Ella disse ridendo: Oh che tormento!
Sempre col mondo e con voi stesso in lite!
Che cosa mai vi ci vorrebbe, dite,
Per farvi stare un pocolin contento?
Sospirando io risposi: In cortesia,
È mia la colpa se non ho mai pace?
Se procellosa più, se è più vorace
Dell’indomito mar l’anima mia?
Credete a me, credete: è un grande strazio,
Tanto più grande quanto è più nascoso,
Questo di non potere aver riposo,
Questo di non potere esser mai sazio.
Ella ridendo mi guardava, fissi
Negli occhi miei que’ suoi grand’occhi neri:
Io, che sospiro molto e volentieri,
Trassi di nuovo un gran sospiro e dissi:
Se mi faceste Giove o Padre Eterno,
Sarei forse contento un’ora o due.
Ma, se leggendo il mio pensier, se tocca
Di pietà più sincera e più garbata,
Mi deste un bacio della vostra bocca,
Sarei contento tutta una giornata.
Arturo Graf
(dal latino dialŏgus, in greco antico διάλογος, derivato di διαλέγομαι «conversare, discorrere» composto da dià, "attraverso" e logos, "discorso")
è un confronto verbale tra due o più persone per esprimere sentimenti diversi e discutere idee non necessariamente contrapposte.
(da wikipedia)
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