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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 11 settembre 2025

Tesori

La voce dell'oro

Sono alti i cipressi che formano il cerchio,
nel basso le siepi di spine s’intrecciano
terribilmente.
Al centro del cerchio è il pozzo profondo
che ha in fondo,
lo dice la gente,
il tesoro.
Sono alte le siepi di spine,
raggiungon la chioma degli alti cipressi,
terribili intreccian le braccia fra loro.
Da secoli e secoli tanti
nessuno tagliò quella macchia paurosa;
la gente, da secoli tanti,
non passa vicino a quel cerchio.
Soltanto la sera al calare del sole
ognuno sta attento in orecchi,
dal centro del cerchio,
dal fondo del pozzo profondo,
vien fuori un lamento: «la voce dell’oro».

Aldo Palazzeschi

Aspettando arcobaleni improbabili
stimiamo gli indici del valore;
in un contesto sempre più difficile
rimane una fantasiosa e vana fuga ...
   
"Pozzo del tesoro" si riferisce alla leggenda del pozzo sull'Isola di Oak (Oak Island) in Canada, dove si crede sia sepolto un grande tesoro, oppure a un pozzo leggendario ad Arenzano, in Liguria, che nascondeva gli averi degli abitanti e non è mai stato ritrovato. Esiste anche una leggenda simile a Aquileia riguardante un "Pozzo d'oro" (Puteum aureum), con clausole sui contratti di vendita che riconoscevano i diritti del vecchio proprietario sul tesoro ritrovato.
(dalla rete)

mercoledì 10 settembre 2025

John Keats a Fanny Brawne (1819)

Nel 1819, la corrispondenza tra John Keats e Fanny Brawne fu intensa e appassionata, caratterizzata da lettere che esprimono il suo amore totalizzante e la sua ossessione per lei.
Le lettere di Keats, conservate da Fanny Brawne, sono una testimonianza di un amore profondo e appassionato, ma segnato anche dalla sofferenza e dalla consapevolezza della precarietà della vita.

Mia cara ragazza,
 
 In questo momento mi sono messo a copiare dei bei versi. 
Non riesco a proseguire con una certa soddisfazione. 
Ti devo dunque scrivere una riga o due per vedere se questo mi assiste nell’allontanarti dalla mia mente anche per un breve momento. 
Sulla mia anima non riesco a pensare a nient’altro. 
È passato il tempo in cui avevo il potere di ammonirti contro la poco promettente mattina della mia vita. 
Il mio amore mi ha reso egoista. 
Non posso esistere senza di te. 
Mi scordo di tutto salvo che di vederti ancora la mia vita sembra fermarsi lì non vedo oltre. 
Mi hai assorbito. 
In questo preciso momento ho la sensazione di essermi dissolto – sarei profondamente infelice senza la speranza di vederti presto. 
Sarei spaventato di dovermi allontanare da te. 
Mia dolce Fanny, cambierà mai il tuo cuore? 
Amore mio, cambierà? 
Non ho limiti ora al mio amore… 
Il tuo biglietto è arrivato proprio qui. 
Non posso essere felice lontano da te. 
È più ricco di una nave di perle. 
Non mi trattare male neanche per scherzo. 
Mi sono meravigliato che gli uomini possano morire martiri per la loro Religione – Ho avuto un brivido. 
Ora non rabbrividisco più. 
Potrei essere un martire per la mia religione – la mia religione è l’amore – potrei morire per questo. 
Potrei morire per te. 
Il mio credo è l’amore e tu sei il mio unico dogma. 
Mi hai incantato con un potere al quale non posso resistere; eppure potevo resistere fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti visto ho tentato spesso “di ragionare contro le ragioni del mio amore”. 
Non posso farlo più – il dolore sarebbe troppo grande. 
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.

Tuo per sempre,

John Keats 

Le lettere mostrano l'estasi, la devozione e il desiderio di Keats per Brawne, ma riflettono anche la sua sofferenza per la lontananza e la sua crescente malattia, la tubercolosi, che alla fine lo porterà alla morte e segnerà la fine della loro storia d'amore. 
La malattia di Keats si aggravò nel 1820, costringendolo a trasferirsi in Italia. 
Morì a Roma nel 1820, pochi mesi dopo il suo arrivo.
(dalla rete)

Potrei... potrei... sempre potrei...
le sciocchezze dell'amore su carta
sono impresse a marchio sul cuore
macerare in situazioni perdute e sole...

martedì 9 settembre 2025

Ieri e Domani

L'espressione 
"ieri e domani"
si usa per indicare il passato e il futuro,
sia in modo generico
che in riferimento a un momento specifico.
(dalla rete) 

Siamo ieri e domani

 in un insieme di timori svolti
come caduche stelle, i cieli
toccati con dita ormai vecchie,
le maniche ancora non sanno.

Siamo ieri e domani, insieme
per un attimo sempre presente
colti in fragrante abbraccio come
un istante perduto, lontano.
 
Siamo uniti, così lontani nel tempo
che passa e sconfigge il futuro,
ora resta quel senso di pace,
quel bacio sfiorato e commosso...

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
 
 
Gli avverbi ieri, (oggi, con le varianti oggidì, oggigiorno), domani, vengono anche adoperati per indicare genericamente il tempo nelle sue declinazioni, il passato, il presente e il futuro.
(dalla rete)

lunedì 8 settembre 2025

Fine Estate

[Risveglio]

Lo ripete anche l’aria che quel giorno non torna.
La finestra deserta s’imbeve di freddo
e di cielo. Non serve riaprire la gola
all’antico respiro, come chi si ritrovi
sbigottito ma vivo. È finita la notte
dei rimpianti e dei sogni. Ma quel giorno non torna.

Torna a vivere l’aria, con vigore inaudito,
l’aria immobile e fredda. La massa di piante
infuocata nell’oro dell’estate trascorsa
sbigottisce alla giovane forza del cielo.
Si dissolve al respiro dell’aria ogni forma
dell’estate e l’orrore notturno è svanito.
Nel ricordo notturno l’estate era un giorno
dolorante. Quel giorno è svanito, per noi.

Torna a vivere l’aria e la gola la beve
nella vaga ansietà di un sapore goduto
che non torna. E nemmeno non torna il rimpianto
ch’era nato stanotte. La breve finestra

beve il freddo sapore che ha dissolta l’estate.
Un vigore ci attende, sotto il cielo deserto.
[7-8 novembre 1937]. 

Cesare Pavese.

Nel settembrino tepore si guarda
l'estate passata e la vita scorre
in un mantice di venti impetuosi;
rimango un animale di affetti...
 
Fine Estate, con questo termine, ci si riferisce quindi a quella sensazione di vaga inquietudine e malinconia che coglie durante la fine del periodo estivoin quanto spesso caratterizzato da vacanze spensierate e soleggiate. 
Si deve ritornare, spesso con un'evidente senso di malavoglia e tristezza, alla routine della quotidianità e del tran-tran che ci accompagnerà (tranne pochi e brevi intervalli) per la maggior parte dell'anno a venire (dalla rete).

domenica 7 settembre 2025

Vento nel cuore

So l'ora in cui la faccia più impassibile 
è traversata da una cruda smorfia:
s'è svelata per poco una pena invisibile.
Ciò non vede la gente nell'affollato corso.

Voi, mie parole, tradite invano il morso
secreto, il vento che nel cuore soffia.
La piú vera ragione è di chi tace.
il canto che singhiozza è un canto di pace.

Eugenio Montale

  "Sentire vento nel cuore"
non è un'espressione comune e può essere interpretata in modi diversi, ma indica un malessere fisico o emotivo che può derivare da cause come ansia e stress legati ai cambiamenti climatici (meteoropatia).
(dalla rete) 

Nel cuore muto soffia il vento
di un'inquietudine mai vinta;
ciò che siamo ridotto, una stringa
di linguaggio schematizzato...
 
"Conosco un posto nel mio cuore 
dove tira sempre il vento...
Non c’è niente da capire, 
basta sedersi ed ascoltare."
 
Lucio Dalla

sabato 6 settembre 2025

Organetto

L'organetto

Hai tu la notte mai, giacendo in letto
Fra sonno e veglia a tard’ora sospeso,
Hai tu la notte mai da lunge inteso
Singhiozzar nella strada un organetto?

Singhiozzar lento, affaticatamente,
Un’aria dolce che piange ed implora,
Un’aria udita da fanciul sovente
E non scordata più dopo d’allora?

Sono povere note di soprano
Un po’ rauche, un po’ rotte, un po’ stonate;
Ma singhiozzan nel bujo e di lontano
Così dolenti, così sconsolate!

E tu pensando ai dì fuggiti, al santo
Riso materno, ad un perduto amore,
Piover ti senti giù dagli occhi il pianto,
Senti una lama che ti passa il core.

Arturo Graf

Bellini Enzo
"Suonatore di organetto", china, 1979
Organetto 

L'organetto è uno strumento musicale a mantice appartenente alla famiglia degli aerofoni (strumenti il cui suono è generato da un flusso d'aria).
L'organetto usa la scala diatonica, mentre la fisarmonica utilizza la scala cromatica.
L'organetto è uno strumento "bitonico": ogni tasto premuto emette due suoni a seconda della direzione del mantice, mentre la fisarmonica è "unitonica".
(dalla rete)

L'eterno potere della musica,
ora la sento poco, lontana, sola;
nella presenzialità del quotidiano
diventa mera utopia, anche lei...

venerdì 5 settembre 2025

Protocollo cittadino #172 (Solite ansie)

L'ansia è un'emozione che prepara l'individuo ad affrontare situazioni percepite come minacciose o stressanti, ma può diventare patologica quando è persistente, difficile da controllare e compromette la vita quotidiana. 
I sintomi possono essere sia fisici (come tachicardia, sudorazione, tremori) che psicologici (nervosismo, preoccupazione, paura)
Quando l'ansia diventa eccessiva e condiziona negativamente la vita, si parla di disturbi d'ansia, che possono richiedere l'intervento di professionisti attraverso psicoterapia o farmacologia.
(dalla rete)
 
Solite ansie
 
Solite ansie assiepano dubbi
nel cuore, mentre fa luce il giorno;
ancora diviso tra dire e fare
mi muovo, come un automa...
 
 Gujil
 
 
L'ansia è un'emozione naturale, un sistema di allarme che ci aiuta a preparare il corpo e la mente ad affrontare situazioni difficili o pericolose, anche se i pericoli moderni sono diversi da quelli dei nostri antenati. 
Si caratterizza per uno stato di tensione e una sensazione di preoccupazione o nervosismo legati a uno stimolo futuro percepito come minaccioso. 
L'ansia fisiologica è funzionale e ci permette di mobilitare le risorse per affrontare le sfide.  
L'ansia diventa patologica quando è persistente, difficile da controllare, molto intensa o legata a sintomi fisici e psicologici che incidono sulla vita di tutti i giorni.

giovedì 4 settembre 2025

Gellio e Catullo

89

Gellio è ridotto uno scheletro. Certo, con una madre
cosí attraente e sfrenata, quell'incantevole sorella,
con uno zio tanto accomodante e tutta quella schiera
di ragazze sue parenti, che sia stremato è naturale.
Anche se non toccasse niente oltre ciò che è proibito,
vi son fin troppe ragioni perché sia cosí stremato.

Gaio Valerio Catullo

"Gellio Catullo" non identifica una singola persona, ma si riferisce alla figura di Gellio, che è attaccato da Catullo in diverse poesie (Carmi 74, 80, 88, 89, 90, 91, 116) per i suoi presunti rapporti incestuosi.
Gellio (forse) potrebbe essere il figlio del console e generale romano Lucio Gellio Poblicola.
(dalla rete)

Ridurre a mera fisicità l'amore o
credere nell'immensa bugia cosmica?
Catullo non sapeva o non voleva,
ai posteri la sentenza pare ovvia...

 

 


mercoledì 3 settembre 2025

Terra

Terra

Notte, serene ombre,
culla d'aria,
mi giunge il vento se in te mi spazio,
con esso il mare odore della terra
dove canta alla riva la mia gente

a vele, a nasse,
a bambini anzi l'alba desti.
Monti secchi, pianure d'erba prima
che aspetta bovi e greggi,
m'è dentro il male vostro che mi scava.  

Salvatore Quasimodo

Quel male che il quotidiano vivere
spesso insegna, tra le pieghe,
nell'impatto feroce e reale col senso
di essere, e concretamente stare...
 
La Terra è un pianeta roccioso, il terzo dal Sole, noto per essere l'unico nel Sistema Solare ad ospitare la vita grazie alla presenza di acqua liquida e un'atmosfera ricca di ossigeno. 
La Terra è un sistema complesso formato da litosfera, idrosfera, atmosfera e biosfera, con una superficie per circa il 71% ricoperta d'acqua. 
La Terra è un "pianeta blu" con una forma approssimativamente sferica, ma leggermente schiacciata ai poli e rigonfia all'equatore, un fenomeno chiamato ellissoide di rotazione.
(dalla rete)