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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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martedì 17 settembre 2024

Bella straniera

Il poeta e la bella straniera

In una gran città semisvenuta
sotto la violenza dell' estate,
il giovane poeta vagabondo,
povero e biondo,
nella magìa della sera
incantata di luci,
sul traguardo del marciapiede
incontra, viva e palpitante,
la bellezza di tutto il mondo,
condensata in una maliarda straniera.
Nella stamberga fredda e squallida
l'immagine di quella ignota donna
ch' egli vide passare ignuda
nel vento lilla della sua gonna,
nell'anima turbata gli s'incide
come un magnetico esse
coronato da un fiore che sorride.

Corrado Govoni

 
Poesie scritte con passione
per volti aridi e lontani;
sensazioni sospese, sottili
rimpianti e cuori infranti...

lunedì 16 settembre 2024

Restare

Perché restare

La sera
siedo su questo sasso, e aspetto.
Aspetto non so che cosa, ma aspetto.
Il sonno. La morte direi, se anch’essa
da un pezzo – già non se ne fosse andata
da questi luoghi.

Giorgio Caproni

Restare è un verbo intransitivo
che indica l'azione di fermarsi, cessare, trattenersi, rimanere, avanzare, sottrarre, permanere, rimanere in stato.
(TRECCANI)
 
 Sperimentare incubi indiretti
nel cuore di notti insonni;
rumori nel buio allarmano,
si resta assai spesso soli...

domenica 15 settembre 2024

A Giovenzio...

48

Se i tuoi occhi di miele, Giovenzio,
mi fosse lecito baciare,
migliaia di volte io li bacerei
e non potrei esserne mai sazio,
anche se piú fitta di spighe mature
fosse la messe dei miei baci. 

Publio Valerio Catullo 

Un'altra intensa e appassionata poesia d'amore dedicata
da Catullo a Giovenzio
,
un giovane bellissimo ma povero,
che preferisce l'amore a denaro e schiavi.

I
l poeta ebbe una relazione con un giovane di nome Giovenzio.
Il legame omoerotico fu, forse, il frutto della vita decisamente movimentata che Catullo condusse nella città di Roma
.
(dalla rete)

Negli occhi si scorgono luci
di giorni futuri, passati;
rimango nel senso del dire
in un percorso tortuoso e duro...

sabato 14 settembre 2024

Api

 Ape

Ciò che di te si dice, anima mia,
Forse vero sarà, ma non mi cape:
Più che uno spiritel, credo che un’ape,
Una vaga, inquïeta ape tu sia.

E un’ape aristocratica, che in seno
A’ più soavi e cari fior si posa,
E dal candido giglio e dalla rosa
Sugge — non miele, ah no! sugge veleno.

Arturo Graf

"Quando l’ultima ape morirà,
all’uomo resteranno
4 anni di sopravvivenza",
ha predetto il grande fisico
Albert Einstein
Questo preasagio non può che farci rabbrividire.

Quando l'ultima ape...
il pensiero rabbuia la vita;
i fiori, la frutta, nel sole,
così sappiamo da sempre...

venerdì 13 settembre 2024

Fallace

La mèta fallace

Chiusa è la casa dov'io giungo alfine,
spossata dall'asprezza ardua dell'erta.
Ai cardini s'abbrancano le spine,
la casa è chiusa e la soglia è deserta.

Par ch'essa punga d'un suo muto e fine
sdegno chi sta fra timida ed incerta,
col petto ansante e con le ciglia chine,
e che del folle suo inganno l'avverta.

Che val sostare? Anima mia, che vale
piangere con la bocca sul gradino
dove si posa il piede di chi sale?

Che val chiamar chi è sordo o non ascolta?
A ritroso facciam ora il cammino...
Non tremare così, anima stolta.

Amalia Guglielminetti 

Qualcosa di fallace spesso può dare false illusioni, trarre in inganno, indurre a sbagliare.
 Una fallacia è un errore nascosto nel ragionamento che viola le regole di un confronto argomentativo corretto; quindi, è qualcosa che inganna, che induce in errore (dalla rete).

Inesattezze del passato tornano
al cuore, dal cuore, come flussi
di incorporee ragaioni e inclinano
il capo, e abbassano gli occhi...

giovedì 12 settembre 2024

Demagogia

Demagogia è un termine di origine greca che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore a fini politici o per aumentare il proprio consenso popolare o per il raggiungimento e la conservazione del potere stesso (da wikipedia).

A un demagogo

Tu dici bene: è tempo che consacri
ai fratelli la mente che si estolle
anche il poeta, citaredo folle
rapido negli antichi simulacri!

Non più le tempie coronate d'acri
serti di rose alla Bellezza molle;
venga all'aperto! Canti tra le folle,
stenda la mano ai suoi fratelli sacri!

E tu non mi perdoni se m'indugio,
poiché di rose non si fanno spade
per la lotta dei tuoi sogni vermigli.

Ma un fiore gitterò dal mio rifugio
sempre a chi soffre e sogna e piange e cade.
Eccoti un fiore, o tu che mi somigli!

Guido Gozzano 

Pessime persone inclinano
idee, presupposti, concetti;
rimane confine il libero arbitrio
e una voglia di aria pulita...

mercoledì 11 settembre 2024

88

 https://http2.mlstatic.com/D_NQ_NP_658626-MLC52989338420_122022-O.webp Dedicata a F.W.

Le vite degli atleti ci ricordano
I calci e i pugni che possiamo dare,
E le impronte di zoccoli sul muso
Che, partendo, si possono lasciare.
Oak Park, 1916
«Trapeze» (24 novembre 1916)

Ernest Hemingway

Scritte in viaggio o sulla tovaglia di un bar, le poesie riunite in questo volume – composte dal 1912 al 1956 – sono appunti, impressioni, noterelle, minute di lettere non spedite.
Questo libro è uno scrapbook, un taccuino, il raccoglitore di tutti i pezzi di carta sui quali l’artista scarabocchiava per qualche istante, fissando nelle parole gli umori e i sentimenti più fugaci.
(dalla rete)

 Nel correre del tempo rimane
un senso di cose che valgono;
ho amato Hemingway da subito,
ora lo leggo con finto disincanto...

 

martedì 10 settembre 2024

A mio Padre

A mio Padre
 
Ripensando mio padre io credo
ci sia un insieme di cose lontane,
si affacciamo attimi di sereno ricordo
rimane quasi un senso di pace,
nel cuore, certo, dal cuore.
Infinitesimi istanti...
 
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

lunedì 9 settembre 2024

Sleeping Satellite (Satellite addormentato)

Mi piace ancora cercare belle canzoni,
come questa, ormai datata;
la suggestione è continua e magica,
i pensieri tornano ad allora...
 
 

I blame you for the moonlit sky
Vi incolpo per il cielo illuminato dalla luna
And the dream that died
Ed il sogno che è morto
With the eagles flight
Col volo delle aquile
I blame you for the moonlit nights
Vi incolpo per le notti illuminate dalla luna
When I wonder why
Quando mi chiedo perché
Are the seas still dry?
I mari sono ancora asciutti?
Don't blame this sleeping satellite
Non dare la colpa al satellite addormentato
Did we fly to the moon too soon?
Siamo andati sulla luna troppo presto?
Did we squander the chance?
Abbiamo sprecato la probabilità?
In the rush of the race
Nella fretta della gara
The reason we chase is lost in romance
La ragione che inseguiamo si è persa nel romanticismo
And still we try
E ancora proviamo
To justify the waste
A giustificare lo spreco
For a taste of man's greatest adventure
Per un assaggio della più grande avventura dell'uomo
I blame you for the moonlit sky
Vi incolpo per il cielo illuminato dalla luna
And the dream that died
Ed il sogno che è morto
With the eagles flight
Col volo delle aquile
I blame you for the moonlit nights
Vi incolpo per le notti illuminate dalla luna
When I wonder why
Quando mi chiedo perché
Are the seas still dry?
I mari sono ancora asciutti?
Don't blame this sleepin' satellite
Non dare la colpa al satellite addormentato
Have we lost what it takes to advance?
Abbiamo smarrito ciò che ci avvantaggia?
Have we peaked too soon?
Siamo arrivati all'apice troppo presto?
If the world is so green
Se il mondo é così verde
Then why does it scream under a blue moon?
Allora perché urla sotto una triste luna?
We wonder why
Ci chiediamo perché
If the earth's sacrificed
Se la Terra è sacrificata
For the price of it's greatest treasure
Al prezzo del suo tesoro più grande
I blame you for the moonlit sky
Vi incolpo per il cielo illuminato dalla luna
And the dream that died
Ed il sogno che è morto
With the eagles flight
Col volo delle aquile
I blame you for the moonlit nights
Vi incolpo per le notti illuminate dalla luna
When I wonder why
Quando mi chiedo perché
Are the seas still dry?
I mari sono ancora asciutti?
Don't blame this sleeping satellite
Non dare la colpa al satellite addormentato
And when we shoot for stars
E quando puntiamo alle stelle
What a giant step
Che passo da gigante
Have we got what it takes
Abbiamo ciò che serve per farlo?
To carry the weight of this concept?
Per trasmettere il peso di questo concetto?
Or pass it by like a shot in the dark
O passerà inosservato come un lancio nel vuoto
Miss the mark with a sense of adventure
Manca il bersaglio con un senso di avventura
I blame you for the moonlit sky
Vi incolpo per il cielo illuminato dalla luna
And the dream that died
Ed il sogno che è morto
With the eagles flight
Col volo delle aquile
I blame you for the moonlit nights
Vi incolpo per le notti illuminate dalla luna
When I wonder why
Quando mi chiedo perché
Are the seas still dry?
I mari sono ancora asciutti?
Don't blame this sleeping satellite
Non dare la colpa al satellite addormentato.
 

domenica 8 settembre 2024

Furto!

Furto

Hanno rubato Dio.
Il cielo è vuoto.
Il ladro non è ancora stato
(non lo sarà mai) arrestato

Giorgio Caproni

Improbabili direttrici allineano
concetti ascetici, eretici, vani;
la ricerca di Dio interrompe la via
più volte, spesso vicini alla fine... 
 
Il furto è l'illecito che si consuma con l'impossessamento indebito 
di un bene mobile di proprietà altrui mediante 
una condotta sottrattiva nei confronti del detentore dello stesso bene.
 In tempi recenti la disciplina è stata estesa al furto di beni immateriali.
(da wikipedia)
 


sabato 7 settembre 2024

Libro

Il libro è il veicolo più diffuso del sapere.  
L'insieme delle opere stampate, inclusi i libri, è detto letteratura.  
I libri sono pertanto opere letterarie.
 
 Regalami libri che finiscano bene
in mancanza di romanzi anche poesie
in mancanza di poesie magari anche una strofa
in mancanza di una strofa
anche un unico verso.

Yvon Le Mene

Potremmo definire
 libro  
un qualsiasi oggetto costituito da una pila di fogli, 
generalmente cartacei e di ugual misura, 
rilegati tra loro su un solo lato mediante cucitura o incollaggio 
che prende il nome di rilegatura e contenenti delle informazioni.
(dalla rete)
 
 Rime baciate, prose affilate,
versi scorrono su pagine virtuali;
siamo digitalmente assuefatti
da sogni imprevisti e scialbi...
 
 Un libro è un mezzo di comunicazione della cultura scritta, 
prodotto in un numero di copie sufficiente 
da garantirne la circolazione.

venerdì 6 settembre 2024

Ninna e Nanna

La mia Ninna Nanna

Non ho sonno:
mi ronzan nella testa
intorno a fiori neri
di malinconici pensieri,
come insistenti macroglosse,
campane a festa,
forse quelle del mio paese,
così strane così lontane !
Ed ho voglia di piangere :
è tanto
che non ho pianto !
Ma, sotto le finestre, ulula il mare
mugghia e rugge con ira,
m' intorbida la mente,
m' acqueta i sensi
col suo fragore immane.
Ed io mi stringo nel lenzuolo,
mi rannicchio in un canto freddo e solo,
il picchiar del mio cuore più non sento,
e in pace m' addormento.
Come un gracile bambino,
cullato bruscamente da un gigante
nel suo povero lettino.

Corrado Govoni 

Una ninna nanna è una melodia rasserenante cantata ai bambini per farli addormentare. L'idea alla base della ninna nanna è che un canto eseguito da una voce familiare induce i bambini ad addormentarsi. Ninna nanne si trovano nella cultura popolare di tutti i popoli (da wikipedia).

Che mi cullasse la notte, vorrei
per un sonno tranquillo, sereno;
gli scogli della vita infrangono
i sogni, speranze a lungo riposte
fino ai sospiri segreti, flebili...

giovedì 5 settembre 2024

Protocollo cittadino #137 (Insonnia)

L'insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dall'incapacità di dormire, nonostante l'organismo ne abbia il reale bisogno fisiologico.
 
Insonnia

Contare gocce che cadono e usare
parole diverse dal sogno, realtà
condivisione assoluta di pensieri
che tengono sveglio la notte...

 Gujil

L'insonnia è un disturbo del sonno che impedisce di dormire o di riposare bene, le cause della stessa possono essere molteplici.
(dalla rete)

mercoledì 4 settembre 2024

Tra risorgive e fontanili

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Campagna mia, sabina o tiburtina
(ma chi non ha cuore di ferirmi sostiene
che tu sei tiburtina, anche se gli altri
per dirti sabina darebbero ogni cosa),
sabina dunque o tiburtina come è vero,
con gioia sono stato lí nella tua villa
fuori Roma a liberarmi di quella tosse
maledetta che certo ho ben meritato
per l'ingordigia di gustare un pranzo splendido.
Volevo godermi la tavola di Sestio:
mi son dovuto leggere un discorso livido
e velenoso contro Anzio, suo rivale.
Di colpo mi scoppia un raffreddore, una tosse
secca, finché non son fuggito qui da te
per curarmi con riposo e decotti.
Ora sto bene e posso quindi ringraziarti
di non aver punito la mia colpa.
Se dovessi subire ancora i suoi libelli,
voglio che il loro lievore procuri a lui,
non a me, brividi e tosse: quello m'invita
solo per leggere i suoi maledetti scritti.

Publio Valerio Catullo

Ora che ci penso ho perso da tempo
 il mio fontanile, nascosta campagna;
risorgive tranquille, fresco rifugio
all'afa estiva di questa pianura... 
 
Con “risorgiva” si intende un affioramento naturale dell’acqua presente nella falda acquifera. Le acque scendono nel sottosuolo in aree prealpine e affiorano nuovamente in pianura. 
Con il termine “fontanile” s’intende l’artificio con cui una risorgiva viene imbrigliata e quindi gestita: il termine fa chiaramente riferimento a “fontana” che, comunemente si riferisce ad artefatti che hanno lo scopo di captare e convogliare acque sotterranee o affioranti.
(dalla rete)
 

martedì 3 settembre 2024

Venere di Milo

La Venere di Milo

La Venere di Milo
Ha in Parigi, nel Louvre,
Se non un tempio, almeno
Un riparo, un asilo.
Quivi ogni giorno, quanto è lungo l’anno,
Oziosi, pedanti ed annojati
D’attorno le si fanno
A contemplar con volti trasognati,
E con occhi sgranati,
La sua bellezza ignuda e desïosa.
Di questa e d’altre noje l’amorosa
Dea non si cura, o forse non s’avvede;
E solamente par che le dispiaccia
D’aver perduto le sue bianche braccia,
Le sue candide braccia, ond’ella tanti
Si strinse al petto venturosi amanti

Arturo Graf

L'Afrodite di Milo,
meglio conosciuta come Venere di Milo,
è una delle più celebri statue greche.

Si tratta di una scultura greca di marmo pario alta 202 cm
priva delle braccia e del basamento originale, che è conservata al
Museo del Louvre di Parigi.

(da Wikipedia)

Nella città che amo tesori mostrano
le loro bellezze antiche e moderne
agli occhi, ragazzo sperduto un tempo
ora uomo maturo, già vecchio...