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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 15 gennaio 2012

Armando Spadini

Autoritratto
Armando Spadini (Firenze, 29 luglio 1883 – Roma, 31 marzo 1925) è stato un pittore italiano e uno dei rappresentanti della cosiddetta Scuola Romana.
Biografia [modifica]Lavora come ceramista a Firenze e, dal 1900, frequenta la Scuola Libera del Nudo dell'Accademia di belle arti dove conosce Ardengo Soffici e Adolfo De Carolis. Nel 1902 viene introdotto alla rivista "Leonardo" ricca di suggestioni simboliste. Nel 1906 partecipa alla LIX Esposizione annuale della Società delle Belle Arti di Firenze.
Nel 1910 si trasferisce a Roma dove si dedica al ritratto e alle vedute cittadine. Nel 1913 partecipa alla Prima Esposizione internazionale della Secessione e replica l’esperienza alle edizioni successive, alla quarta delle quali il Comune di Roma acquista un’opera (1916).
Dopo la Prima guerra mondiale attraversa un periodo difficile ed è osteggiato dalla rivista "Valori Plastici" che lo considera un conservatore. La sala personale riservatagli alla XIV Esposizione Internazionale d'arte della città di Venezia del 1924 segna il superamento dell’ostilità e la definitiva consacrazione della sua pittura.
Nel Parco di Villa Borghese, 1915-1920 ca. (Fondazione Cariplo)La moglie in abito da sposa (Torino, Galleria d'Arte moderna);
Bimbi Nudi
Mosè (Milano, Galleria d'Arte Moderna);
Bambini e pesci;
Bambini con frutta;
La famiglia a Villa Borghese;
La servetta
M. Fagiolo Dell'Arco, Scuola romana: pittura e scultura a Roma dal 1919 al 1943, Roma, De Luca, 1986.
Antonella Crippa, Armando Spadini, catalogo online Artgate della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA (fonte per la biografia).
M. Fagiolo Dell'Arco, Scuola romana: pittura e scultura a Roma dal 1919 al 1943, Roma, De Luca, 1986
M. Fagiolo Dell'Arco, Valerio Rivosecchi, Emily Braun, Scuola romana. Artisti tra le due guerre, Milano, Mazzotta, 1988
Scuola romana, catalogo della mostra, a cura di M.Fagiolo e V.Rivosecchi, con la collaborazione di F.R. Morelli, Milano 1988
G. Castelfranco, D. Durbe, La Scuola romana dal 1930 al 1945, Roma, De Luca, 1960
Roma sotto le stelle, catalogo della mostra. Sezione arti visive, a cura di N. Vespignani, M. Fagiolo, V. Rivosecchi, collaborazione I. Montesi, Roma 1994
Catalogo generale della Galleria comunale d'arte moderna e contemporanea, a cura di G. Bonasegale, Roma 1995 (da wikipedia).


Bambini che studiano
Armando Spadini. Intimismo e luminosità(Luca Ceccarelli).
Era un artista ben inserito nell'ambiente culturale toscano del primo Novecento, amico di Papini, Cecchi, Borgese e Prezzolini. Collaborava con le sue xilografie al Leonardo. Ungaretti, che ne era anch'egli amico personale, definì Armando Spadini "pittore del trionfo della luce". Infatti, pur essendo legato alla tradizione toscana dei macchiaioli, Armando Spadini subì in profondità il fascino dell'Impressionismo francese, con la sua attenzione per movimenti che sono soprattutto di luce, prima ancora che di colore e di materie. E' un'attenzione che si coglie molto bene in un quadro come Giovinetti che si bagnano sulla riva di un fiume, del 1909, che gli fa ottenere il Pensionato artistico, dopo che già nel 1900, a soli 17 anni, aveva partecipato ad un concorso indetto dalla casa Alinari per illustratori della Divina Commedia, in cui vinse un secondo premio, presentando un'illustrazione per il canto XIII dell'Inferno più sognante e allucinata di quelle di Gustave Dorè.
L'edera nel bosco a Villa Borghese
Nel 1910 si trasferì con la moglie a Roma, dove andò ad abitare a via di Ripetta, attraversando un periodo di profonde difficoltà economiche, finchè nel 1913 non giunse a Roma anche lo scrittore Emilio Cecchi, che andà a collaborare a La Tribuna, uno dei più prestigiosi periodici romani di cultura e di costume, e introdusse Spadini negli ambienti del Caffè Aragno. Quest'ultimo, che oggi non è che un anonimo bar, all'epoca era il luogo di ritrovo dei più noti letterati e artisti romani.
Tra il ?13 e il ?17 Spadini espose alcuni suoi quadri alle mostre della Secessione Romana. La Secessione fu un evento di enorme rilevanza nel panorama provinciale dell'arte italiana.
Vi parteciparono perfino uno scultore come Rodin, e pittori come Cèzanne, Matisse, Munch, Klimt. Due quadri di Spadini vennero acquistati dallo stato (Le bagnanti e l'Armida), e uno dal Comune di Roma (Sotto la pergola). Anche se nel caso dell'Armida il soggetto è tratto dal poema di Tasso, la pittura di Spadini in questo periodo conserva uno sfondo intimistico e una profonda solarità. Nel frattempo, dopo un breve periodo di servizio militare nella Prima guerra mondiale, fu riformato per via di una nefrite cronica che non lo lasciò più per il resto della sua breve vita. Andò a stabilirsi in una villetta ai Parioli, che divenne meta abituale di visite da parte dei suoi amici, Cecchi, Vincenzo Cardarelli, Ungaretti, il pittore Giorgio De Chirico.
Galli e galline
L'adesione di Spadini alla poetica pittorica impressionista non è acritica, da epigono. Il suo legame con la tradizione italiana, come si è detto, resta forte, e altrettanto lo è la sua attenzione verso ciò che si muove nell'arte italiana contemporanea. Questa attenzione lo porta ad esporre, nel 1922, insieme al gruppo che si raccoglie intorno alla rivista Valori plastici, che rivendicava, accanto all'importanza della rivoluzione impressionista di Monet, Rènoir e compagni, e a quella della scuola simbolista, l'importanza della pittura come manufatto, in cui restava essenziale il pittore come artigiano, e l'importanza dei valori di plasticità e della geometria, che spinse questi artisti a riscoprire la grande pittura umanistica del Quattrocento (basti ricordare la rielaborazione, da parte di De Chirico, di modelli come Piero della Francesca e il Perugino).
La svolta nella pittura di Spadini, che lo porta alla pittura di tele più impegnate, è testimoniata già qualche anno prima in un quadro come la Maternità, del 1918, in cui questo soggetto viene rivisitato al di fuori degli schemi tradizionali dell'iconografia, o in Bambini che leggono, di una luminosità più raccolta ed intimistica, che verrà stampato su una delle facce delle banconote da mille lire che entrarono in corso nel 1990. Lìultima esposizione a cui partecipò fu la Biennale di Roma del 1924, ormai da artista affermato e stimato. L'anno dopo si spense, a soli 42 anni.
Autodidatta, non coltissimo, forse, ma sensibile alle suggestioni del preraffaellismo e dell�impressionismo, Armando Spadini rimase per lunghi anni dopo la sua morte un punto di riferimento importante per i pittori delle generazioni più giovani, almeno fino a quando, nei decenni del secondo Dopoguerra, non presero il sopravvento tendenze a carattere più intellettualistico che declassarono l'opera di Spadini come troppo intimistica e legata al quotidiano (dalla rete).


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