Il Catullo “proibito” è quello delle cosiddette nugae, «schiocchezze», i primi 60 componimenti del liber: tra poesie d’amore ed elogi al nobile sentimento dell’amicizia si annidano alcuni testi aspri, in cui l’autore non si tira indietro dal prendersela con qualcuno o qualcosa, abbandonandosi anche al turpiloquio.
78 b
Ma questo ora m'addolora, che le labbra pure
di una bambina il tuo sudicio sperma abbia macchiato.
Avrai il tuo castigo: ti ricorderanno nei secoli
e anche decrepita la fama griderà chi sei.
Publio Valerio Catullo
Dietro alla facciata sentimentale dell’autore, che mette nero su bianco i suoi slanci ed i suoi tormenti interiori, si nasconde un Catullo “proibito”, che attraversa tutto il liber e che ci mostra un’altra faccia del poeta latino veronese.
Ciò che rimane è un ricordo
che scrolla il torpore e finisce
in un rivolo di ridotto piacere;
presente e contemporaneo...
Moltii conoscono quanto di hot c’è nel Satyricon di Petronio, pochi in realtà conoscono quella trentina di carmina raggruppati sotto il nome di Carmi proibiti, caratterizzati da un linguaggio poco fine e da contenuti niente affatto morali.
(dalla rete)
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