"Come veloci velieri leggeri potremmo aspettarci dove il cielo ed il mare si fondono, dove le tante sfumature colorate
si incontrano in toni delicati che trasformano l'aqua nell'aria che poi respireremmo insieme" - Gujil
Sotto un cielo d’acciajo brunito,
Sullo specchio del mare infinito,
Passa grave — la livida nave
Dietro al raggio del sole che muor.
Dal traverso camin rompe un grumo
Procelloso di torbido fumo;
Dalla poppa — si spiega, si sgroppa
La bandiera d’incerto color.
Dalle buje caverne voraci,
Dove splendon le rosse fornaci,
Dal subuglio — fervente esce un muglio
Qual di mostro ferito nel cor.
Pari a larva radente l’abisso,
Incalzata sul tramite fisso,
Come un’ombra — che mobile ingombra
L’aria e l’acque d’arcano terror,
Il vascello fantastico e smorto,
Che non deve mai giungere al porto,
Passa lento — sull’onde d’argento,
Dietro al raggio del sole che muor.
Arturo Graf
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