...........................................................................................................................................

L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


...........................................................................................................................................

venerdì 9 febbraio 2024

Fuochi fatui

I fuochi fatui, chiamati anche corpi santi , sono fenomeni che si verificano nei cimiteri, nelle paludi e negli stagni. Si tratta di fiammelle di breve durata (da qui il termine fatuo) prodotte durante la decomposizione di materiale organico. 
La principale sostanza responsabile dei fuochi fatui è la fosfina.
Queste fiammelle appaiono di un colore pallido, azzurro-blu, a volte giallo o vermiglio, sotto forma di scintillii. La luce, più o meno diffusa, vibra velocemente e in alcune manifestazioni può persistere fino a 30 secondi, ed eccezionalmente diversi minuti.
Secondo i testimoni del misterioso fenomeno i fuochi fatui vengono descritti a luce fredda, senza fumo, nè bruciature alle cose che attraversano e sembra che li si possa vedere meglio nelle fredde serate d’autunno. 
Avvistamenti avvengono generalmente nei pressi dei cimiteri anche se ciò accadeva molto più frequentemente in passato. 
Un tempo le bare non venivano sigillate e ciò permetteva ai gas di uscire facilmente e di filtrare dalla terra. 
Ciò spiegherebbe anche la brevità del fenomeno stesso, determinata proprio dall’osservatore che avvicinandosi dirada involontariamente il nucleo dei gas
 
 Fuochi fatui 

Com’anime ignude,
Che un soffio ne porta,
Guizzano, vagano
I fochi fatui
Sull’onda morta
Della palude.

Pallidi fochi
Rapiti in lenta
Lenta vertigine,
Sull’acqua immobile,
Nell’aria spenta,
Tremoli e fiochi.

E in lor compagnia,
Nel bujo sospesa,
Io veggo splendere,
Di scialbo e fievole
Bagliore accesa,
L’anima mia:

Luce smarrita
E moribonda,
Che già si stempera,
Che già dileguasi
Nella profonda
Notte infinita.

Arturo Graf

Fatuo fuoco scintille nell'ombra
di un core sommerso da stille;
lacrime percorrono vie usuali
lungo volti perplessi nel mondo... 
 
 
Le leggende sui fuochi fatui sono moltissime: nell’antichità si pensava che fossero manifestazioni delle anime dei defunti o delle “anime perse” vaganti, che avevano bisogno di preghiere per uscire dal purgatorio, o di bimbi morti prematuramente, senza avere potuto ricevere il battesimo, o anche spiriti malvagi che sviassero i malcapitati passanti in luoghi pericolosi come le paludi.  
In altri casi le fiammelle ondulanti vennero associate ad anime pure e protettrici delle persone. 
In realtà i “fuochi fatui“sono pallide luci a forma di fiammella, che in rari ma ripetuti casi si possono osservare sospesi in aria a una altezza ridotta dal suolo o dall’acqua, visibili di notte o al crepuscolo intorno a paludi, acquitrini e soprattutto nei cimiteri.
Sono così tante le leggende nate intorno ai fuochi fatui, che consentono davvero di fare il giro del mondo.
kitsunebi
Kitsunebi,, o fuoco di volpe nel folklore giapponese
Iniziando da ciò che maggiormente si conosce, c’è la tradizione cristiana che li ha definiti corpi santi perché ricordano il Fuoco di sant’Elmo, una delle più suggestive manifestazioni di elettricità nell’atmosfera.
Per gli antichi egizi, i fuochi fatui erano la traccia evidente della vita virtuosa di un defunto mentre in occidente sono stati spesso riconosciuti come apparizioni di spettri e fantasmi, soprattutto dannati.
In Svezia si pensava che fossero le anime dei bambini nati morti o non battezzati, attirati verso l’acqua da una forza divina che tentava di sottrarli al loro limbo.
Nell’antica cultura anglosassone, i fuochi fatui sono associati alla figura leggendaria di Jack-o’-Lantern, condannato a vagare tra i viventi con un carbone acceso in mano per scontare le sue colpe.  
In questo folklore, i fuochi fatui sono stati spesso interpretati come fate o folletti dispettosi abituati a spaventare le persone con bagliori improvvisi che facevano perdere l’orientamento. 
In Giappone sono conosciuti come Hitodama ovvero come delle sfere evanescenti. Si tratterebbe delle anime di individui morti da poche ore e che si mostrano ai viventi come luci blu o verdi, in particolare durante l’estate e vicino ai luoghi di sepoltura.
Sempre nella tradizione giapponese, fanno la loro comparsa come Kitsunebi ovvero demoni con sembianze di volpe, che si mostrano nella notte come piccole luci dal colore variabile a seconda del tipo di presagio che rappresentano.
 
Anche in Svizzera i fuochi fatui sono spesso considerati come ambasciatori di eventi dolorosi. 
Vedere oggi un fuoco fatuo è davvero difficile, ma se accade ciò si verifica soprattutto nei pressi di zone dove si trova dell'acqua stagnante (fenomeno della putrefazione delle alghe in marcescenza).  
Nelle zone paludose il fenomeno è reso ancora più scenografico dal microclima presente in questo tipo di luoghi. L’estate e l’autunno sono le stagioni migliori per tentare un avvistamento, mentre le ore più favorevoli sono quelle notturne e crepuscolari. Nei pressi degli stagni il fenomeno dei fuochi fatui è spesso accompagnato da uno strato di nebbia chiara e spessa che in passato ha contributo alla nascita di una ricca tradizione di storie leggendarie in proposito (dalla rete).

Nessun commento:

Posta un commento