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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 11 aprile 2021

Vita corsara

Un corsaro era un privato cittadino che, munito dal governo di uno Stato di un'apposita autorizzazione formale, detta "lettera di corsa", in cambio della cessione allo stesso di parte dei guadagni conseguiti, era autorizzato ad assalire e rapinare le navi mercantili delle nazioni nemiche. Per quanto, specie nella cultura di massa, i termini "corsaro" e "pirata" siano spesso accumunati, il corsaro era in realtà un pirata legalizzato, e a differenza del secondo non era considerato un fuorilegge.
La cosiddetta guerra di corsa permise ai sovrani di aumentare le entrate mobilitando navi e marinai privati che sovvenzionavano il potere statale. 

 Vita corsara

Ho cosparso di fiori il mio spazio
li ho lasciati appassire per terra,
colori pastello, nel verde e il mattone,

li ho strappati, sradicati, raccolti.

Dei dolori ho tenuto costante quel dazio
di quando schivavo le torri a Volterra...
  percorso di vita corsara, Giappone,
Americhe, altro, paesaggi non colti.

Mi rimane nel cuore profondo lo strazio
di pianti irrisi, il mare a Gibilterra,
isole scomparse negli occhi, un covone
di fieno francese, le onde, i capelli sconvolti.

Anonimo
del XX° Secolo
da "Le implicazioni sentimentali"
 

La "lettera di corsa" era un'autorizzazione del sovrano, concessa al proprietario di un mercantile, con la quale si prevedeva che, nel caso in cui la nave o il carico andassero rubati o distrutti, il mercante potesse reagire attaccando a sua volta il nemico per rifarsi delle perdite.
In un secondo momento i governi si resero conto che questo poteva essere un mezzo efficace per contrastare i commerci delle potenze rivali in tempo di guerra.
Molte navi corsare furono armate da società private.
Il rovescio della medaglia era però che, terminata la guerra, i marinai fattisi corsari per la promessa di ricchezze e prestigio si dedicassero alla pirateria.

La lettera di corsa proteggeva i corsari dalle accuse di pirateria ma in pratica la legalità e lo status dei corsari potevano essere vaghi.
A seconda del sovrano specifico e del periodo storico, le lettere potevano essere emesse in fretta ed in gran quantità.
I corsari stessi spesso intrapresero azioni oltre a quanto autorizzato nella commissione, anche dopo la sua scadenza, pur rischiando, in questo caso, l'accusa di pirateria (da wikipedia).


Claude Monet
"Covoni di fieno"

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