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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 20 gennaio 2020

Daccapo, d'accapo, da capo?

Daccapo?

Alle radici dei gesti
dove amare significa
imbeccare risposte a un passero giallo
chi ti cercò con l'anima
non ti trovò che con gli occhi.
La laguna interiore
insabbiata in accuse
proposizioni vertigini soavi sassi
aveva sogni circondati di vuoto
manifesti gialli
sui quali si leggeva comodamente
che tutto avrebbe potuto
ricominciare daccapo.
Gli occhi d'oro del sole
sequestravano nell'aria
un colore di ponti levatoi.
Persuadeva i tuoi seni di mercurio
l'incerta ubiquità
del pube a filo dell'acqua.
(1965)

Vittorio Bodini


ricominciare, ogni volta, sempre,
è un immensa fatica, un dolore;
eppure l'inizio ha in sé qualcosa,
di grande, di indomito e eterno...

Ricominciamo daccapo, no d'accapo, da capo.

Come si scrive?
Qui la risposta corretta per non sbagliare più e cosa dice l'Accademia della Crusca; la forma corretta è “da capo” (è quella più antica), mentre “daccapo” è una crasi (fusione fra due termini con la lettera finale e quella iniziale uguali) che tende ad essere sempre più utilizzata (oramai i vocabolari stessi la riportano.
(dalla rete)

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