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Viste dagli angeli le cime dei monti
sono forse radici che bevono i cieli;
e nel sole, le radici profonde del faggio
sembrano loro tacite vette.
Per loro, la terra non sta trasparente
davanti a un cielo pieno come un corpo?
Leva un lamento, in questa terra ardente
l’oblio dei morti presso le fonti.
Rainer Maria Rilke
Traduzione di Roberto Carifi
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La chiusura di Radici (canzone di Francesco Guccini, pubblicata nell'album omonimo del 1972) è permeata di una struggente e consolante malinconia. La chiosa della canzone, semplice e al tempo stesso ferma e immutabile proprio come la stessa casa che il testo descrive, è un motto che si sprigiona con la lunghezza della “a” finale di “dolcezza”, cantata come una lunga eco conclusiva:
“la casa è come un punto di memoria,
le sue radici danno la saggezza,
e proprio questa forse è la risposta
e provi un grande senso di dolcezza”
(dalla rete).
le sue radici danno la saggezza,
e proprio questa forse è la risposta
e provi un grande senso di dolcezza”
(dalla rete).
inseguire le radici, trovarle,
qualcuno ha cantato,
molti hanno perso la cerca;
io, per me, un filo di speme...
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