Il perdono
Avrò amato a sufficienza?
 
Valeria Cagnazzo
da "Contro la marea"
 
 
Come ho avuto ciò che mi dai tu.
Avrò amato a sufficienza?
  Avrò dato l'acqua ai gerani,
  cambiato sempre quella nella ciotola del gatto?
  Avrò imparato a memoria i cipressi,
  i soldati e i loro fratelli, non una copertina
  con l'orlo offeso? Neanche una stagione che si senta
  con me  risentita? Nessun grazie
  è mai stato omesso? Mi ha perdonata il corpo
  per il trattamento, e gli uccelli sul davanzale
  per l'assenza di briciole, così grande si è estesa
  la misericordia? Di quante mie cure
  è stato il mondo difettoso? Strappavo
  insieme ai giorni i fiori, mal imparavo
  a carezzare, ho ignorato nomi, date e tempo,
  e il volto unanime dell'uomo,
  la forma sua unica degna d'amore,
  lasciarla fluire negli scoli per la pioggia:
  dunque tutto ad ogni modo mi è rimesso?
  Dentro il tuo abbraccio sconfina la grazia.
da "Contro la marea"
Il perdono è la cessazione del sentimento di risentimento nei 
confronti di un'altra persona; è quindi un gesto umanitario con cui, 
vincendo il rancore, si rinuncia a ogni forma di rivalsa di punizione o 
di vendetta nei confronti di un offensore.
(da Wikipedia)
Perdono a settembre, strano parlarne,
eppure in qualche riposto anfratto montano
potrebbe qualcuno pensare al perdono
mentre piove su questa città che vivo...
(da Wikipedia)
Perdono a settembre, strano parlarne,
eppure in qualche riposto anfratto montano
potrebbe qualcuno pensare al perdono
mentre piove su questa città che vivo...



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