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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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martedì 1 luglio 2014

Natura

Natura, genericamente, è tutto quanto non è stato realizzato dall’uomo, le cose come sono o sarebbero senza il suo intervento.
Deriva dalla radice latina gna (‘generazione’), da cui nasci (‘venire ad essere per generazione’). Anche il corrispondente greco, physis (φύσις), deriva da phyo, genero’.
La forma originaria della parola veniva usata per indicare, infatti, il principio che genera e dà origine le cose. Passò poi ad indicare l’insieme delle cose.
Il rapporto tra la natura e l’uomo è stato indagato fin dalle origini della filosofia occidentale. Già Aristotele ha distinto la realtà naturale (che non dipende dall’uomo e dalla sua tecnica) da quella artificiale. In questo rapporto, un decisivo salto di qualità avviene con la rivoluzione industriale. Prima della fine del ‘700 l’uomo, nonostante avesse prodotto già notevoli modificazioni  sull’ambiente, si inseriva pienamente nei cicli naturali. Da allora, invece, lo sviluppo tecnologico ha portato una crescita enorme dell’uso di risorse non rinnovabili, dello sfruttamento del territorio, della produzione di rifiuti, nella creazione di sostanze di sintesi non riciclabili dai processi naturali.
L’uomo diventa così uno dei principali responsabili delle alterazioni dell’ambiente. Parallelamente, la cultura occidentale prende coscienza dei guasti arrecati alla natura: nasce l’ecologia.
Portata a battesimo dal biologo tedesco Ernst Haeckel nel 1866, l’ecologia (dal greco: οἶκος, oikos, ‘casa’ o anche ‘ambiente’; e λόγος, logos, ‘discorso’ o ‘studio’) è la branca della biologia che studia la biosfera, cioè la porzione della Terra in cui è presente la vita, e le relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente (dalla rete - Legambiente).

Natura
La terra e a lei concorde il mare
e sopra ovunque un mare più giocondo
per la veloce fiamma dei passeri
e la via
della riposante luna e del sonno
dei dolci corpi socchiusi alla vita
e alla morte su un campo;
e per quelle voci che scendono
sfuggendo a misteriose porte e balzano
sopra noi come uccelli folli di tornare
sopra le isole originali cantando:
qui si prepara
un giaciglio di porpora e un canto che culla
per chi non ha potuto dormire
sì dura era la pietra,
sì acuminato l'amore.
Mario Luzi

 
 
 

 
sempre...,
con occhi di bimbo
guardare lontano,
respirare il vento,
sentire il chiarore...

2 commenti:

  1. ... dei momenti persi, dei chiarori perduti, dei volti confusi
    istanti di tempi, di antiche memorie
    nell'enfasi del tempo che muove pensieri e foglie...
    "poesieinsmalto"

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  2. Annamaria,
    grazie per il prezioso contributo

    Gujil

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