Lawrence Ferlinghetti
Poeta, romanziere, drammaturgo, libraio, editore, pittore e da qualche
anno anche “Poeta Laureato” di San Francisco: ecco i mille mestieri di , intellettuale a tutto tondo nato nel 1919 a
Yonkers, nello Stato di New York, da padre bresciano, cresciuto in
Francia, approdato negli anni Cinquanta a San Francisco, che da allora è
divenuta la sua patria di adozione.
È lì che nel 1953 ha fondato City
Lights, la prima libreria al mondo a vendere esclusivamente tascabili
(ora però vende anche hardback) che ben presto diventò anche casa
editrice, pubblicando fra l’altro uno dei libri di poesie più venduti al
mondo, Howl and other poems di Allen Ginsberg.
Lo stesso Ferlinghetti fra l’altro fu un bestseller con il suo libro A Coney Island of the Mind
(pubblicato però da New Directions) che nel giro di pochi anni arrivò a
vendere oltre un milione di copie.
L’amicizia e il rapporto
intellettuale con Allen Ginsberg, Gregory Corso, Jack Kerouac, William
Burroughs, Diane DiPrima, Peter Orlowsky e gli altri beat lo fece sin
dall’inizio diventare membro della cosiddetta beat generation, di cui è
sempre stato l’editore di riferimento.
Anche se è essenzialmente un poeta, Ferlinghetti ha scritto due romanzi, Lei e L’amore ai tempi della rabbia, e due raccolte di testi teatrali, Routines e Unfair Arguments with the Existence.
Quasi tutte le sue raccolte di versi sono pubblicate in Italia da minimum fax: Strade sterrate per posti sperduti, Il senso segreto delle cose e il volume Poesie vecchie e nuove (che unisce due precedenti raccolte di poesie pensate dall’autore appositamente per minimum fax: Scene italiane e Non come Dante).
(dalla rete)
da Poesia come arte che insorge 3 Osa essere un guerrigliero poetico non-violento,
un antieroe.
Controlla la tua voce più incontrollata con
compassione.
Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.
Ricorda che gli uomini e le donne sono esseri
infinitamente estatici, infinitamente sofferenti.
Solleva i ciechi, spalanca le tue finestre chiuse,
solleva il tetto,
svita le serrature delle porte, ma non buttare via
i cardini.
Lawrence Ferlinghetti
Poeticamente insuslsi i versi
miei sconfinano il limite;
arrancare sui fogli ancora
non serve all'orizzonte vicino...