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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 17 aprile 2022

Natura

De natura rerum

Lucrezio lo sapeva:
Apri il baule,
vedrai, è colmo di neve
che turbina
e a volte due fiocchi
s’incontrano, unendosi
oppure uno si volta, graziosamente
nella sua poca morte.
Di dove quel chiarore
in alcune parole
quando l’una non è che notte,
l’altra, solo sogno?
Di queste due ombre
che, ridendo, vanno
e l’una raggomitolata
in una lana rossa?

Yves Bonnefoy

 

È un poema fondamentale della storia del pensiero, in cui vengono assunti a fondamento i princìpi portanti della filosofia epicurea.
Lo stesso Cicerone fu soggiogato dalla grandezza dell'opera e, pur non approvandone filosoficamente il contenuto, contribuì in modo decisivo alla sua pubblicazione.
L'opera è la celebrazione della dottrina epicurea come filosofia liberatrice dell'uomo e valido mezzo a confortare un'umanità quanto mai turbata e incerta.
Cardine del suo approccio era la fisica atomistica democritea: il mondo in cui viviamo non è che il risultato dell'unione casuale di una parte degli infiniti atomi, da sempre in movimento nello spazio senza fine.
Al rigido sistema democriteo,
Epicuro in realtà aggiunse una variante rivoluzionaria, il clinamen, ossia la spontanea deviazione degli atomi dalla loro traiettoria rettilinea, una sorta di "libero arbitrio" ante litteram.
Anche il mondo degli dèi esiste.
Ne abbiamo immagine, ma vivendo eternamente beati negli spazi tra mondo e mondo, essi non hanno tempo né voglia di occuparsi di noi.
La conclusione è che, in questo modo, sia la fisica sia la teologia ci liberano dagli ostacoli più gravi che si oppongono alla nostra felicità: il timore della morte e della collera divina.
(Feltrinelli)

 

 Naturali come stupidi esseri umani,
la morte, la vita, i mesi passatia pensare;
siamo stralci di attimi rubati all'eterno
susseguirsi di eventi, le tracce e i sospiri...

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