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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 23 giugno 2024

Gioco (di sguardi)

Il gioco di sguardi è un’arte sottile di seduzione che coinvolge due persone, ma spesso si manifesta senza che nessuna delle due individualità abbia il coraggio e si faccia avanti per prima.
È un modo intenso e sensuale di comunicare senza usare le parole, un linguaggio lanciato in silenzio che esprime desiderio, interesse o semplicemente curiosità.
Questo gioco può avvenire nelle situazioni più diverse, che spaziano dal banale incontro casuale alla tensione romantica in una relazione già stabilita.
Le espressioni che si formano sul viso, lo sguardo percepito intenso e gli occhi che si incrociano possono trasmettere una gamma infinita di emozioni e metamessaggi.

Ma anche se questo gioco può essere intrigante e coinvolgente, va tenuto presente che non sempre si traduce in un passo successivo o in un’avanzata reale.

Spesso rimane solo un momento fugace di interconnessione reciproca che sfuma, lasciando dietro di sé solol'immaginario e un desiderio di ciò che avrebbe potuto essere, accadere.
(dalla rete)

Gioco di sguardi

Gioco di sguardi è cosa tanto vaga
e al vostro vano ardir piacevol cosa.
Ma questa inferma anima, se l'osa,
vi si strugge in contesa e non s'appaga.

Simile io sono a chi cela una piaga
ma l'accusa con fronte dolorosa,
e trattiene coi denti senza posa
il tremor che in sue vene si propaga.

Voi sembrate colui che si compiace
spiando in volto ad un febbricitante
i segni d'un sottil morbo vorace.

E gode a udir su quelle labbra amare,
arse dallo stupore delirante,
un solo nome, il suo nome tornare.

Amalia Guglielminetti

Impercettibili assunti di voci
perdurano nel cuore gonfio;
la resa è vicina, nell'angolo
scuro dei sensi, delle parole...

sabato 22 giugno 2024

Rissa tridattila (gabbiano pelagico)

La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d’anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.

Qualcuno sulla pagina del mare
Traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.

Mario Luzi

Il gabbiano tridattilo (rissa tridattila), abbastanza raro nelle aree meridionali, ma estremamente comune al Nord è noto per essere l'unica specie che vive in alto mare, torna a terra solamente per riprodursi.
Il gabbiano tridattilo nidifica sulle sporgenze delle falesie a picco sul mare; occasionalmente anche su edifici e su distese rocciose o sabbiose indisturbate, è una specie essenzialmente pelagica; pelagico è un aggettivo che si riferisce al mare aperto (alto mare), alla sua fauna, al suo ambiente di sedimentazione e alla sua zona geologica.
(dalla rete)

File umane imperturbabili scorrono
tratti di strada insieme ai segni;
rocambolesche situazioni perdurano
e la mente vacilla, impavida, sola...

venerdì 21 giugno 2024

Matita

 

Matita

Una matita è uno strumento per disegnare e per scrivere costituito solitamente da un bastoncino di legno con un'anima in grafite.
Esiste anche il cosiddetto portamine o matita a mine in cui si inseriscono mine di materiale colorato che si differenziano per grandezza.
La matita a seconda della tonalità che ha la sua grafite interna può essere di colori diversi (matite colorate).


Essere matita è segreta ambizione.
Bruciare sulla carta lentamente
e nella carta restare
in altra nuova forma suscitato.
Diventare così da carne segno,
da strumento ossatura esile del pensiero.
Ma questa dolce
eclissi della materia
non sempre è concessa.
C’è chi tramonta solo col suo corpo:
allora più doloroso ne è distacco

Valerio Magrelli

Esiste anche il cosiddetto portamine o matita a mine in cui si inseriscono mine di materiale colorato che si differenziano per grandezza e, una volta consumate, possono essere sostituite, le mine di questo tipo hanno diametri da 0.3 - 0.5 - 0.7 millimetri.
La matita comune si presenta come un bastoncino di legno, solitamente a sezione esagonale per una corretta impugnatura, al cui interno è inserita un'anima di materiale colorato chiamata mina. Un'estremità della matita si appuntisce in maniera da rimuovere il rivestimento di legno e far emergere la punta della mina per poter così tracciare il colore.
(da wikipedia)

Matita che traccia su carta
un segno, un attimo solo;
si ascolta il silenzio, la vita
che lenta e continua scorre...

giovedì 20 giugno 2024

Aqualung


L'album colpì il pubblico grazie alla celebre copertina raffigurante un barbone, molto somigliante al leader del gruppo Ian Anderson. L'immagine impressiona soprattutto per la crudezza dell'espressione e dello sguardo del volto di Aqualung, cui fa da contraltare un manifesto che reclamizza eleganti e dispendiose vacanze natalizie in una località sciistica delle Highlands meridionali. Pare che il titolo dell'album derivi dal rantolo roco del barbone simile - secondo Anderson - al rumore di un respiratore subacqueo (l'Aqua-lung ne è un modello particolare), infatti nel testo dice che quando respira il vagabondo emette dei suoni come un palombaro (da wikipedia).

Staglia nella mente un senso
che pervade anima e cuore;
rimangono note nell'aria
come un canto che c'è...

mercoledì 19 giugno 2024

Bonaccia

 

Spesso c’è bonaccia sulla pagina.
Inutile girarla per cercare
l’angolo del vento.
Si sta fermi,
il pensiero oscilla,
si riparano le cose
che la navigazione ha guastato.

Valerio Magrelli 

http://www.leonardosimonetti.it/images/2016_Bonaccia_web.jpg?798 

Bonaccia

è un sostantivo femminile che indica una condizione di calma di mare o di spirito.
Deriva dal latino *bonacĭa (
prob. sovrapp. di bonus “buono” su malacia “calma di mare”, dal gr. malakía, der. di malakós “calmo, mite”), che a sua volta deriva dal greco malakía.
(dalla rete)

 https://img2-juzaphoto-com.translate.goog/002/shared_files/uploads/2052632.jpg?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it

Nelle tempeste del cuore
sballotto sentimenti riarsi;
l'anima piange il destino
che tutti abbiamo davanti...

martedì 18 giugno 2024

Mari della luna

I mari della luna

Nei mari della luna
tuffi non se ne fanno;
non c’è una goccia d’acqua,
pesci non ce ne stanno.
Che magnifico mare
per chi non sa nuotare.

Gianni Rodari

Filastrocche piene di garbo
lette di fretta senza rabbia;
ricordo la fioca luce in camera
e i bei sogni in fila indiana...

Mare (plurale mària) è un termine latino utilizzato in esogeologia per designare diverse configurazioni morfologiche presenti sulla superficie della Luna e su Titano. Il termine è stato scelto a causa del colore scuro che contraddistingue queste regioni dai territori circostanti; si tratta in verità di pianure basaltiche, originatesi da antiche eruzioni di materiale incandescente seguite all'impatto con asteroidi particolarmente massicci.
(da wikipedia)

lunedì 17 giugno 2024

Parole ancora

Parola HD - YouTube
 38

Sta male, Cornificio, il tuo Catullo,
sta male, mio dio, e soffre
ogni giorno, ogni ora di piú.
E tu nemmeno una parola,
quella che costa meno, la piú facile.
Ti odio. Questo il tuo amore?
Una parola, una parola qualunque
piú triste del pianto di Simonide

Publio Valerio Catullo 

La parola è l'espressione orale o scritta di un'informazione o di un concetto, ovvero la rappresentazione di un'idea svolta a mezzo e nel presupposto di un riferimento convenzionale 
(da wikipedia).

La parola crea il mondo e il dio. Mie riflessioni sulla parola ...
Parola che affiora a labbra chiuse
dicesi impetuosa, sonora e forte;
nei reconditi significati cerchiamo
risposte a domande che abbiamo...
 

domenica 16 giugno 2024

Formiche

Le formiche sono note per le società complesse, le colonie, che costituiscono. 
Sono spesso citate come il simbolo di parsimonia e industrialità, in quanto molte specie sembrano instancabili lavoratrici nella loro attività quotidiana di raccolta di grandi quantità di cibo da immagazzinare nei loro nidi, i formicai
Lo studio delle formiche ha appassionato naturalisti, ricercatori e scienziati fin dai tempi antichi. 
Gli studiosi o i semplici interessati a questo straordinario insetto spesso tengono e allevano colonie di formiche in cattività per osservare le loro attività e/o studiare la loro complesa vita sociale. 
Esistono circa 10.000 specie conosciute di formiche nel mondo. 
Quindi non deve sorprendere che le formiche, come milioni di altri insetti sociali, vivono ovunque sulla terra, eccezion fatta come scritto in precedenza nelle regioni polari. 
Infatti le zone con climi caldi e umidi presentano il maggior numero di tipi di formiche e ovviamente altri insetti. 
Le formiche hanno una complessa organizzazione sociale e caste specializzate. Alcune specie hanno una regina sola,dette monoginiche, altre colonie contano più regine quindi poliginiche. Le formiche regine sono alimentate e curate dalle operaie, e garantiscono la vita duratura della colonia deponendo le uova per tutto il resto della loro vita. Senza di lei, una colonia morirebbe, perchè le regine sono le uniche in grado di riprodurre la specie. A seconda della specie, le regine vivono circa tra i 5 e i 30 anni, che le rende quindi tra gli insetti più longevi che vivono sulla terra.

Alla formica 

Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
Che il più bel canto non vende:
regala. 

Gianni Rodari

Nel canto della Natura
si sostiene il mondo intero;
assurdi e scomposti uccidiamo
noi stessi e lo sappiamo... 
 
Le formiche non si sono mai estinte, anzi nei secoli si sono evolute sempre di più e si sono adattate con successo al cambiamento del clima sulla terra, avendo diversi modi di vita che permettono loro di vivere in numerosi e diversi habitat: ovviamente la loro piccola dimensione rende molto più facile trovare il cibo e un riparo dove fondare le proprie colonie nei formicai (dalla rete).

sabato 15 giugno 2024

Sposa

La mia sposa

Se sorride la bocca grazïosa,
par ch'abbia raggi la soave testa;
tutta la casa è in festa
quando è lieta la Sposa.

Il nero occhio balena
di sotto a l'arco de le ciglia fine;
tutta è, dal piede al crine,
rifulgente di grazia ultraterrena.

La contemplo e l'agogno
tutta è amor, tutta bella e tutta mia;
e in vederla venir, parmi che sia
visïone di ciel, vista nel sogno.

Guido Fabiani

Accanto ancora e sempre tanto
che basta un pensiero o un gesto;
non più passione ma ancora carezze
e solitudini insieme anche se piove...
 

Si definice una
sposa
la donna nel giorno delle sue nozze.
Nell'estensione del significato è anche una
donna nubile promessa in matrimonio; fidanzata; donna che va a marito, mentre si preparano, avvengono e si festeggiano le nozze.
Come
sposa viene anche spesso definita una moglie
(dalla rete).

venerdì 14 giugno 2024

Medicina

La medicina
Alla signora C. R. dalla bella voce

Non so che triste affanno mi consumi:
sono malato e nei miei dì peggiori...
Tra i balaustri il mar scintilla fuori
la zona dei palmeti e degli agrumi.

Ah! Se voi foste qui, tra questi fiori,
amica! O bella voce tra i profumi!
Se recaste con voi tutti i volumi
di tutti i nostri dolci ingannatori!

Mi direste il Congedo, oppur la Morte
del cervo, oppure la Sementa... E queste
bellezze, più che l'aria e più che il sole,

mi farebbero ancora sano e forte!
E guarirei: Voi mi risanereste
con la grande virtù delle parole!

Guido Gozzano

Parole, balsamo del cuore
eppure a volte spezzano le voci;
il piento sovrasta il suono
e la musica penetra il sole... 
 
La parola medicina  può indicare qualsiasi mezzo considerato utile a prevenire o a curare una malattia (per l'indigestione la miglior medicina è il digiuno) o anche un rimedio per un male non fisico (il tempo è la medicina migliore per riprenderti da questo colpo). -TRECCANI-

giovedì 13 giugno 2024

Uccellino

Un uccellino

Nella grande città,
c’è una strada;
nella strada,
c’è una casa,nella casa una scala,
in cima alla scala,
una stanza;
in mezzo alla stanza,
una tavola;
sulla tavola,
un tappeto;
sul tappeto,
una gabbia;
nella gabbia,
un nido;
nel nido,
un uovo;
nell’uovo,
un uccellino.
L’uccellino uscì fuori dell’uovo
e lo rovesciò;
l’uovo rovesciò il nido;
il nido rovesciò la gabbia;
la gabbia rovesciò il tappeto;
il tappeto rovesciò la tavola;
la tavola rovesciò la stanza;
la stanza rovesciò la scala;
la scala rovesciò la casa;
la casa rovesciò la strada;
la strada rovesciò la grande città.
Così un uccellino rovesciò un’intera città

Nico Orengo 

Disegnare un uccello significa catturare l'essenza della sua natura.
Le piume, gli occhi, le zampe e il becco sono le caratteristiche più evidenti di qualsiasi uccello e trovare quale definisce la natura dell'uccello è ciò che darà vita al vostro disegno (dalla rete).

 Sia melodioso canto, o volo
sicuro tra foglie e fronde,
siano attimi di profonda natura
spalanca il cuore le cose vere...

mercoledì 12 giugno 2024

Scrivere

Scrivere  è un verbo che descrive la capacità umana di esporre argomentazioni, anche esprimendo il proprio pensiero, tracciando dei segni convenzionali e/o lettere e termini che ne rappresentano il contenuto. 
Saper scrivere necessita anche di una buona dose d' immaginazione.
(da wikipedia).

 Lo scrittore
scrive scrive
scrive dieci
cento ore
ma chi scrive
allo scrittore?
Scrive versi
scrive strofe
ma dal tetto
giù gli piove.
Scrive in prosa
scrive in rima
ma nessuno
gli cucina.
Scrive frasi
cento a cento
ma di fuori
gli entra il vento.
Scrive a penna
scrive a biro
ma non ha
nessuno in giro.

scrive in fretta
ma si è spenta
la stufetta.
Lo scrittore
scrive scrive
dieci cento
mille ore
ma chi scrive
allo scrittore?

Roberto Piumini
 

Filastrocche poetiche intendono
frasi sconnesse di inutili fasi;

compendio sintetico dei fatti

si torna a spezzare le ore...

martedì 11 giugno 2024

Protocollo cittadino #127 (Stanchezza)

 
Stanchezza
 
Il mattino pesa agli occhi
sogni, immagini, visi;
stremato, succube e solo
infine mi alzo e cammino...

Gujil

lunedì 10 giugno 2024

Rammarico

Rammarico è un sostantivo maschile che indica un sentimento di dolore o dispiacere per qualcosa che si sarebbe voluto, ma non si è potuto fare o avere. Indica il sentimento o la manifestazione di amarezza o rincrescimento per un insuccesso. Si usa anche come espressione letteraria del proprio lamento (TRECCANI).

Rammarico

Il rammarico oscuro che m'accascia,
io lo ritorco contro me in pungenti
sarcasmi, e sferzo di ragionamenti
ironici la mia arida ambascia.

Ma un solco vivo ciascun scherno lascia
dove i suoi colpi insiston violenti.
Sen duol con malinconici lamenti
quei che il duro voler urta e non sfascia.

Tristemente si duole: – A che sogghigni?
Più tu ti senti miserabil cosa,
più t'affanni a ostentar sdegni maligni.

Ecco: ora piangi, sfatta d'umiltà,
or s'avvilisce l'anima orgogliosa
ch'altro destar non seppe che pietà

Amalia Guglielminetti

Spesso ci si rammarica per cose
fatte, non fatte, oppure indecise;
nel premere i tasti rimane il pensiero
come reagire, come comportarsi...

domenica 9 giugno 2024

The musical box


Il testo di Peter Gabriel, cui si ispira la copertina dell'album, racconta di una bambina di nome Cynthia che, mentre gioca a croquet, decapita con la sua mazza il compagno di giochi Henry. Qualche giorno dopo la bambina entra nella camera di Henry, vi scopre il suo prezioso carillon (in inglese musical box) e lo apre; iniziano così a scorrere le note della filastrocca di Old King Cole (Coel Hen). Lo spirito di Henry si materializza ma inizia ad invecchiare rapidamente, supplicando Cynthia di toccarlo per soddisfare il desiderio mai realizzato in vita, ma la tata di Henry (ecco la ragione del titolo Nursery Crime - Il crimine della bambinaia) entra nella stanza e, alla visione dello spirito, gli scaglia addosso il carillon, distruggendo entrambi (da wikipedia).
 
Riascoltare musica, sogni adolescenziali
in un contesto di matura comprensione;
"Play me my song..." ancora e ancora,
"Here it comes again..." adesso e ora...
 
Scopo del gioco del croquet è quello di segnare dei punti facendo passare una boccia colpita da una mazza sotto delle porte disposte a formare un ben determinato percorso, al termine del quale si deve colpire un picchetto posto al centro del campo. 
La partita viene vinta da chi per primo conclude il percorso con ambedue le palle a disposizione, oppure da chi segna il maggior numero di punti in un tempo concordato (da wikipedia).

sabato 8 giugno 2024

Solletico

Il solletico 
è un'azione fisiologica involontaria provocata dal tocco improvviso di una parte del corpo; questa reazione si manifesta causando in risposta al tocco movimenti involontari o risate (dalla rete).
 
Fu il gioco del solletico, all’inizio:
ridevi e mi sfuggivi come un gatto:
era una danza fatta a precipizio,
un ritmo regolare e contraffatto.

Poi, progressivamente, tu cedesti
senza tentare più quelle tue fughe:
più ferma, ti chinasti, ti chiudesti
come usano ricci e tartarughe.

Ma io cambiai solletico, pietoso,
mutando tocco e variando zone,
e tu ridevi in modo più goloso,

ridevi nella gola un’emozione
che poi divenne rantolo gioioso
e durò molto, e fu lunga canzone. 

Roberto Piumini

Come in un canto che vibra
e sfinisce la notte incontro
al sensuale richiamo di sempre
che sfociano spesso nei mai...

venerdì 7 giugno 2024

Nuotatore

Nuotatore

Dormiva…?
Poi si tolse e si stirò.
Guardò con occhi lenti l’acqua. Un guizzo
il suo corpo.
Così lasciò la terra.

Sandro Penna

Un tuffo e il cielo si rompe
in gocce di acqua schizzate;
rimane un senso di limpida attesa
potente e un sole che scalda... 
 
 
nuotatóre 
(raro e ant. notatóre
s. m. (f. -trice) [der. di nuotare; cfr. lat. natator -oris]
-TRECCANI-
 
Chi nuota: essere buon nuotatore, cattivo nuotatore, saper nuotare bene o male; essere un forte nuotatore, un nuotatore o una nuotatrice instancabile; in particolare si dice di chi esercita lo sport del nuoto: riunione dei nuotatori in piscina per l’allenamento.

giovedì 6 giugno 2024

"Angelus"

L'Angelus

Come deve essere grande quella campana,
che riempie tutto il cielo della sua sonorità!
Si dondola lassù, placida e lenta,
si ferma, va e viene.
Ed io vedo e non vedo, nell' oscurità
dèlia stanza terrena,
il chierichetto, metà nero e metà bianco,
che suona con il piede,
in una languida posa sonnolenta,
ed è portato su nell'aria
poi scende adagio adagio, quando cessa di suonare,.
distintissimo e piccolino :
come uno di quei razzi spenti
che vagano sulla campagna
con, in coda, il loro dondolante lumicino.

Corrado Govoni

Mistiche figure impegnano
una tela che amo da sempre;
rimane quel sole che scende
e la sera, il riposo, la fatica...

«Angelus» 
 
(per esteso Angelus Domini)  
è il nome dato al suono delle campane che, tre volte al giorno (alba, mezzogiorno e tramonto), invitano i fedeli a recitare una devozione in ricordo del mistero perenne dell'Incarnazione. 
È, per l'appunto, quello che stanno facendo i due contadini ritratti nel dipinto, che al suono delle campane della chiesa di Chailly-en-Bière, appena accennata sullo sfondo, hanno sospeso per un attimo la raccolta delle patate e si sono raccolti silenziosamente in preghiera; abbandonati gli strumenti di lavoro (la carriola con i sacchi sopra, il rastrello, il cesto pieno di verdure), entrambi sono completamente assorti nell'orazione, tanto che presentano il capo chino e le mani giunte al petto. 
Mostrandosi assai sensibile all'influenza di Jean-Baptiste-Siméon Chardin e dei maestri olandesi del Seicento, il pennello di Jean-François Millet ricolma L'Angelus di una solennità grave seppure sommessa, resa con la monumentalità dei due contadini (disegnati con un tratto vigoroso e sintetico), l'immobilità assorta di questi ultimi, l'improvviso splendore del tramonto, la visione dal basso e la sapiente sintesi delle forme. 
In alto a destra, infine, vola lontanissimo uno stormo di uccelli: la loro presenza, ai margini del quadro, e l'abbigliamento dei due agricoltori suggeriscono che la scena è ambientata in una stagione calda, presumibilmente estate o primavera.
(da wikipedia)