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accalcandoci insieme,
dimenandoci insieme,
insieme barcolliamo. Uguali ci rende
una uguale stanchezza.
Di quando in quando c'inghiotte.
il metrò,
poi dalla bocca fumosa ci risputa ,
il metrò.
Per incerte strade, tra vortici bianchi
camminiamo, uomini accanto a uomìni
I nostri fiati si mescolano fra loro,
si scambiano e si confondono le orme
Dalle tasche tiriamo fuori il tabacco,
mugoliamo qualche canzonetta di moda
Urtandoci coi gomiti,
diciamo scusa o non diciamo niente.
La neve sbatte contro le facce tranquille
Avare, sorde parole ci scambiamo.
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tutti insieme, siamo
quello che all'estero chiamano Mosca!
Noi che qui ce ne andiamo con le nostre borse;
sottobraccio, coi nostri pacchetti e fagottelli,
siamo coloro che nei cieli scagliano astronavi
e sbigottiscono i cuori ed i cervelli.
Ognuno per conto suo, attraverso
le nostre Sadowye, lebjazie, Trubnye
secondo un proprio itinerario
senza conoscerci l'un l'altro
noi, sfiorandoci l'un l'altro,
andiamo...
1960
Evgenij Evtušenko
sostantivo maschile -TRECCANI-
– Adattamenti ital. dell’ingl. tramway (ora quasi completamente sostituiti, per indicare la vettura, da tram, e per indicare la linea, gli impianti, da tranvia): per acchiappare il tramvai, verso sera, fecero un bel tratto di strada a piedi (Verga); dopo pochi minuti di tranvai scesero nel viale (Palazzeschi).
ricordo, da giovane studente,
la gente, la calca, le spinte,
quelle dell'ora di punta;
ora mi manca tutto questo...
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