Devi essere arrivato in città!
Lo vedo chiaramente.
Tutte le case mi stanno sorridendo.
Hanno capito che ti amo.
Devi essere arrivato in città!
Lo vedo dagli alberi del parco.
Hanno foglie vibranti,
ricevono baci dal sole e dal vento.
Devi essere arrivato in città!
Perciò
questa gioia incredibile
dalla luce e dall’aria
dalle barche a vela nella brezza.
Tutto è diverso oggi.
Quel che ieri era una lunga serie di case grigie
oggi è dipinta di oro e porpora
dal tramonto del sole.
Quella che ieri era gente qualunque
che andava al bus o all’auto
oggi sono persone
con una vita dentro.
Ciò che ieri era traffico e frastuono
oggi è il battito del cuore della città,
quello grande che fa muovere tutto!
In breve: Tu devi essere arrivato in città!
Marie Takvam
la mia anima e la tua tra riflessi argentati;
non sarà facile incontare il momento che scorre
sarà difficile fermare il tempo e il pensiero...
Secondo la tradizione lombarda vi è una leggenda popolare
più recente che associa al santo il panettone e da questa deriverebbe
l’usanza di mangiare un pezzetto del dolce natalizio milanese per
eccellenza durante questo giorno di celebrazione religiosa.
Una donna si
sarebbe recata poco prima di Natale presso l’abazia del paese per far
benedire da un frate un panettone preparato con le sue mani e poterlo
poi offrirlo alla sua famiglia nei giorni di festa. Il frate però si era
dimenticato di quella gustosa preparazione e passato circa un mese
decise di benedire il dolce e di mangiarselo. La donna però tornò
speranzosa il 3 febbraio a chiedere del suo panettone e quando il frate
si recò nella sacrestia per fare ammenda e mostrare alla donna che il
dolce non c’era più, lì vi trovò un panettone grande il doppio di quello preparato dalla umile donna. San Biagio aveva compiuto il miracolo e da quel momento per omaggiare
il protettore della gola si iniziò a conservare una fetta di panettone
per poterlo consumare il 3 febbraio e ricordare quel miracolo (dalla rete).
Nessun commento:
Posta un commento