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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 3 agosto 2018

Penombra


Figli della luce
 

I nostri padri strapparono il pane da tronchi e da pietre
e cintarono i loro giardini con l’ossa dell’uomo rosso;
imbarcatisi dalla terra bassa d’Olanda,
pellegrini scomunicati dalla notte di Ginevra,
piantarono qui i semi di luce del Serpente;
e qui i riflettori snodandosi esplorano per spaventare
le sfacciate serre costruite sulla roccia,
e candele si struggono presso un altare vuoto,
e la luce è dove il sangue senza terra di Caino
brucia e brucia il grano insepolto.

 
Robert Lowell
traduzione di Rolando Anzilotti
  

La penombra
(dal latino paene (quasi) e umbra (ombra)
è un'oscurità attenuata, una zona intermedia tra luce ed ombra, tale da consentire una visibilità sfumata o incerta o da conferire un senso di riposante frescura.
In ottica la penombra è la zona di graduale passaggio dalla luce netta all'ombra che si forma su uno schermo quando si interpone un corpo opaco tra una sorgente luminosa estesa e lo schermo stesso.
In astronomia, la regione che circonda il cono d'ombra in un'eclissi e dalla quale è possibile osservare un'eclissi parziale.
In senso figurato significa vaghezza, indeterminatezza: la penombra confusa dei dolci giorni della fanciullezza (Serra).
Condizione di scarsa notorietà dovuta a un mancato riconoscimento delle proprie qualità (un attore confinato nella p.) o a timidezza e mancanza d'iniziativa.
(da Wikipedia)
 
luce, buio, penombra,
forse io vivo tra il chiaro e lo scuro,
i chiaroscuri impazzano in questa estate,
forse vivo nella terra di mezzo

 

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