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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 22 luglio 2018

Ancora sul bacio


Auguste Toulmouche "Il bacio"

Il bacio

Pima di te m’avevano baciata
solo i venti del cielo e piogge chiare –
ora che ci sei tu, potrei quei baci
ancor desiderare?

Mi volsi al mare, e mi mandò i suoi venti,
incontro mi balzarono cantandomi del sud –
ma a loro mi sottrassi, e a te di nuovo
io porsi le mie labbra da baciare.

Ai lieti scrosci del radioso Aprile
negai la bocca a nuovi baci avvezza
e chinai il capo perché quell’ebbrezza
la pioggia non spegnesse come stella.

Appartengo al mio amore ed egli a me,
siamo legati da un suggello ardente –
potrei lasciar entrare un mendicante

dove dimora un re?
 
Sara Teasdale
traduzione di Silvio Raffo

Il Bacio, 1860 collezione privata
Il pittore francese Auguste Toulmouche (che peraltro era parente di Claude Monet, e quando il giovane impressionista si trasferì a Parigi, Toulmouche lo esortò a frequentare lo studio del suo maestro, Charles Gleyre, consiglio che Monet seguì) fu attivo nella seconda metà dell'Ottocento e si diede a una pittura di tipo accademico, molto raffinata e pulita, alle logiche della quale non si sottrae neanche questo intimo Bacio che rappresenta un momento d'intimità tra una madre e il suo bambino.
Il dipinto è datato e firmato (1860) ma evidentemente il soggetto fu replicato da parte di Toulmouche perché abbiamo una rivista del 1857 che parla di un'opera analoga, avente per soggetto "una madre che abbraccia suo figlio", giudicandola "un realistico soggetto di genere, dove il signor Toulmouche ha curato in modo particolare il disegno, ma non il colore".
Che Toulmouche profondesse impegno nella composizione e nel disegno è evidente in questo dipinto, per esempio, dalle pieghe traslucide della veste della madre (tipiche della pittura di Toulmouche), che offrono un certo grado di ricercatezza nella linea (non mancano, parlando invece del colore, certi effetti di luce, come attestano i guizzi bianchi su certe pieghe. Ad ogni modo, Toulmouche riesce bene nell'intento di comunicare tutta la tenerezza di questo gesto spontaneo che nasce tra una madre dallo sguardo dolce e il bambino che ha un'aria tra il trasognato e l'annoiato. (2 marzo 2017 - Finestre sull'arte - dalla rete)
 
da tempo non bacio più, bacio intendo,
quello che fa fremere e impazzire i corpi;
l'età condiziona le situazioni ed i gesti
in fondo resta solo noi stessi..., giù...

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