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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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sabato 28 giugno 2025

Tulipani, poesia e musica

 

Tulipani

I tulipani sono troppo eccitabili, e’ inverno qui,
guarda quanto ogni cosa sia bianca, quieta e innevata.
Imparo la pace, mentre si posa quieta a me vicina
come la luce su questi muri bianchi, questo letto, queste mani.

Non sono nessuno; niente a che fare con le esplosioni.
Ho dato il mio nome e i vestiti alle infermiere
la mia storia all’anestesista e il mio corpo ai chirurghi.

Hanno appoggiato la mia testa tra cuscino e bordo del lenzuolo
come un occhio fra palpebre bianche che non si chiuderanno.
Stupida pupilla, di tutto deve fare incetta.
Le infermiere passano e ripassano, non disturbano,
passano come i gabbiani verso terra nelle loro cuffie bianche,
facendo cose con le mani, uguali l’una all’altra,
cosi’ che e’ impossibile dire quante siano.

Il mio corpo e’ un sasso per loro, vi si apprestano come l’acqua
ai sassi sui quali deve scorrere, levigandoli garbata.
Mi danno il torpore con i loro aghi luccicanti, mi danno il sonno.
Adesso ho perduto me stessa sono stanca di bagagli –
la mia borsa di pelle come un nero portapillole,
mio marito e il bambino sorridono nella foto di famiglia;
i loro sorrisi mi agganciano la pelle, piccoli ami sorridenti.

Ho gettato cose in mare, io cargo di trent’anni

tenacemente attaccata al mio nome e indirizzo.
Hanno strofinato via tutti i miei affetti.
Impaurita e denudata sulla plastica verde della barella
ho guardato la mia teiera, il como’ della biancheria, i miei libri
affondare lontani, e l’acqua arrivarmi sopra la testa.
Sono una suora adesso, mai stata cosi’ pura.

Non volevo fiori, volevo soltanto
sdraiarmi a palme in su completamente vuota.
Come si sia liberi, non avete idea quanto liberi –
la pace e’ cosi’ grande che abbaglia,
non chiede nulla, un’etichetta col nome, qualche bazzecola.
Con questa, alla fine, chiudono i morti; li immagino
masticarsela come un’ostia da Comunione.

I tulipani sono troppo rossi in primo luogo, mi feriscono.
Anche attraverso la carta da regalo li sentivo respirare
piano, attraverso la bianca fasciatura, come un bimbo mostruoso.

Rossastri parlano alla mia ferita, le rispondono.

Sono traditori: sembrano ondeggiare, anche se mi tirano giu’,
scompigliandomi con le loro lingue inattese e il colore,
una dozzina di rossi piombi intorno al mio collo.

Prima nessuno mi sorvegliava, adesso sono sorvegliata.
I tulipani si voltano verso di me, e la finestra dietro
dove quotidianamente la luce si allarga e si assottiglia,
io mi vedo, piatta, ridicola, ombra di carta ritagliata
fra l’occhio del sole e gli occhi dei tulipani,
non ho faccia, ho voluto cancellarmi.
I vividi tulipani consumano il mio ossigeno.

Prima che arrivassero l’aria era abbastanza calma,
pulsava, respiro dopo respiro, senza scompiglio.
Poi i tulipani l’hanno riempita di un gran rumore.
Ora l’aria spinge e gli vortica attorno come un fiume
spinge e vortica attorno a una macchina rosso-ruggine affondata.
Concentrano la mia attenzione, che era felice
giocando e riposando senza impegnarsi.

Anche i muri sembrano riscaldarsi tra loro.
I tulipani dovrebbero stare dietro le sbarre come bestie pericolose;
si aprono come la bocca di un grosso felino africano,
ed io mi accorgo del mio cuore: apre e chiude
la sua ampolla di rossi boccioli per vero amor mio.
L’acqua che assaggio e’ calda e salata come il mare,
e viene da un paese lontano come la salute. 

Silvia Plath

 

Colori a profusione, i tulipani,
fiori delicati e alteri, nel sole;
quel verde a sorreggerli tutti,
steli a completare nei toni...

venerdì 27 giugno 2025

Bastimenti

Il bastimento (nave) è un mezzo di trasporto concepito per lo spostamento di merci, persone o per fini bellici marittimi.
 
 Silenzio
Mariano il 27 giugno 1916

Conosco una città
che ogni giorno s’empie di sole
e tutto è rapito in quel momento

Me ne sono andato una sera

Nel cuore durava il limio
delle cicale

Dal bastimento
verniciato di bianco
ho visto
la mia città sparire
lasciando
un poco
un abbraccio di lumi nell’aria torbida
sospesi

Giuseppe Ungaretti

Bastimento è un termine generico per indicare una nave da trasporto, specie di grandi dimensioni: bastimento da guerra, da carico etc.
(dalla rete)

E nel silenzio scrivo cose,
si fermano al senso comune;
aneddoti scarni riabbracciano
cuori sepolti da tanti dolori...

giovedì 26 giugno 2025

Anime perdute

Contemplazione

Quand’io contemplo da quest’erma altura,
Ove sospira tra’ ginepri il vento,
Sfavillar senza fin lo smarrimento
Degli astri accesi nella notte oscura;

Vinto da uno stupor, da uno sgomento
Di cieca, ignota, universal sciagura,
Che sempre fu, che interminabil dura,
Il cor nel petto avviluppar mi sento.

E penso le infinite anime erranti
Nell’abisso de’ cieli e senz’aita
Cacciate, offese, piangenti, preganti:

E imploro la pietà d’una infinita
Forza che il tronco maledetto schianti
E la radice onde fiorì la vita.

Arturo Graf

Contemplo spesso anime perse,
quasi lontane nel tempo e cuore;
eppure sento premere in petto il sole
di quando la luce era chiara e forte... 
 
Le anime perdute sono esseri di luce che sono rimasti intrappolati in questo piano per vari motivi.
Alcuni di essi sono stati associati al buio e anche quelli di noi che possono percepire il loro campo energetico li vedono spesso scuri. 
Dobbiamo capire che queste anime perse non sono demoni, anche se a volte sembrano tali.
La presenza di queste entità ha dato molto in termini di credenze alle culture popolare di tante genti.
(dalla rete)

mercoledì 25 giugno 2025

Moglie

Una poesia per mia moglie

Sono nella mia stanza a scrivere
a parlare dentro me
e ti sento
scendere nell’ingresso
per annaffiare le tue piante

Scrivo verità sulla pagina
ribatto la parola mille volte
tuttavia mi preoccupo che tu possa versare troppa acqua sulle piante
e che questa possa traboccare sui libri
sciupandoli

Se non riesco a parlare ad alta voce
come posso dirti che non m’importa delle piante?
come posso dirti che non m’importa se i libri si bagnano?

Siamo assieme da sette anni
e soltanto ora inizio
a schiarirmi la gola per parlarti.

David Meltzer

La moglie (dal latino mŭlier = "donna") è una donna unita in rapporto coniugale.
Ella può essere chiamata anche coniuge o sposa.
 
Avrai forse anche tu ragione e
essere quello che provasti e sei;
ventata di aria sicura e calda
nel freddo inverno della vita...

La moglie è la compagna ufficiale, legata da un vincolo matrimoniale sancito in modo ufficiale.
Il termine moglie viene utilizzato nei confronti di una donna fino a che non si separa da suo marito o da sua moglie, quindi fino a che il matrimonio giunge al termine in seguito a un divorzio legalmente riconosciuto.
Nel caso di morte del/della partner, la moglie assume automaticamente l'appellativo di vedova.
I diritti e i doveri della moglie, così come il suo status nella comunità, variano tra le diverse culture e si sono modificati nel corso del tempo.
(da wikipedia)

martedì 24 giugno 2025

Bianco

Serge Mashenikov
"Sleeping beauty"

E la tua veste è bianca 

Piegato hai il capo e mi guardi;
e la tua veste è bianca,
e un seno affiora dalla trina
sciolta sull’omero sinistro.

Mi supera la luce; trema,
e tocca le tue braccia nude.

Ti rivedo. Parole
avevi chiuse e rapide,
che mettevano cuore
nel peso d’una vita
che sapeva di circo. 

Profonda la strada
su cui scendeva il vento
certe notti di marzo,
e ci svegliava ignoti
come la prima volta. 

Salvatore Quasimodo

Splendente in sogno bianca appari
indomita e sola come sempre sei;
roride gocce di pensiero fluiscono
in rivoli di malcelato intimismo...
 
Il bianco è un colore con elevata luminosità ma senza tinta (per cui è detto "colore acromatico"); più precisamente è dato dalla sintesi additiva di tutti i colori dello spettro visibile (o di tre colori primari, ad esempio rosso, verde e blu oppure ciano, magenta e giallo). 
Rappresenta la libertà, la pace, la purificazione, un nuovo inizio. Bianca è la luce. 
Le sensazioni del bianco rimandano alla purezza, incoraggiano l'ordine, la chiarezza mentale. Il bianco è un colore che evoca diverse associazioni positive, spesso legate a concetti di purezza, innocenza, pace e nuovi inizi. È considerato il colore della luce, della perfezione e della pulizia, e può simboleggiare anche spiritualità e divinità.
(dalla rete)

lunedì 23 giugno 2025

L'attesa

Di questa lunga attesa che vi snerva
non vi dolete, o anime fraterne.
Dolce è ondeggiar fra le lusinghe alterne
d'un sogno che nessun vincolo asserva.

La vita, non ancor fatta proterva,
ci vezzeggia con sue grazie materne.
E un'alba fausta, forse, in sè discerne
quella che intatto un bene suo conserva.

Costei ha ancora all'arco suo la freccia
della fortuna e quella dell'amore:
cerca il suo segno e a sè corone intreccia.

Si faccian sterpi i fiori del giardino,
tragga l'arco ad un segno ingannatore.
Noi non mancammo, a noi mancò il Destino.

Amalia Guglielminetti

Destini disegnati rileggo sui visi
passati; coloro che mi corrisposero,
imbacuccato nel tepore di allora
ripercorro tratti disegnati a matita... 
 
Il volto umano è da sempre il soggetto preferito dai disegnatori perché il modello viso, occhi naso e bocca, attiva meccanismi sensibili del cervello, programmati per leggere i volti e tutto ciò che può lontanamente somigliare loro. Un meccanismo atavico legato alla prima cosa vista appena nati, il volto della propria madre, e sviluppato nelle ere biologiche per favorire l’interazione sociale (dalla rete).

domenica 22 giugno 2025

Bianche fanciulle

Le
"fanciulle bianche" simboleggiano un mondo interiore, fatto di sogni e di desideri inespressi, che si contrappone alla realtà grigia e monotona della vita borghese.
La loro presenza, spesso silenziosa e quasi trasparente, contribuisce a creare un'atmosfera di malinconia e di straniamento, tipica della poetica crepuscolare di Palazzeschi.

Le fanciulle bianche

La gente cammina pian piano
sull’erta che mena alla chiesa.
È un lungo viale fra grandi cipressi,
la chiesa è la cima del monte.
La gente cammina pian piano.
A mezzo dell’erta, a sinistra,
è il breve cancello che chiude un giardino.
Là dentro passeggiano al sole
le fanciulle bianche.
Passeggiano adagio pel grande giardino,
non hanno un sorriso.
La gente passando si ferma a guardare.

Aldo Palazzeschi

Finzioni imprecise albergano
pensieri distinti, solitari;
fanciulle scorte si piegano,
la mente, le mani implodono...
 
Nelle opere di Palazzeschi, le "fanciulle bianche" non sono mai descritte in modo realistico, ma piuttosto come figure fantastiche o sognate, simbolo di un mondo perduto o irraggiungibile.  
Le fanciulle bianche possono essere associate a figure mitologiche, come le Parche (o Moire) che filano il destino, o a personaggi letterari che incarnano l'ideale di bellezza e purezza.
La loro presenza, spesso silenziosa e quasi trasparente, contribuisce a creare un'atmosfera di malinconia e di straniamento, tipica della poetica crepuscolare di Palazzeschi.
Queste figure femminili, spesso idealizzate e avvolte in un alone di mistero, incarnano una sorta di archetipo di bellezza eterea e malinconica, contrapposto alla realtà più cruda e spesso squallida della vita quotidiana; la loro immagine eterea e impalpabile suggerisce la fugacità della bellezza e della giovinezza, e il loro candore rimanda alla purezza e all'innocenza, ma anche alla fragilità e alla vulnerabilità (dalla rete).

sabato 21 giugno 2025

Treni che si incrociano

L'immagine di due treni che si incrociano può essere una metafora potente, spesso utilizzata per rappresentare incontri fugaci, destini che si incrociano brevemente o percorsi di vita che si intersecano temporaneamente prima di divergere di nuovo.  Questa metafora può essere applicata a vari aspetti della vita, come relazioni personali, incontri professionali o anche momenti di svolta in un percorso individuale.

 Ho visto partire il tuo treno, tu al finestrino,
t’ho salutata, non visto, dal finestrino del mio treno, bellissima…

Il treno che mi sta trascinando su per l’Italia
e quello che ti porterà verso il Sud

mi paiono un’immagine di feroce violenza,
come due cavalli frustati in direzioni opposte, 
che dilaniano un unico corpo.

 Italo Calvino

I treni che si incrociano, nel contesto ferroviario, si riferiscono all'incontro di due treni che viaggiano in direzioni opposte su binari adiacenti o sullo stesso binario, gestito tramite apposite manovre e segnalazioni.

  Treni come vettori di emozioni,
lontani, su binari inconcludenti;
le stazioni, noi, spesso deserte,
le banchine, noi, a volte affollate...
 
 
In linea, possono esistere punti specifici, a volte segnalati, dove i treni possono incrociarsi, utilizzando scambi per instradare i treni sui binari corretti. 
I sistemi di segnalamento ferroviario guidano i treni, indicando se un binario è libero o occupato e gestendo le precedenze.
L'incrocio di due treni fermi in stazione può verificarsi in diverse situazioni, principalmente legate alla gestione della circolazione e alla necessità di dare precedenza a determinati convogli.
Generalmente, in una stazione con doppio binario, un treno può essere fermato per far passare un altro treno che ha precedenza, oppure per evitare di generare ritardi a catena a causa di un treno già in ritardo.
(dalla rete)

venerdì 20 giugno 2025

Disagio

Non rifugiarti nell'ombra
di quel folto di verzura
come il falchetto che strapiomba
fulmineo nella caldura.

È ora di lasciare il canneto
stento che pare s'addorma
e di guardare le forme
della vita che si sgretola.

Ci muoviamo in un pulviscolo
madreperlaceo che vibra,
in un barbaglio che invischia
gli occhi e un poco ci sfibra.

Pure, lo senti, nel gioco d'aride onde
che impigra in quest'
ora di disagio
non buttiamo già in un gorgo senza fondo
le nostre vite randage.

Come quella chiostra di rupi
che sembra sfilaccicarsi
in ragnatele di nubi;
tali i nostri animi arsi

in cui l'illusione brucia
un fuoco pieno di cenere
si perdono nel sereno
di una certezza: la luce.

Eugenio Montale 

Il disagio (psicologico) è uno stato temporaneo caratterizzato da sintomi emotivi, comportamentali e mentali che possono incidere sulla vita quotidiana di una persona. i sintomi possono variare di persona in persona, ma sensazioni di stanchezza, tristezza o disperazione tendono a prevalere.

Il disagio dell'ora incombe
come un pensiero inespresso;
ancora attesa di lumi, messaggi,
stupidamente teso all'ascolto...

L'espressione "ora di disagio" ("time of discomfort" o "period of unease")può riferirsi a diversi concetti, a seconda del contesto. 
In ambito lavorativo, può indicare un'indennità riconosciuta per condizioni di lavoro particolarmente gravose o disagiate. 
In un contesto più generale, può riferirsi a un momento o una situazione in cui ci si sente fuori posto (a disagio infatti) o imbarazzati.
(dalla rete)

giovedì 19 giugno 2025

Protocollo cittadino #170 (Fatigue)

Fatigue

Stremato dal sonno mi sveglio
già stanco di sogni indicibili;
affianco i contesti consolidati
con anima greve e un sospiro...
 
Gujil

La fatigue, termine inglese che significa stanchezza o astenia, è una sensazione soggettiva di esaurimento fisico, mentale o emotivo che non è proporzionale allo sforzo compiuto e che non si risolve con il riposo. Può essere acuta (temporanea) o cronica (prolungata) e può influire negativamente sulla qualità della vita, interferendo con le attività quotidiane (dalla rete).

mercoledì 18 giugno 2025

Doni nuziali

«Sui doni nuziali»

Tre orologi da viaggio
Fanno tictac
Sul camino
Virgola
Ma il giovanotto muore di fame.
Chicago, 1921
«Toronto Star Weekly» (17 dicembre 1921)

Ernest Hemingway

I doni nuziali, o regali di matrimonio,
sono un gesto di affetto e auguri rivolto agli sposi.
Possono essere oggetti materiali, esperienze, o anche donazioni in denaro
(di solito, se si partecipa alle nozze e non si ha un rapporto stretto, per un matrimonio tradizionale, a persona, il calcolo prevede una quota che si aggira tra 100 e i 150 euro). 
La scelta del regalo
dipende dalla relazione con gli sposi, dal budget e dalle tradizioni locali.
(dalla rete)

Con inteso il conformismo
viviamo di gesti studiati;
rimane nel cuore un angolo
di ancestrali fragili emozioni...