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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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giovedì 25 maggio 2017

Quiete irreale

RENATO NATALI  
(Livorno, 1883 - 1979)
"Quiete lunare"
Quiete lunare 

Nel gemmeo seren del firmamento
La luna tersa, radiosa, brilla,
E gli ermi campi innonda e la tranquilla
Immensita del suo lume d’argento.
 
Fronda non trema, e non trafiata il vento,
Muto fra l’erbe il picciol rio sfavilla;
Un usignuolo innamorato trilla
Sopra una rama il suo dolce lamento.
 
In fondo al ciel due nuvolette stanche
Vanno insieme aliando, e d’un leggero
Sogno in balia mutan l’aeree forme.
 
Laggiu laggiu, con le sue croci bianche,
Co’ suoi negri cipressi il cimitero
Nella quiete luminosa dorme.
 
Arturo Graf
 
 quiète
sostantivo femminile
[dal lat. quies -etis]
-TRECCANI-
 
1.- Lo stato di ciò che è fermo rispetto a un sistema di riferimento; immobilità. Con questo senso, si contrappone di solito a moto, spec. nella fisica: un corpo in q.; passaggio dallo stato di q. allo stato di moto; in grammatica e nella lessicografia, verbi di q. e verbi di moto, soprattutto con riguardo alla reggenza di complementi di luogo. Nell’uso corrente, con valore relativo (più vicino a calma): la q. dell’aria, quando non spira vento; il mare era in q. perfetta, senza onde o increspature.
Giuseppe Siniscalchi
"Quiete sotto la luna"
2013
2. - a. Stato di tranquillità esterna, non turbata da movimenti, da rumori molesti, da alcuna agitazione: la quiete notturna; la quiete dei campi nelle ore meridiane; c’è una gran quiete quassù; sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo (Leopardi); La quiete dopo la tempesta, titolo di uno dei canti di Giacomo Leopardi, del gruppo dei «grandi idillî».
b.- In senso più soggettivo, condizione di tranquillità esterna che permette il riposo del corpo, o che dà serenità allo spirito, che rende possibile la vita regolare e un lavoro ordinato: essendo ... le cose de’ longobardi prospere e in q. (Boccaccio); turbare, disturbare la q. pubblica (anche come reato, disturbo della q. pubblica, denominazione ancora com. nell’uso corrente ma sostituita nel codice vigente da «disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone», punito come contravvenzione); la q. domestica; la q. del convento; ritirarsi nella q. e nella solitudine; il malato ha bisogno di q.; finalmente potrò lavorare con un po’ di q.; non si ha mai un momento di q. in questa casa.
Talora indica più specificamente la tranquillità, la pace dello spirito: è un mezzo amante della q.; desidero solo un po’ di q.; il dubbio, il rimorso non gli dava q. (più com. pace o requie); lo faccio per la q. della mia coscienza. Per preghiera o orazione di quiete, v. quietismo.
c.- Il riposo assoluto, la pace eterna della morte: la q. del sepolcro; i sacerdoti in tanto Quïete a l’alma gli pregâr co ’l canto (T. Tasso); Forse perché della fatal quïete Tu sei l’immago a me sì cara vieni O Sera! (Foscolo).
 
la quiete, quella cercata, voluta,
quell'istante di sereno abbandono,
quel momento di facile respiro;
poi tornano, rientrano, ricomincia...
 

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