giovedì 3 febbraio 2022

Poesia, riflesso e leggenda di San Biagio

Tu

Devi essere arrivato in città!
Lo vedo chiaramente.
Tutte le case mi stanno sorridendo.
Hanno capito che ti amo.
Devi essere arrivato in città!
Lo vedo dagli alberi del parco.
Hanno foglie vibranti,
ricevono baci dal sole e dal vento.
Devi essere arrivato in città!
Perciò
questa gioia incredibile
dalla luce e dall’aria
dalle barche a vela nella brezza.
Tutto è diverso oggi.
Quel che ieri era una lunga serie di case grigie
oggi è dipinta di oro e porpora
dal tramonto del sole.
Quella che ieri era gente qualunque
che andava al bus o all’auto
oggi sono persone
con una vita dentro.
Ciò che ieri era traffico e frastuono
oggi è il battito del cuore della città,
quello grande che fa muovere tutto!
In breve: Tu devi essere arrivato in città!

Marie Takvam

il frastuono della nostra città ben conosce
la mia anima e la tua tra riflessi argentati;
non sarà facile incontare il momento che scorre
sarà difficile fermare il tempo e il pensiero...
 
San Biagio
 
L'onomastico si festeggia tradizionalmente il 3 febbraio, in onore di San Biagio vescovo, uno dei quaranta martiri di Sebaste, in Armenia, nel 306 (ricordati dalla Chiesa il 10 febbraio). 
Patrono dei suonatori di strumenti a fiato, materassai, agricoltori, cardatori, laringoiatri e di molti comuni italiani è assai venerato in Lazio: nella sola Roma ebbe ben 54 edifici, tra oratori e chiese, dedicati al suo nome. Tradizionalmente lo si invoca contro i mali di gola e la tosse.
Le ragazze in età matrimoniale si rivolgono a lui per trovare un buon marito. 
Con questo nome si ricordano ancora altri due santi: un vescovo di Verona, commemorato il 22 aprile e un martire di Veroli, nel Lazio, venerato il 29 novembre.

Secondo la tradizione lombarda vi è una leggenda popolare più recente che associa al santo il panettone e da questa deriverebbe l’usanza di mangiare un pezzetto del dolce natalizio milanese per eccellenza durante questo giorno di celebrazione religiosa.
Una donna si sarebbe recata poco prima di Natale presso l’abazia del paese per far benedire da un frate un panettone preparato con le sue mani  e poterlo poi offrirlo alla sua famiglia nei giorni di festa. Il frate però si era dimenticato di quella gustosa preparazione e passato circa un mese decise di benedire il dolce e di mangiarselo. La donna però tornò speranzosa il 3 febbraio a chiedere del suo panettone e quando il frate si recò nella sacrestia per fare ammenda e mostrare alla donna che il dolce non c’era più, lì vi trovò un panettone grande il doppio di quello preparato dalla umile donna. San Biagio aveva compiuto il miracolo e da quel momento per omaggiare il protettore della gola si iniziò a conservare una fetta di panettone per poterlo consumare il 3 febbraio e ricordare quel miracolo (dalla rete).

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