direttore letterario presso la casa editrice Mondadori (presso la quale rimarrà fino al 1975) e dal 1962 al 1964 è direttore editoriale della rivista "Questo e altro". Nel 1962 erano intanto stati dati alle stampe Gli immediati dintorni e, nel 1965, Gli strumenti umani; nel 1969 è il primo direttore della collana "I Meridiani" di Mondadori; nel 1972 vince il premio dell'Accademia dei Lincei.
Inizia a viaggiare: Barcellona, Praga, Olanda e Stati Uniti. Nel 1973 si reca in Egitto, nel 1974 in Messico, nel 1978 in Provenza dove incontra René Char. Nel 1981 esce dall'editore Einaudi il quaderno di traduzioni Il musicante di Saint-Merry e altri versi tradotti dall'"Orphée Noir", da Pound, Char, Williams, Frénaud, Apollinaire, Camus, Bandini e Corneille. Questo lavoro di traduttore di poesia gli farà ricevere, nel 1982, il Premio Bagutta. Nel medesimo anno Garzanti gli pubblica Stella variabile che gli farà vincere il Premio Viareggio per la poesia. Il 10 febbraio del 1983 muore improvvisamente in conseguenza di un aneurisma.
Sono usciti postumi nell'ottobre 1983, per desiderio del poeta, Gli immediati dintorni - primi e secondi, Il Saggiatore e nel 1986 Tutte le poesie, Mondadori, a cura della figlia Maria Teresa.
Nel novembre dello stesso anno Dante Isella raccoglie con il titolo Senza l'onore delle armi, Scheiwiller, Milano, i testi: La cattura, L'anno quarantatré, L'anno quarantacinque, Ventisei, Le sabbie dell'Algeria (da wikipedia).


Anni dopo

La splendida la delirante pioggia s'è quietata,
con le rade ci bacia ultime stille.
Ritornati all'aperto
amore m'è accanto e amicizia.
E quello, che fino a poco fa quasi implorava,
dall'abbuiato portico brusìo
romba alle spalle ora, rompe dal mio passato:
volti non mutati saranno, risaputi,
di vecchia aria in essi oggi rappresa.
Anche i nostri, fra quelli, di una volta?
Dunque ti prego non voltarti amore
e tu resta e difendici amicizia.

Vittorio Sereni

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