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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 31 luglio 2019

Donne e ritratti

Attilio Toro
"Ritratto di donna"
fine '800
La donna
è uno dei soggetti preferiti dai pittori; la storia dell'arte riserva un posto fondamentale e incontestabile alla figura femminile.
Nei secoli tutti i grandi pittori hanno ritratto donne bellissime ed enigmatiche.
Anche la fotografia sta riservando loro un posto di rilievo assolutamente indiscutibile.
 
Gujil


Ritratto di donna
 
Deve essere a scelta
cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme con lui come la prima venuta, come l’unica al mondo.
Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma è un’ottima consigliera.
Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vita, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.
Anonimo
"Ritratto di donna"
olio su tela
Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio, lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.Dov’ è che corre? Non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama, o si è intestardita.
Nel bene, e nel male, e per l’amor del cielo!
 
Wisława Szymborska
da "Grande numero", 1976
 
 mi sono sempre state vicino,
quelle lontane ricordo appena;
una donna al fianco di chi ancora
crede in cose passate e grandi...

martedì 30 luglio 2019

Poesia e riflesso

Drop a Star


Dov’è la stella delle Nascite?
La terra, sobbalzando, s’è fermata nel vento.
E non vedono gli occhi dei marinai.
Quel pesce – seguitelo! –
si porta via, danzando,
la stella polare.

     Il mondo è una slot-machine,
con una fessura sulla fronte del cielo,
sulla distesa del mare.
(Si è fermata la macchina,
è finita la corda.)

Il mondo è qualcosa che funziona
come il piano meccanico di un bar.

(È finita la corda,
si è fermata la macchina…)

         Marinaio,
tu hai in tasca una stella…

     Drop a star!
Accendi con la mano la nuova musica del mondo,
la canzone marinara di domani,
l’inno futuro degli uomini…
     Drop a star!
Fa andare di nuovo questa nave arenata, marinaio.
Tu hai in tasca una stella…

una stella nuova di palladio, di fosforo e di magnetite.

 

Leon Felipe
da "Denuncia e provocazione"
traduzione di Gabriele Morelli

 




una stella, nel cielo, fissa,
quando cade sparisce, si spegne;
semplicemente luce diventa buio
in un attenuarsi e svanire...

domenica 28 luglio 2019

Ciò che resta



Ciò che resta
 
Mi svuoto del nome degli altri. Mi svuoto le tasche.
Mi svuoto le scarpe e le lascio sul ciglio della strada.
Di notte metto
indietro gli orologi;
apro l’album di famiglia e mi
guardo bambino.
A che giova? Le ore hanno fatto il loro dovere.
Dico il mio nome. Dico addio.
Le parole si inseguono nel vento.
Amo mia moglie ma la caccio.
I miei genitori si alzano dai troni
nelle stanze delle nuvole. Come posso cantare?
Il tempo mi dice ciò che sono. Cambio e resto lo stesso.
Mi svuoto della mia vita e rimane la mia vita.


Mark Strand
da "da Darker", 1970

 
  
 
rimangono cose, nella mente,
sono ricordi, un piccolo flash;
riaffiora ogni tanto il passato
si posa nel presente poi torna...

sabato 27 luglio 2019

Partenza


Partenza

C'è una sera che scende,
a nessun'altra uguale,
sui campi avanza, e lumi non accende.


Di seta sembra da lontano, pure
quando t'avvolge le ginocchia e il petto,
non è per confortare.

L'albero che saldava terra e cielo
dov'è fuggito? Qui sotto le dita
cosa c'è, che non posso percepire?

Qual è il peso che grava le mani? 

 Philip Larkin
da "Lettere dall'esilio
traduzione di  Silvio Raffo
 
 
Gli emigranti italiani che lasciavano l'Italia fra la fine dell'800 e l'inizio del '900, facevano il viaggio in condizioni terribili, ammassati nelle cabine di terza classe dei transatlantici, che partivano dai maggiori porti italiani.
I primi grandi flussi migratori, tra il 1876 e il 1900, furono quelli in partenza dal Veneto, dal Friuli Venezia Giulia e dal Piemonte, zone socialmente più progredite e con popolazione più numerosa; nelle regioni meridionali, meno densamente popolate, il fenomeno fu per lungo tempo irrilevante, a causa del loro isolamento, della scarsezza di mezzi di trasporto, di vie comunicazione e dell'ignoranza.
Questa situazione di arretratezza e di estraniamento dalla vita del resto del Paese, continuò per lungo tempo (senza ombra di dubbio, si può considerare come il residuo dei passati regimi, ma anche del tradizionale attaccamento alla terra e alla casa e di minori necessità economiche, derivanti da una vita esclusivamente agricola e patriarcale), e solo nel quindicennio successivo il primato passò ad alcune regioni meridionali, la Sicilia seguita dalla Campania.
Gli emigrati dall'Italia meridionale, prevalentemente addetti all'agricoltura e braccianti, costretti all'espatrio dalla povertà dei loro Paesi erano disposti ad accettare qualsiasi lavoro e anche a stabilirsi definitivamente all'estero, nelle terre d'oltremare; al contrario, l'emigrazione dall'Italia settentrionale, più altamente qualificata e, in genere temporanea, era per lo più assorbita da Paesi europei.
Per quanto riguarda le destinazioni privilegiate dall'emigrazione continentale, è la Francia, seguita a una certa distanza dall'Austria, dalla Germania e dalla Svizzera, che tiene sempre il primo posto tra i Paesi europei durante questo primo quarto di secolo; l'Argentina e il Brasile, invece, che assorbivano la maggior parte dell'emigrazione transoceanica nei primi venti anni, vedono rapidamente svanire il loro primato, a causa del repentino incremento dell'immigrazione negli Stati Uniti, avvenuto verso la fine del secolo   

per ogni partenza un vuoto nel cuore,
ho scritto tempo fa questi versi
che ora ricordo, tra le nebbie confuse
del tempo, di un passato e un presente...
 
Dall'Italia settentrionale si emigrò preferibilmente verso l'Europa e verso i paesi del Sud America (Veneti in Brasile; Piemontesi in Argentina); l'Italia centrale contribuì in misura pari all'esodo sia continentale che extra continentale; dal Mezzogiorno si partì prevalentemente verso le Americhe (90%) privilegiando gli Usa (dalla rete).

venerdì 26 luglio 2019

Bicchieri



In un bicchiere
 
In un nudo bicchiere
sino all'alba porto la mia sete.
 
Le mie dita si sono distese per dormire,
s'intrecciano a pregare
all'ombra del tuo viso.
(Lanuggine di buon giorno spento
dondola afflitta).
 
Converso: da terra straniera
l'ospite bussa alla mia porta.
 
Chi sarà?
 
Ghiorgos Stoiannìdis
 
È risaputo che il vetro fu inventato circa 4000 anni a. C., ma l’uso del bicchiere soffiato risale soltanto al I° sec. a. C. quando i Romani, padroni del mondo allora conosciuto, importarono l’arte vetraria dalla Siria, colonia del medio oriente, ben presto scoprirono quanto fosse più apprezzabile il vino se bevuto in calici di vetro.
Nel 1330, dopo secoli di sconvenienti coppe di scadenti nonché sconvenienti materiali e vasi senza stelo, ecco finalmente il nuovo tipo di bicchiere: è grande e con lo stelo molto alto e slanciato, più o meno fine.
La coppa, che continua ad essere sempre presente sulle tavole di re e vescovi, ma anche nei frugali desinari dei conventi, come pure nelle taverne e stazioni di posta, ha la tradizionale forma di tulipano.
Nel XV° sec. si tende ad abbandonare il bicchiere con lo stelo per un contenitore “moderno” che si sta facendo apprezzare in ogni ceto sociale, infatti, lo si trova sulle tavole dei ricchi borghesi come dei vignaioli: il gobelet, o il gotto, come comunemente come veniva identificato, dalla forma cilindrica ed appunto senza “gambo”, per cui molto tozzo e di scarsa finezza. (dalla rete)
 
quelli che ho tanto bevuto,
quelli improbabili di oggi;
un bicchiere contiene i ricordi,
un bicchiere si vuota in fretta...
 

giovedì 25 luglio 2019

Inghilterra 7 (Ritorno)


 
...e come sempre è ritorno,
nell'immenso che vivo si staglia
l'immagine di chi mi ha atteso;
sono vivo, ancora vivo...
 
Gujil

mercoledì 24 luglio 2019

Inghilterra 6


 
 
Nel senso dei ritorni si cerca
quell'attimo di pace, silenzio,
solitari scorsi si stilano univoci
nel mare che non ho mai toccato...
 
Gujil

martedì 23 luglio 2019

Inghilterra 5


 
 
Lui e lei riposano insieme
sotto le nuvole cariche e i venti;
un pensiero mi prende
dove finisce il mito?

Gujil

lunedì 22 luglio 2019

Inghilterra 4


 
 
Oggi si entra nel mito,
si scavalla il sogno,
vincerò le ire del drago?
 
Gujil

domenica 21 luglio 2019

Inghilterra 3


 
Mattutino di nubi,resto attonito al mare
come sempre mistico... 

Gujil

sabato 20 luglio 2019

Inghilterra 2

 
 
La mia anima si perde
Su granitiche rocciose discese,
Un cavallo bianco insiste
Crinali erbosi infiniti.

Gujil

venerdì 19 luglio 2019

Inghilterra 1

Mi colpisce la bruma
 
Gujil

mercoledì 17 luglio 2019

Cornovaglia

  Cornovaglia
 
l'ho scritto più volte,
ogni partenza è un vuoto nel cuore,
parto per un breve viaggio nel tempo;
non so se il blog lo terrò aggiornato,
farò quello che sento e che posso...
a presto
 
Gujil
 
 
 
La Cornovaglia
è una contea situata all'estremità sud-occidentale dell'Inghilterra, un'area relativamente selvaggia.
La penisola, infatti, comprende brughiere e centinaia di spiagge di sabbia e culmina con il promontorio chiamato Land's End.
Lungo la costa meridionale, denominata Cornish Riviera, si susseguono pittoreschi villaggi come Fowey e Falmouth.
Quella settentrionale, invece, è costellata di imponenti scogliere e località turistiche come Newquay,
conosciuta tra i surfisti.
(da Wikipedia)

martedì 16 luglio 2019

Parola

 

Una sola parola in un momento
può aprire cento corridoi nel cuore,
e le terre, le spiagge, le stagioni
che per salvaguardarsi la Memoria
aveva chiuso a chiave. Una parola
può opprimere quel cuore risvegliato,
vittima di rimpianti del passato
 
Charlotte Brönte
da "Un cuore fedele e passionale"
traduzione di Silvio Raffo
 
 
 La parola
(dal greco παραβολή parabolè,
attraverso il latino parabŏla,
poi alterato in paràula nel volgare)
 
è l'espressione orale o scritta
di una informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di una idea svolta a mezzo e nel presupposto di un riferimento convenzionale.
(da Wikipedia)

 
ancora la parola, il suo potere,
immenso, enorme, inarrestabile;
le mie sono gocce di voce mattutina,
sono piccole stille vaganti di me ...
 
 
 

lunedì 15 luglio 2019

Pensiero estivo #2

 
 
 
in sordina, piano, piove;
le foglie bagnate del noce,
il fresco di un'estate...
 
Gujil

domenica 14 luglio 2019

Fiaba, non favola



Le parole
“favola”
e
“fiaba”
sono sovente usate come se fossero perfetti sinonimi, perché derivano dalla stessa radice latina, il verbo fari che significa “parlare”, “raccontare”, ma in realtà servono due generi letterari completamente diversi.
(dalla rete)


 

La verità delle fiabe

 

In pericolo son quelli che si amano.

Il personale è rimasto lo stesso,
se si trova un'anima, una bocca,
che racconta delle fiabe come se
fosse stata presente, dato che re mendicanti,
anni più lunghi, alberi intoccabili,
uccelli onniscienti,
spiriti e genietti erano con noi,
le bestie parlavano la nostra lingua
sopra e sotto terra,
apertamente, trascinate nel crepitare
del tempo che consuma ricordi e oblio –

In pericolo son quelli che si amano. 

 

Erika Burkart
da "Turno di notte"
traduzione di Nino Muzzi
 
 

Per fiaba s’intende un racconto, quasi sempre in prosa, che narra una serie di vicende, spesso fantastiche, in cui il protagonista deve superare un certo numero di ostacoli per ottenere un premio.
 
Nelle fiabe non sempre vi è un insegnamento, ma piuttosto il gusto di raccontare in modo libero e fantasioso.
I protagonisti sono solitamente degli esseri umani, particolarmente ragazzi e ragazze, impegnati a dover superare varie difficoltà e sono in questo spesso aiutati o contrastati da forze magiche.

 
fiabe, favole, mezze verità celate
da morali indiscutibili e dure;
la fiaba mia continua ora che sono
in una maturità provata e vissuta...

sabato 13 luglio 2019

Haiku


213
 
Un pessimista
è solo un ottimista
ben informato.
 
Mario Benedetti
 
 
haiku per capire, sorridere,
un incastro di concetti;
impressionante la dinamica,
formidabile il risultato

venerdì 12 luglio 2019

Pensiero estivo #1 e codibugnoli

Codibugnolo grigio
 
Aegithalos caudatus italiae:
è la sottospecie che nidifica in Italia sulla penisola (vedi Mappa).
 
Individui tipici si riscontrano nelle regioni centrali e meridionali, mentre in quelle settentrionali sono presenti sia individui tipici sia altri con caratteri della sottospecie europaeus, in particolare nella Pianura padana a nord del Po e soprattutto sulle Alpi, che rappresenterebbero una fascia di intergradazione tra italiae ed europaeus.
Le nostre popolazioni sono prevalentemente sedentarie e fanno registrare movimenti a corto raggio, assimilabili a erratismi altitudinali in autunno-inverno e a dispersioni post-riproduttive di nuclei famigliari a fine estate.
La nidificazione è molto precoce.
Nelle zone pianeggianti le deposizioni sono comprese tra fine gennaio e aprile, con max. nella seconda metà di marzo, mentre nelle aree montane si osservano covate tra aprile e giugno.
(dalla rete) 
 
felicità nascoste in giardino,
le cince, i merli, i codibugnoli;
rimango a guardare e ricordo...
 
Gujil

giovedì 11 luglio 2019

Orari

ORE 14,47
 
Passa il tempo nel fuoco del tuo sguardo.
«Non vedo ponti per tornare indietro
né l’angelo mi prende sulle ali».
Comunque si è deciso: rifiutare
tetri pedaggi al passatore.

Ma oggi siamo ancora più mortali
se la gloria si intreccia alla vergogna.
Lo speaker (senti?) ardevi ardevo ardo
ardendo ardete il rapido a Bologna
ha tre anni e due mesi di ritardo. 
 

 
Maria Luisa Spaziani
da Il gong, 1962
 

 

un orario, quante volte, si aspetta,
per me fu quasi sempre attesa;
le ore servono a dirci del tempo,
di quello che passa e ci lascia...

1.- Il tempo, computato in ore, stabilito per l'esecuzione ordinata di certe attività: o. di apertura, di chiusura || o. continuato, quello in turni di lavoro continuati, senza pause | non avere o., lavorare senza badare al tempo | in o., all'ora prevista, senza anticipo né ritardo: essere, arrivare, partire in o.

2.- Opuscolo o tabella che offre informazioni relative alle ore di certe attività o ai tempi e alla frequenza di pubblici servizi di trasporto: l'o. delle lezioni scolastiche; o. ferroviario

mercoledì 10 luglio 2019

Pensiero estivo #0

 
mancanze a fior di pelle, sogni,
eppure risiedo come sempre,
sono vivo ma poco importa;
vorrei splendere ancora...
 
Gujil