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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 26 luglio 2020

Domenica mattina

Domenica mattina

Odore di caffè latte
Seguito dal ragù che brontolava sul fuoco
Il cucchiaino affogato nell'oro dello zabajone
Mi veniva a chiamare
Coraggio alzati che è domenica
I calzettoni bianchi in fondo al letto
Il vestito della festa
I capelli puliti e pettinati
La messa alle undici e chi era fortunato
Anche il pacchettino di paste con il fiocco
E correre incontro alla libertà
Dove ti nascondi oggi?
Distratta da altri profumi
Ricette strane che non hanno sapore
E lei che fugge sempre ad inseguire il dovere
e non ho più le gambe Di allora
basterebbe il tempo o solo il coraggio
Intrappolata in labirinti
In strettoie che tolgono il fiato
Persa dentro specchi che diventano pozzi
Senza via d'uscita
Quella che rincorro dentro una divisa
Che di domenica mi va sempre troppo stretta
Quando mi alzo e non sento più i sapori
Non sento più i profumi non vedo più i colori
Non suonano più le campane come allora
che voce
che intensità quel richiamo
Che gusto aveva
quella carezza un po' bambina
Di una domenica mattina

Laura Marchetti

domenica mattina è silenzio, riposo,
i molti dormono fin tardi, poltriscono;
festa scandita da ritmi usuali, risaputi,
stanco di tutto arranco nel tempo...



Edward Hopper
"Eleven A.M"
Perché no, l'atmosfera di questo dipinto potrebbe proprio essere espressione di una mattinata domenicale.
Il concetto di desolazione appartiene a molti quadri di Edward Hopper.
Probabilmente è anche uno dei tratti distintivi e più citati della sua opera.
E ovviamente ritorna anche in questo quadro.
Anche se l’artista, in più occasioni, ha ribadito di non voler creare una situazione di solitudine.
Egli afferma di non voler raccontare consapevolmente la desolazione o il senso di abbandono che un’unica figura nei suoi dipinti può suscitare.
Una delle abilità di Edward Hopper è mostrare un momento insignificante della vita quotidiana come se fosse – e davvero lo è – un attimo infinito.
Tutto nella rappresentazione di Hopper diventa qualcosa di sensato e prolunga la visione dello spettatore.
Anche se non c’è alcun movimento o azione nella scena rappresentata. Uno dei dipinti più emblematici di questa sua poetica è Eleven A.M. (o 11 A.M. – Le undici di mattina), realizzato nel 1926 con la tecnica olio su tela.

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