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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 30 novembre 2020

Novembre, fine

Novembre

Prati fumanti e letame,
il cielo terso di Novembre:
saliva la nebbia, si posava la bruma,
sferzava un vento carico di inverno.
Ora un freddo sole dardeggia
raggi che più non scaldano,
gialle foglie del noce salutano,
resta una cincia a guardare il nitore.
Novembre non piace,
si ricordano i morti,
il mese percorre il preludio
ai geli, a possibili nevi.
Novembre mi ricorda il silenzio.

Anonimo
del XX° Secolo

poesie ritrovate

domenica 29 novembre 2020

Novembre.., poi basta

 Novembre

Questo è il mese cupo
triste di Novembre:
la nebbia sale
dai campi arati
di zinco come le conche
che la massaia provvida
metteva sotto la gronda,
Il sole pallido e stanco
fora la grigia cortina
e, felice si posa sul rosso frondoso.
E' un tripudio vermiglio
qual rubino raro orientale
splendido e intrigante
tra il caldo oro
dei pioppi tremuli.
Così sei venuto a me
mio dolce paese dell'età più bella
e ancor hai fatto palpitar il cuore:
tu così silenzioso e deserto
nella torpida mattina
di tardo autunno
mi hai riportato, tu così nuovo
tu all'ombra di eliche bianche
sussurranti voci e lamenti
delle montagne e colline inghirlandate,
E ritorna la memoria
persa dietro a un tornante e già
torna un altro novembre
l'odore del mosto nei tini
il fumo acre che anneriva le case
e l'odor di legna accatastata
per l'inverno; l'incudine battuta dal maglio
e il cielo privo di voli.

Rosa Staffiere

Non sempre è cupo Novembre, non sempre,
le strade intrise di freddo induriscono
al gelo che incombe, al freddo;
vorrei stare in un sole accecante...

sabato 28 novembre 2020

Ancora novembre

 
Novembre

Sferza, fischiando, il vento
gli alberi nudi, ch’alzan verso il cielo
gli scheletrici rami
e tutto, intorno, dice
che presto arriverà la neve, il gelo.
Non più frutti negli orti,
non c’è quasi più un fiore nei giardini,
è questa la stagione
del crisantemo, il triste fior dei morti.
A mazzi, od in corone,
tra i salici ed i neri
cipressi dei solinghi cimiteri
or tutte se ne infiorano le tombe,
perchè nella lor casa ultima e mesta
abbiano pur gli estinti
un pio giorno di festa.

Ugo Ghiron


La stagione autunnale è tra le più colorate, con le foglie degli alberi che da verdi diventano gialle, arancioni, rosse e addirittura grigie, dando vita a uno spettacolo della natura; il mese di Novembre segna il momento finale di questo meraviglioso spettacolo.

un mese di passaggio, come altri,
autunno pieno preludio al freddo;
Qualche foglia rimane, ciondola triste
poiu cade, nel terreno avvizzito, nel fango...

venerdì 27 novembre 2020

Paesaggio novembrino

Nenia di novembre 

Al contadino, nel novembre, piace
la terra che riposa
contemplare in pace.
Al contadino, nel novembre, piace
pensare alla semente
che nei solchi giace.
Al contadino, nel novembre, piace
pei campi lavorati
camminare in pace. 

Vittorio Masselli

una volta quando veniva usato l'aggettivo "novembrino" (tipico del mese di Novembre) era automatico spontaneo associarlo alle sottili piogge e impalpabili nebbie tipiche del mese di Novembre; oggi non è più così, i cambiamenti climatici hanno cambiato le prospettive e la pianura padana ha perso un fascino che viene a volte riproposto in sporadiche giornate piene di silenzio, di passato e di indelebili e vividi ricordi.

Ercole Magrotti
"Paesaggio novembrino"

da bimbi Novembre era un mese di brume
i cimiteri ammantati di nebbie ed umori,
prime avvisaglie del freddo e del gelo;
si aspettava la neve per un bianco Natale..

giovedì 26 novembre 2020

Tavolozza

Tavolozza

Stempererò questo stare in silenzio
sulla tavolozza dei pensieri racchiusi,
colori tenui, come pastello di obli.

Tonalità che diano sereni costanti.
recuperate dai fondi dell'anima, riposte,
in un sorriso, anche solo accennato.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

 

La tavolozza è uno strumento utilizzato in pittura per preparare e mescolare i colori prima della loro stesura sul supporto pittorico. Può avere varie forme e dimensioni, ma solitamente è una piccola asse o tavoletta (di legno o di plastica, di forma ovale o rettangolare), dotata di un foro che permette di sorreggerla infilandovi il pollice e facendo aderire l'oggetto al braccio (da wikipedia).


mercoledì 25 novembre 2020

Per amore, solo per amore


Per amore

Tanto più gaudiose innanzi agli occhi,
tristi tuttor, m'apparvero le Amate,
in tal figura d'anime beate
ch'io me n'estasiai, muta, a ginocchi.

– Questo fervor ch'è in noi sembra trabocchi,
ne accenda, quasi lucciole d'estate.
Più non risplendon torcie in sacre arcate
che i nostri cuori da tal fiamma tocchi.

Ed erano i lor detti luminosi,
e i sorrisi e le fronti e gli occhi loro
sì, ch'io parlando il volto mi nascosi.

– Cantate tutti i canti verginali –
dissi. – Già scende Amor con ali d'oro
a celebrar con voi i suoi sponsali.

Amalia Guglielminetti

si fa di tutto per amore, per la passione,
quella che lega due corpi, li ammalia e seduce;
ricordi di allora si mescolano ancora oggi,
rivedo istanti vividi e momenti accesi...

 

Per amore mio
 
Ragazza noi siamo bugie del tempo
Appesi come foglie al vento di Mistral
Non eri ancora nata e già ti avevo dentro
Come stanotte in questa casa di Alcazar
Ma più bello di averti è quando ti disegno
Niente ha più realtà del sogno
Il mondo non esiste
Il mondo non è vero
E ho sognato di me
Per amore, solo per amore
Dei miei occhi, delle mie parole
Con la frutta marcia fra le mani
Con la donna che non c'è domani
Per amore, solo per amore
Del bambino perso sulle scale
Per tenermi se le gambe tremano
E vedere dove gli altri guardano
No, Sancio non muore
Ho combattuto il cuore dei mulini a vento
Insieme a un vecchio pazzo che si crede me
Ho amato Dulcinea insieme ad altri cento
Ho cantato per lei, ma perché?
In un paese d'ombre fra la terra e il cielo
Ora sogno di te
Per

martedì 24 novembre 2020

Poesia

Dal sogno all'incubo

Ieri chiedevo a un pazzo un consiglio
finii steso sul marciapiede, confuso,
momenti così sono rari, nei sogni,
vola l'incubo, sorpassa la mente.

 Oggi respiro nel giorno uno sbaglio
tra tanti un ragionamento è astruso
ripenso, rivivo i miei mille bisogni

della parte di me che è ancora cosciente.

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

lunedì 23 novembre 2020

Quarantena #16, Irpinia

  

Quarantena #16

non ho nenanche un istante disponibile
per descrivere ciò che io sento;
quella tristezza che provo non ebbi
allora, in Irpinia, da giovane...

Gujil

domenica 22 novembre 2020

Felicità


Felicità

Nel fondo di questa notte
la tenebra mi potrebbe soffocare
se accanto a me non ci fosse lui -
finestra aperta, illuminata
da cui prendere il respiro.

Blaga Dimitrova

La felicità è lo stato d'animo (sentimento) positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri.L'etimologia fa derivare felicità da: felicitas, deriv. felix-icis, "felice", la cui radice "fe-" significa abbondanza, ricchezza, prosperità.
La nozione di felicità intesa come condizione (più o meno stabile) di soddisfazione totale, occupa un posto di rilievo nelle dottrine morali dell'antichità classica, tanto è vero che si usa indicarle come dottrine etiche eudemonistiche (dal greco eudaimonìa) solitamente tradotto come "felicità". Il termine non solo indica gioia ma l'accettazione del diverso e la tranquillità con gli altri.Tale concezione varia, naturalmente, col variare della visione-concezione del mondo (Weltanschauung) e della vita su di esso.
(da wikipedia)

qualcuno al tuo fianco, nel tempo,
prima passione, desiderio, poi affetto;
stare insieme è anche questo, non solo l'amore,
uniti per percorrere insieme la vita che resta...
 

sabato 21 novembre 2020

Quarantena #15, con incubo annesso

Quarantena #15

di nuovo preda del sogno, dell'incubo
sla tempesta sembra in parte rientrata eppure,
nel silenzio di anguste alcove ritengo doveroso
pensare, in un riflesso di sfumature e significati.
si vede lontona a guardare nel nitido mattitno,
si sentono i più piccoli suoni, rumori contigui.

Sarò in attesa del buio, stasera...

Gujil

Johann Heinrich Füssli
"The Nightmare", 1781
      
 

Johann Heinrich Füssli 

Nel 1781 fa il suo debutto su suolo londinese tramite la Royal Academy di Londra, presso la quale viene esposto The Nightmare. Si pensi a cosa poté suscitare la vista di un quadro simile nella Londra di fine Settecento. Pathos, angoscia, grottesco, il senso di inquietudine e di oppressione invade subito lo spettatore. Inizialmente l’opera suscitò nel pubblico una serie di sentimenti contrastanti per poi essere consacrato come un capolavoro dell’arte moderna. È senz’altro una scena mai vista in precedenza che di primo impatto potrebbe essere risolta con la spiegazione più spontanea: rappresenta la pesantezza e il disagio provato durante un incubo.In realtà come in molti quadri, e questo è il bello della storia dell’arte, l’opera del pittore svizzero rappresenta un enigma da risolvere, una realtà da svelare.Una giovane fanciulla viene ritratta svenuta sul letto, proprio sul ciglio, con le braccia e la testa che cadono a peso morto. Sembra quasi che la giovane sia morta e che i demoni le abbiano prosciugato la vita. Accanto a lei un tavolino sul quale ci sono alcuni oggetti: una fialetta, uno specchio e un libro. Poco più su il muso di un cavallo, con gli occhi sbarrati, che sbuca da una tenda. La scelta di questo animale trova le sue origini nelle tradizioni popolari della Germania, che Füssli aveva accuratamente studiato, scoprendo leggende di streghe e demoni che possedevano chi dormiva da solo: gli uomini venivano raggiunti da cavalli o streghe, le donne credevano di avere un rapporto con il demonio.Un’altra figura è presente nel quadro: il demone che si poggia sopra la fanciulla. Bisogna ricordare che originariamente il termine nightmare veniva utilizzato per indicare un’esperienza terrificante, una sorta di paralisi del sonno caratterizzata dalla sensazione di avere un peso sul petto. L’immagine del già citato demone sembra descrivere questa esperienza alla perfezione.L’incubo di Füssli non è un quadro unitario, bensì l’insieme di immagini che concorrono alla definizione di incubo. Un altro dato estremamente interessante è il richiamo all’arte antica, base e musa ispiratrice dell’artista. Ci sono rimandi a Il sogno di Ecuba di Giulio Romano e all’Arianna addormentata vaticana (dalla rete).

venerdì 20 novembre 2020

Epifonema

 
L'epifonema è una figura retorica di pensiero che consiste nel riassumere un discorso con una frase enfatica e solenne, posta generalmente alla fine. Ha generalmente valore didattico. Di solito viene espresso in forma esclamativa, ma può anche essere in forma interrogativa (da wikipedia).
 

Epifonema

Degno d’invidia e virtuoso e saggio
Chi dalla morte fu strozzato in cuna,
E sprofondò nel nulla, e insiem l’oltraggio
E il favore cessò della fortuna;

Né seppe di che triboli s’impruna
Ai vivi questo inutile viaggio,
Né contò le miserie una per una
Che van del sole maturando al raggio.
 

Non patì, non peccò; vana baldanza
Non chiuse in cor, né seguitò con vani
Passi il vano baglior della speranza;
 
Né conobbe, maggior d’ogni dolore
Che affatichi ed affranga i petti umani,
Il disperato spasimo d’amore.

Arturo Graf

spesso usato negli scritti di molti, di troppi,
esagerare, enfatizzare, creare false dimensioni;
siamo fatti così, spesso estremizziamola vita
a volte è la vita che si espande in noi...

giovedì 19 novembre 2020

Aforisma e riflesso

 

Senza di te un albero
non sarebbe più un albero.
Nulla senza di te
sarebbe quello che è.

Giorgio Caproni 

 

parlare per stati d'animo, per sentimenti,
le sensazioni forti ci sommergono;
siamo strane cose nel mondo perfetto,
anomalie distruttive che si credono uomini...

mercoledì 18 novembre 2020

Crisoprasso

 

 

 Crisoprassi d'amore

Tempio consacrato, con fervore
un grande tabernacolo io ti pingo,
dove t'ho chiuso l' ostia del mio cuore,
olocausto docile e solingo.

Su la porta di seta, nel bagliore ,
di un immenso topazio camarlingo,
t'ho scolpita tra gigli e bianche suore,
a guisa de l' Angelico fiammingo.

La veste che tu indossi l' ho tessuta
di smeraldi, rubini e puro argento,
su fili di moerri e di lampassi ;

e l'immagine tua, riflettuta
ne l'oro de l'eletto pavimento,
l'ho incrostata di mille crisoprassi.

 Corrado Govoni

 

gemme di sogno orpellano corpi
ritenuti possesso, amati e lasciati;
l'amore è un istinto brutale velato
da romanticherie insulse, leggere...

 

penso che la poesia si riferisca ad una pietra semipreziosa, il crisoprasio, crisopraso o crisopazio è una varietà di calcedonio che contiene piccole quantità di nichel. Il suo colore è tipicamente verde-mela, ma può prendere varie tonalità anche più scure. È considerata una pietra dura e viene utilizzata come gemma e per scopi ornamentali (da wikipedia).