La fontana malata
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch...
È giù,
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace...
di nuovo
tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
più nulla.
Si tace,
non s’ode
romore
di sorta,
che forse...
che forse
sia morta?
Orrore!
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch...
La tisi
l’uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene,
ma tanto...
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno
tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari...
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch..
Aldo Palazzeschi
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Angelo Morbelli
"S'avanza..."
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Rimarrà ricordo negli anniche ancora, pochi, saranno;
filo rosso, sottile, quel grazie
"di averci fatto sognare"...
Una figura femminile è al centro del dipinto, adagiata su di poltrona a
sdraio. Intorno a lei si apre un ampio paesaggio collinare.
La donna è
inquadrata di schiena e riposa di fronte alle montagne arrossate dal
tramonto.
Sull’erba, a destra, giace un libro con le pagine aperte.
Inoltre, il braccio della protagonista è abbandonato sul bracciolo a
destra. Infine, sulle sue gambe è appoggiato un gran mazzo di fiori.
Nel
cielo si alza una grande nube che rivela la sagoma di una figura
femminile.
(dalla rete)
Una donna, forse malata di tubercolosi, al bacio dell'ultimo sole, nella campagna di Lombardia.
Ho sempre pensato a questo dipinto associandolo a quel sottile filo rosso che rappresentava la tisi alla fine del 1800 e agli inizi del '900.
Gujil