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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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martedì 25 giugno 2013

Il cavallo arabo tra poesia e riflesso

Il Cavallo Arabo

Il cavallo puro sangue arabo è il prodotto di secoli di selezione ed uso in condizioni climatiche tanto difficili da consentire la sopravvivenza solo ai più resistenti e coraggiosi. A ciò si aggiunge il fatto che il criterio di allevamento delle tribù beduine è sempre stato di utilizzare i soggetti dotati del massimo di velocità e di fondo e in grado di sopportare lunghissime marce, il cui epilogo, culminava spesso in azioni guerresche ove velocità e ardimento costituivano la semplice differenza fra vivere e morire. Questo ha significato il cavallo per le tribù arabe nel corso di centinaia di anni. Quando gli Europei cercarono di migliorare le loro razze iniziarono l’importazione dall’Arabia di stalloni con cui incrociarle. Gli inglesi svilupparono il purosangue facendo largo uso di famosi stalloni come Byerly Turk, Darley Arabian, Godolphin Arabian. Non esiste purosangue sulle piste di tutto il mondo nelle cui vene non scorra l’85%-95% di sangue arabo. Altri Paesi poi, come Ungheria, Polonia, Francia, Germania, Spagna pianificarono il miglioramento delle loro razze con massicce immissioni di stalloni arabi provenienti dai deserti. Oggi, nessuna notevole razza equina è esente dall’impronta miglioratrice del cavallo arabo. Blaze discendente da Darley Arabian è stato il capostipite dell’Hakney. Da Messenger, derivato arabo, trae origine il trottatore Americano. Nella razza lipizzana l’importante linea Siglawi discende da un famoso stallone arabo chiamato appunto Siglawi. L’influsso del cavallo arabo è tuttora evidentissimo nelle razze del Sud Italia (Persano e derivati orientali in Sicilia) e nelle razze Sarde. Un grande interesse si è concentrato sul cavallo arabo per oltre due secoli; sempre però, maggiormente inteso al miglioramento delle razze autoctone che all’allevamento dell’arabo in purezza. La sua scarsa diffusione dovuta a costi eccessivi d’importazione, difficoltà di reperimento e trasporto, oggi è sormontata grazie al superamento di questi problemi. Migliaia di cavalli puro sangue arabi vengono ogni anno registrati nel mondo sotto il controllo della WAHO (World Arabian Horse Organisation). Gli U.S.A., il Canada, l’Inghilterra, la Russia, la Polonia, la Germania e l’Egitto primeggiano nell’allevamento e nel numero di cavalli registrati. Perché tanta attenzione ruota oggi attorno al cavallo puro sangue arabo? Per comprenderlo occorre anzitutto analizzarne le caratteristiche. Altezza da mt. 1,45 a mt. 1,55 ma esistono soggetti più piccoli e più alti; pelo corto, fine, soffice; criniera e coda seriche; mantello: baio, grigio, sauro e nero. La bellezza è più consona a inquadrarsi nei canoni dell’arte che in quelli della morfologia equina. Testa corta, fronte larga, occhi enormi pieni di espressione, orecchie fini e mobili, collo arcuato, spalle e pastorali ben inclinati. La schiena larga e corta, la profondità e l’ampiezza toracica segno distintivo della sua forza. L’arabo differisce dagli altri cavalli per costituzione e temperamento, è compatto nella conformazione e famoso per la sua resistenza. Nelle gare di fondo non ha rivali grazie al suo metabolismo particolare. È nota inoltre la sua capacità di portare grossi carichi, fuori dai consueti rapporti peso trasportato/peso del cavallo, validi per tutte le altre razze. Il Gen. Dumas nel suo libro «Le vrai cheval arabe» fornisce dettagliate tavole di caricamento per cavalli arabi in servizio nelle truppe francesi del Sahara; in breve: 153 Kg. di carico comprensivi di cavaliere, bardatura, armi e viveri per 7 giorni e distanze coperte sull’origine di 100 Km. giornalieri. L’arabo è famoso per la sua meravigliosa disponibilità, temperamento e bontà, stile e bellezza associate a facilità di apprendimento e serietà. Anche gli stalloni, non presentano difficoltà particolari e in genere possono essere montati con sicurezza anche da bambini. La versatilità è un’altra formidabile caratteristica della razza. Soggetti propriamente selezionati possono correre veloci come purosangue Inglese, trottare alle andature più rilevate come un Hakney o un Saddle bred, possono lavorare il bestiame come un Quarter Horse, cacciare e saltare come un Hunter, servire come cavallo da parata o tirare elegantemente un calesse, una carrozza o una slitta. L’arabo è realmente un cavallo per tutti gli usi e attaccato o bardato come volete, resterà inconfondibilmente un arabo (dalla rete).


Alla vita

 
Non prenderai il mio rossore
intenso - come le piene dei fiumi!
Sei il cacciatore, ma io non cederò,
sei l'inseguimento, ma io sono la fuga.

Non prenderai la mia anima viva!
Così, nel galoppo delle cacce -
si china - e morde
una vena il cavallo
arabo.

Marina Ivanovna Cvetaeva




e corse infinite
infiniti richiami
dove senso e bugia
sono solo parole...

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