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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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martedì 30 marzo 2021

Dietro l'amore

Andrea Zanzotto è riconosciuto universalmente come il “poeta del paesaggio”, tale definizione dunque rischia tuttavia di essere riduttiva, se diventa una gabbia stereotipica.
È pur vero che nella citata intervista con Paolini, Zanzotto afferma la centralità del paesaggio, inteso come luogo, ma sempre in relazione all’esperienza psichica: “Per me il paesaggio è, prima di tutto, trovarmi davanti a una grande offerta, a un immenso donativo, che corrisponde proprio all’ampiezza dell’orizzonte.  
È come il respiro stesso della presenza della psiche, che imploderebbe in sé stessa se non avesse questo riscontro.
[…] Noi in un primo tempo, siamo una specie di centro mobile, che si sposta, con noi stessi, ricentrando gli orizzonti e i limiti.
Poi, mano a mano che si accumula una nostra storia psichica, ci accorgiamo di trovarci perpetuamente nascosti dietro il paesaggio – e io ho scritto appunto Dietro il paesaggio – oppure davanti, o immersi in un continuo gioco di ‘trapungere’.
Un paesaggio ideato come qualcosa che punge e trapunge e di cui noi siamo una specie di spoletta, che si aggira in mezzo, che cuce… oppure qualcosa che taglia.
Quindi, mano a mano che si accumula una nostra storia psichica, noi la depositiamo in questo paesaggio, che all’origine aveva già una sua autorità e che accoglie, poi, le ferite che noi gli infettiamo”.
Si direbbe che in Zanzotto il linguaggio sia dunque espressione del rapporto tra questo io-psichico e il paesaggio-realtà (dalla rete).

Amori impossibili come

Amori impossibili come
sono effettivamente impossibili le colline
Non è possibile che tanto amore
in esso venga apertamente
dato
e al tempo stesso dissimulato, anzi
reso inaccessibile

Serie senza reliqui di inaccessibilità che pur fa da accattivante

ingradante tappeto sulla
più grande breccia demenza desuetudine
Colline ricche di mille percorsi di morte
per quietamente
per avventato soccorrere
tra cielitudini
per insufficienza di attenzione a sé –
di sorte in sorte
“intralcerà” “si defilerà”

Andrea Zanzotto

nell'infinito che siamo trova spazio
un silenzioso senso di appartenenza;
siamo animali di affetti e pretendiamo da altri
mondi indiscussi che non sappiamo dare...

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