Ed eccomi là in mezzo a un campo,
i solchi un tempo detti ‘strie’ ancora lustri,
il trattore con l’aratro per aria appena uscito
ringhiando a velocità inaspettata
sulla strada. Ultimo dei lavori,
la spirale era stata tracciata, solchi incisi
tre o quattro volte attorno a ciascuno dei quattro lati
del terreno vivo, per delimitarlo
e marcarlo. Dentro quel confine ora
calpesta la terra carnosa e segui
le impronte da tempo rimarginate di uno che arrivò
dal nulla, sconosciuto e congedato,
in divisa cachi abbottonata e scarponi lucidati,
ferendo gli acri rivoltati del nostro campo dietro casa
per uscire incespicando dal magico anello delle strie
i solchi un tempo detti ‘strie’ ancora lustri,
il trattore con l’aratro per aria appena uscito
ringhiando a velocità inaspettata
sulla strada. Ultimo dei lavori,
la spirale era stata tracciata, solchi incisi
tre o quattro volte attorno a ciascuno dei quattro lati
del terreno vivo, per delimitarlo
e marcarlo. Dentro quel confine ora
calpesta la terra carnosa e segui
le impronte da tempo rimarginate di uno che arrivò
dal nulla, sconosciuto e congedato,
in divisa cachi abbottonata e scarponi lucidati,
ferendo gli acri rivoltati del nostro campo dietro casa
per uscire incespicando dal magico anello delle strie

attraverso lo stesso vecchio cancello nel cortile
dove sono improvvisamente comparsi tutti,
e stanno lì in attesa.
Seamus Heaney
Traduzione di Marco Sonzogni
passi che non fanno rumore nell'erba,
verde, quella di primavera, tenera e nuova;
i tuoi piedi nudi nel passaggio lievi incedono
la via è tracciata, serena, assolata...
qualcuno che conosco, che fatica a lottare;
il percorso della vita è tracciato eppure,
quando Lachesi ha finito il filo preparato da Cloto,
Atropo con alessitimia recide decisa;
Spes, ultima dea, si arrende,
noi, ancora soffriamo...
(a Norman Jones che, stremato, ancora lotta)
Gujil
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