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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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sabato 2 maggio 2015

Giardino inglese

Licia Pardini
- Il giardino inglese -
Giardino inglese

Come un lampo - rividi quel sentiero
fra le magnolie. E mi toccò il pensiero
che la nicchia nell'edera ancora
non avesse scordato la mia schiena,
che il nido di verbena
non si fosse riavuto.
Da poco era piovuto, e i grandi fiori
dissetati splendevano, che un tempo
come piccoli pugni si serravano
per resistere a un marzo di gran vento.
Passando, in un barbaglio lo rividi.
O mi parve. Talora la memoria
volta lo specchio:
non più freccia - bersaglio.
 
Fernanda Romagnoli
 
 
Il giardino all'inglese è un tipo di giardino sviluppato nel corso del Settecento che, al contrario di quelli geometrici, non si avvale più di elementi per definire e circoscrivere lo spazio, come fondali, quinte arboree o prospettive, ma si basa sull'accostamento e sull'avvicendarsi di elementi naturali e artificiali, tra cui, grotte, ruscelli, alberi secolari, cespugli, pagode, pergole, tempietti e rovine, che chi passeggia scopre senza mai arrivare ad una visione d'insieme, un luogo comunque in cui la natura non è mai incolta, anche quando assume un carattere selvaggio.
Il giardino all'inglese è un fenomeno che ebbe inizio attorno al XVIII secolo, conducendo al superamento dei vecchi schemi geometrici (giardino all'italiana) all'interno dei nuovi giardini nobiliari.
È un fenomeno legato al Romanticismo.
Il giardino è visto come il luogo in cui l'emozione, suscitata dall'avvicendarsi delle sorprese, viene temprata dall'armonia che lega le varie parti, attraverso la contrapposizione degli opposti, come il regolare al selvaggio, il maestoso all'elegante, l'ameno al malinconico, in modo da bilanciare le differenti emozioni.
Un esempio è quello realizzato a Stowe (Buckinghamshire) in Inghilterra, tra il terzo e quarto decennio del Settecento da Charles Bridgeman e da William Kent. Nel parco si susseguono, disseminati in un terreno irregolare, 38 monumenti, tra cui la Piramide, il tempio di Venere e Bacco, il tempio dei grandi uomini britannici e il tempio gotico, in modo che vi sembrino riuniti differenti luoghi e civiltà.
Il giardino all'inglese venne introdotto in Italia da Ercole Silva, che lo applicò per la prima volta alla propria villa; in seguito riscosse una buona fortuna e lo stesso Ercole Silva partecipò alla realizzazione di diversi parchi e giardini, connotati all'inglese, non per ultimi i Giardini Reali di Monza e il Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte.
Importanti in Italia sono inoltre il Giardino inglese di Palermo, Parco Giardino Sigurtà e il giardino Treves de Bonfili, oggi appartenente al Comune di Padova che ne ha, con tutti i limiti dei gravi danni subiti a metà Novecento, restaurato una parte.
Di elevato valore botanico e storico il Giardino Inglese della Reggia di Caserta, realizzato da John Andrew Graefer.
(dalla rete, Wikipedia)
 
 
passeggiata nel viale,
merli e fringuelli,
un fiore si scrolla la pioggia
e il vento mi accarezza i capelli...

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