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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 23 febbraio 2011

L'investiture

Nous longerons la grille du parc,
A l'heure où la Grande Ourse décline ;
Et tu porteras - car je le veux -
Parmi les bandeaux de tes cheveux
La fleur nommée asphodèle.

Tes yeux regarderont mes yeux ;
A l'heure où la grande Ourse décline. -
Et mes yeux auront la couleur
De la fleur nommée asphodèle.

Tes yeux regarderont mes yeux,
Et vacillera tout ton être,
Comme le mythique rocher
Vacillait, dit-on, au toucher
De la fleur nommée asphodèle.



Seguiremo la cancellata del parco
quando l'Orsa Maggiore declina
e tu porterai -poichè lo voglio-
tra le bande dei capelli
il fiore chiamato asfodelo

I tuoi occhi guarderanno i miei occhi
quando l'Orsa Maggiore declina
e i miei occhi avranno il colore
del fiore chiamato asfodelo

i tuoi occhi guarderanno i miei occhi
vacillerà il tuo essere intero
come dicono vacillasse
la mitica roccia al tocco
del fiore chiamato asfodelo

Jean Morèas



Asfodelo

Asphodelus L., 1753 è un genere di piante della famiglia Asphodelaceae che comprende diverse specie erbacee, note genericamente con il nome volgare di asfodelo. Il nome deriva dal greco ἀσφόδελος (asphódelos).
Gli asfodeli amano i prati soleggiati e sono invadenti nei terreni soggetti a pascolo eccessivo, perché le loro foglie appuntite vengono risparmiate dal bestiame.
Il fogliame dell'asfodelo si presenta sotto forma di una rosetta di grosse foglie radicali, strette e lineari, con l'estremità appuntita.
Dal centro della rosetta emerge uno stelo nudo che porta una spiga di fiori più o meno ramificata secondo le specie. La spiga è generalmente alta un metro o più.
I fiori iniziano a sbocciare dal basso. Hanno sei tepali (cioè non esiste distinzione visibile tra petali e sepali, che hanno la stessa forma e lo stesso colore). Nella maggior parte delle specie, i tepali sono bianchi con una striscia scura al centro.
Fiore di Asphodelus albusI frutti sono capsule tondeggianti.
La radice è commestibile.
La distribuzione naturale dell'asfodelo ha un centro principale intorno al bacino del Mediterraneo (Europa meridionale e Africa settentrionale comprese le isole Canarie); si estende inoltre in Asia fino alla Cina.
L'asfodelo si è inselvatichito anche in alcune parti del Nordamerica.
Per Omero (Odissea XI, 487-491; 539; 573) l'asfodelo è la pianta degli Inferi. Per gli antichi Greci il Regno dei Morti era suddiviso in tre parti: il Tartaro per gli empi, i Campi Elisi per i buoni, ed infine i prati di asfodeli per quelli che in vita non erano stati né buoni né cattivi. Per tutte queste credenze, ed altre ancora, i Greci usavano piantare asfodeli sulle tombe, considerando i prati di asfodeli il soggiorno dei morti. Un esempio forse non casuale lo abbiamo in Capo Miseno.
Questa pianta viene citata nel 1º libro della saga di Harry Potter. L'asfodelo in polvere versato in un infuso d'artemisia nel romanzo origina una pozione soporifera talmente potente da andare sotto il nome di "distillato della morte vivente".
Il nome di questa pianta, al plurale (asfodeli, nella trad. italiana di Alessandra Scalero), viene citata nel primo capitolo di Orlando della scrittrice inglese Virginia Woolf.
Gli Asfodeli son citati nel componimento Le stirpi canore di D'Annunzio e, sotto l'aulico nome di asfodilli, nel suo romanzo Il piacere.
Gli asfodeli vengono citati alla fine del film Vatel di Roland Joffé.
Gli asfodeli sono citati, in quanto fiori dei morti, nell'Etèra di Giovanni Pascoli (Poemi di Ate).
Asfolide è citato anche da Oscar Wilde ne "Il Ritratto di Dorian Gray"

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