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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 28 febbraio 2025

Dopo una bevuta

(senza titolo)

Grandi bevute & feste
con piano - Natale
Venuto e andato -
Essere Pazzo è
La minore delle mie preoccupazioni.

Jack Kerouac

Anche bere diventa difficile,
la notte rimane un andirivieni
di inutili veglie e pensare;
vorrei più attimi di requie...
 
Dopo una copiosa bevuta di bevande alcoliche è fondamentale idratarsi abbondantemente. Infatti, uno degli effetti dell'abuso di alcol è la disidratazione, causata dall'effetto diuretico. Beviamo acqua naturale a temperatura ambiente e a piccoli sorsi. 
Vanno anche bene bevande tipo camomilla e tè a temperatura ambiente (dalla rete).

giovedì 27 febbraio 2025

Protocollo cittadino #158 (Stanco)

Stanco

Stremato da un periodo tosto
cerco faticosa ripartenza;
mascherare situazioni delicate
è il mantra che oggi mi guida...
 
Gujil
 
Siamo tutti stanchi. Sfiniti. Forse siamo affaticati, spossati, stressati. Magari siamo tristi o preoccupati. Ce lo diciamo tutte le volte che possiamo: al telefono, di persona, sui social. La vita è uno sbadiglio continuo. La stanchezza è come il nero. va bene con tutto: siamo stanchi perché è ora di andare in vacanza, siamo stufi di essere immobili, siamo arrabbiati con la pandemia e con la guerra, siamo preoccupati dal clima che cambia, dalla pioggia che non arriva, dalle crisi del pianeta, delle nostre situazioni relazionali e familiari. Ma cosa rispondiamo? Sono stanco. Sono stanca. E intanto la stanchezza cresce e si moltiplica: le ore passate al computer, gli zoom-meet, il lavoro che ti raggiunge anche nei weekend e a tutte le ore, quella mail proprio prima di andare a dormire. La stanchezza è dopante: quando manca la si cerca. Ma una soluzione c’è: ascoltarsi di più e preservare delle isole di ricarica (dalla rete).

mercoledì 26 febbraio 2025

Protocollo cittadino #157 (Ostacoli)

Possiamo definire come
ostacolo 

qualsiasi difficoltà, intralcio, intoppo, barriera, scoglio, impedimento, impaccio, ingombro, ostruzione, contrasto, incaglio, nodo, inciampo,
opposizione, inconveniente, contrarietà
|| baluardo, argine, muro, trincea, fossato.

 Ostacoli

Ostacoli della vita, ogni giorno,
come scogli affioranti, pericolo,
per natanti indecisi su rotte
che sanno di vite difficili, sole...

Gujil

Un ostacolo è quindi
qualunque oggetto o individuo
che crei un qualsivoglia impedimento,
che si concretizza in delle difficoltà evidenti
.
 
(dalla rete)

martedì 25 febbraio 2025

Inganno

Inganno

è una parvenza di vero creata ad arte per far cadere in errore qualcuno, è un imbroglio, un raggiro (dalla rete).

Gli inganni

D'inganni ha sete la natura nostra
s'anche un suo amaro diffidar la invade.
Innamorata del suo error, se cade
si solleva. S'abbatte, non si prostra.

Una lusinga sempre ancor dimostra
che un bene attende in non lontane strade,
e non addita le taglienti spade
che cozzeranno in qualche incerta giostra.

Misero, o forte, del suo dubbio stesso
il cuor che spento già si crede, aspetta,
pur dal coperchio di sua bara oppresso.

Meglio il dolor fra le sue crude spire
lo soffocasse in una sola stretta,
che agonizzare, e non saper morire.

Amalia Guglielminetti

Lusinghe, inganni,
sotterfugi,
vite distratte da inutili intrecci;
 distratto, distante, il cuore soccombe
nel pianto, si accartoccia l'anima...

lunedì 24 febbraio 2025

Considerazioni

Alcuni di noi sono come inchiostro, 
altri come carta.
E se non fosse per il nero di alcuni di noi, 
altri sarebbero muti.
E se non fosse per il bianco di alcuni di noi,
altri sarebbero ciechi.

khalil Gibran

Tratti di penna ora sono
lettere scritte su schermi;
scrivere è privilegio di pochi,
leggere è a pannaggio di troppi...

domenica 23 febbraio 2025

Ancora gatti

 
Accudire un animale domestico infonde un grande senso di responsabilità.
Gli animali domestici portano a stabilire una routine quotidiana. 
Non solo: giocare con il gatto e preoccuparsi delle sue necessità può raddrizzare una giornata storta.
 
Ombre nella stanza, fugaci, veloci,
sgattaiolano verso la china del pensare;
rimane un lievissimo cigolio di porta
che troppo assomiglia ad un miagolio...
 
I gatti aiutano a diminuire il livello di stress: regalano affetto e si ritiene che le loro fusa sortiscano un effetto “terapeutico” sull’essere umano.
I gatti sono ottimi animali da compagnia, specie per chi vive solo o sola.
(dalla rete)

sabato 22 febbraio 2025

Pensaci bene prima di prendere un gatto

Mai avrei pensato l'amore,
riferito, distratto, distante;
quel saluto, la coda, l'addio
comune percorso, l'oblio...
 
Pensaci bene prima di prendere un gatto

Pensaci bene
prima di prendere un gatto.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo trovato
in mezzo alla strada
in un cassonetto
dentro un gattile.
Ti farà credere che sia stato tu
ad averlo salvato
che incontrarvi sia stata fortuna
pura casualità
quando invece era lì ad aspettarti
quando invece era il vostro appuntamento
fin da sempre.
Pensaci bene prima di prendere un gatto.
In quegli occhi si entra una volta sola
per poi non uscire mai più.
Sappi che di quell’amore
puro
infinito
e randagio
non potrai mai più liberarti.
I gatti amano per volontà
non per bisogno, non per istinto
i gatti amano per essere liberi.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
che prendere poi, è un termine inadeguato, sciatto.
Sbagliato.
Un gatto non si prende né si adotta
un gatto si custodisce.
E ricordati che dovrai accettare il suo caos
la sua elegante arroganza
i suoi attimi di smisurata dolcezza
prenderti cura della sua solitudine
dei suoi momenti di incantevole assenza.
Pensati come a un primo appuntamento
che ogni istante si ripete.
Circondalo di attenzioni, sempre
come un amante corteggia la sua dama
con dolci parole
e infinite carezze.
Sappi che ogni istante lui sa dove ti trovi
come ti senti
e di cosa hai bisogno per essere felice.
Pensaci bene prima di prendere un gatto
perché nessuno più di lui
sa di cosa è fatto l’amore.
Parlo del rispetto dei propri spazi
e dei propri umori.
Parlo del bisogno di nascondersi
a volte
da tutto e da tutti.
Parlo di saper riconoscere
quando è inutile insistere
perché avvicinandosi a volte ci si perde
e di quando insistere, invece
è l’unico modo per tornare a stare vicini.
Parlo dell’arte
di sapersi osservare da lontano
dove ogni cosa acquista la sua forma.
Parlo di saper riconoscere la meraviglia
di volersi entrambi
in quei momenti di rara bellezza
che rimangono impressi per sempre.
Parlo di quando all’improvviso
dal nulla più assoluto
si accende la follia
e si inizia a correre come pazzi
a giocare come ragazzini
buffi e ridicoli
come rendersi conto
che la felicità va abbracciata
graffiata, protetta.
Perché può durare un attimo.
Ma soprattutto
pensaci bene prima di prendere un gatto
perché arriverà il giorno in cui dovrai dirgli addio.
E saprà stupirti di nuovo
come ha fatto per tutta la sua vita.
Mentre non riesce più a reggersi in piedi.
Mentre è sdraiato da giorni lì
nello stesso punto di casa
dove ha scelto di morire.
Mentre non vuole nessuno vicino, tranne te.
E con le ultime forze ancora ti urla il suo amore.
Le fusa che gli escono strane e spente, stonate.
Ma che tu ricorderai
come il canto più dolce
che ti sia stato concesso ascoltare.
Non cercare di dimenticarlo quel dolore, di vincerlo.
Non si può.
Una parte di te si è spenta con lui.
Una parte di te, si è perduta, per sempre.

Andrew Faber

venerdì 21 febbraio 2025

Prigionieri

Prigionieri

Alcuni arrivarono in catene
Non pentiti ma stanchi.
Troppo stanchi per reggersi in piedi.
Avevano finito di riflettere e di odiare
Avevano finito di riflettere e lottare
Avevano finito di fuggire e di sperare.
Così guarisce una lunga campagna,
Rendendo più facile morire.

Chicago, 1920-1921
Three Stories & Ten Poems (1923)

Ernest Hemingway 

Un prigioniero è un individuo che è tenuto rinchiuso in un luogo in modo da essere privato della propria libertà personale, soprattutto con riferimento a militari catturati da uno stato nemico durante operazioni belliche o a chi è rimasto vittima di sequestri.
(dalla rete)

Prigionieri del nostro tempo
stiamo scordando il passato;
vividi e stagliati i reduci
prigionieri alla guerra...

giovedì 20 febbraio 2025

Protocollo cittadino #156 (Miciulus)


 
Miciulus

Nel buio del giorno ritrovo
il pensare di un gatto, le cose
che ancora ci sono, fioche, poche,
una gamba sfiorata, l'amore...
 
Gujil

mercoledì 19 febbraio 2025

Lawrence Ferlinghetti

Lawrence Ferlinghetti
 
Poeta, romanziere, drammaturgo, libraio, editore, pittore e da qualche anno anche “Poeta Laureato” di San Francisco: ecco i mille mestieri di , intellettuale a tutto tondo nato nel 1919 a Yonkers, nello Stato di New York, da padre bresciano, cresciuto in Francia, approdato negli anni Cinquanta a San Francisco, che da allora è divenuta la sua patria di adozione. 
È lì che nel 1953 ha fondato City Lights, la prima libreria al mondo a vendere esclusivamente tascabili (ora però vende anche hardback) che ben presto diventò anche casa editrice, pubblicando fra l’altro uno dei libri di poesie più venduti al mondo, Howl and other poems di Allen Ginsberg. 
Lo stesso Ferlinghetti fra l’altro fu un bestseller con il suo libro A Coney Island of the Mind (pubblicato però da New Directions) che nel giro di pochi anni arrivò a vendere oltre un milione di copie. 
L’amicizia e il rapporto intellettuale con Allen Ginsberg, Gregory Corso, Jack Kerouac, William Burroughs, Diane DiPrima, Peter Orlowsky e gli altri beat lo fece sin dall’inizio diventare membro della cosiddetta beat generation, di cui è sempre stato l’editore di riferimento. 
Anche se è essenzialmente un poeta, Ferlinghetti ha scritto due romanzi, Lei e L’amore ai tempi della rabbia, e due raccolte di testi teatrali, Routines e Unfair Arguments with the Existence
Quasi tutte le sue raccolte di versi sono pubblicate in Italia da minimum fax: Strade sterrate per posti sperduti, Il senso segreto delle cose e il volume Poesie vecchie e nuove (che unisce due precedenti raccolte di poesie pensate dall’autore appositamente per minimum fax: Scene italiane e Non come Dante).
(dalla rete)

da Poesia come arte che insorge

Osa essere un guerrigliero poetico non-violento,
un antieroe.
Controlla la tua voce più incontrollata con
compassione.
Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.
Ricorda che gli uomini e le donne sono esseri
infinitamente estatici, infinitamente sofferenti.
Solleva i ciechi, spalanca le tue finestre chiuse,
solleva il tetto,
svita le serrature delle porte, ma non buttare via
i cardini.

Lawrence Ferlinghetti

Poeticamente insuslsi i versi
miei sconfinano il limite;
arrancare sui fogli ancora
non serve all'orizzonte vicino...

martedì 18 febbraio 2025

Ingratitudine

L'ingratitudine è un sentimento umano correlato alle strategie cognitive che un soggetto (il beneficato) si trova a elaborare per fronteggiare le conseguenze psicologiche di un "debito di riconoscenza" che, in base alle norme sociali, gli deriva da un beneficio ricevuto da un altro individuo (il benefattore). 

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Non credere piú che l'affetto meriti qualcosa
o che qualcuno possa mai esserti grato.
L'ingratitudine è di tutti; e il bene fatto nulla
anzi fonte di amarezze e di mali peggiori.
Nessuno ora mi odia con piú crudele accanimento
di chi ieri mi considerava l'unico vero amico.

Publio Valerio Catullo

"Perderai tutto, anche l'amico"
mai pensiero fu più veritiero;
l'ingratitudine passa le porte
che la vita spesso dischiude... 
 
L'ingratitudine si realizza in diverse forme e si presenta in varie gradazioni di intensità emotiva. In una forma più lieve, la reazione dell'ingrato è caratterizzata dall'assenza di sentimenti di gratitudine nei confronti del proprio benefattore, o dalla loro mancata espressione. Nelle forme più intense ed estreme, invece, l'ingratitudine può spingere il beneficato a nutrire sentimenti negativi nei confronti del benefattore: ostilità, rancore e risentimento, se non addirittura odio (da wikipedia).

lunedì 17 febbraio 2025

Danzanti

Danzante
aggettivo/sostantivo
[part. pres. di danzare]
-TRECCANI-

Che danza, che esegue una danza: le coppie d., un fauno danzante; con altro senso (per influenza del fr. dansant) nelle locuz. festa, veglia, tè d., dove si tengono balli.

Le danzanti

Sul prato verde, cui di fosche e tinte
Ombre circonda il bosco alto e sonoro,
Traendo rami di lucente alloro
Danzano al sol le vergini succinte.

Danzano, e appena, volteggiando in coro,
Premon co’ molli piè l’erbe dipinte,
Nude le braccia, nudo il sen, discinte
E intrecciate di fior le chiome d’oro.

Dolce letizia dagli intatti seni
Trabocca e ride sulle rosee fronti,
Splende ne’ vagheggianti occhi sereni;

Mentre nel lume sacro, al largo spiro
Che dal mar sconfinato alita ai monti,
Canta la selva tenebrosa in giro.

Arturo Graf

Come sostantivo maschile plurale, danzanti (o anche danzanti di san Giovanni o di san Vito), seguaci di una setta fanatica apparsa nella seconda metà del sec. 14° nel Belgio fiammingo e nella Renania, così denominati dalle danze smodate che essi eseguivano perfino nelle chiese.
 
 Festose immagini idilliache,
il bosco che così tanto amai;
il nastro d'argento solca la valle
previsto è un ritorno, presto...

domenica 16 febbraio 2025

Deus Absconditus

Michael Triegel
“Deus absconditus"

Deus Absconditus

Un semplice dato:
Dio non s’è nascosto.
Dio si è suicidato.

Giorgio Caproni

 

Il Deus Absconditus
(dal latino "Dio nascosto")

è un tema citato in un passo della Bibbia,
precisamente nel
Libro di Isaia (45, 15).
Il Deus Absconditus
è in relazione
al tema del libero arbitrio
e del circolo ermeneutico fede-ragione.


 
La divinità 
si manifesta in un modo tale 
da non violare la libertà dell'uomo, 
che la fede resti una scelta, 
non un dato di fatto evidente e inconfutabile
per la ragione.
 
 Nel bisogno io cerco, invoco
pieghe indistinte del tempo;
il respiro contiguo al dolore,
ansie, paure, sospiri, ritegni...
  
 Blaise Pascal
unendosi all'insegnamento dei giansenisti 
diffida della capacità della ragione di penetrare i misteri della fede: 
in tal senso il 
Deus absconditus 
 è necessario alla fede perché 
«se Dio si rivelasse continuamente agli uomini, 
non ci sarebbe merito nel credergli;
e se non si scoprisse mai, la fede scarseggerebbe». 
(da wikipedia)

sabato 15 febbraio 2025

Miraggio

Il miraggio è un fenomeno ottico atmosferico che si verifica, in particolari condizioni, su ampie superfici piane (distese di sabbia, strade asfaltate, ecc.), per cui è visibile l'immagine di oggetti lontani (alberi, monti, ecc.) apparentemente riflessi in una superficie liquida posta ai loro piedi (miraggio inferiore), oppure che sembrano galleggiare nel cielo (miraggio superiore, che si verifica soprattutto in mare); si deve alla rifrazione dei raggi luminosi che attraversano strati di aria contigui aventi diversa temperatura e quindi differente indice di rifrazione.
Il miraggio è un'illusione ottica naturale.
Esso si verifica quando i raggi del Sole incontrano uno strato d'aria più caldo rispetto agli strati sovrastanti dove l'aria è più fredda ed ha una densità maggiore.
(dalla rete) 
 

Miraggio

Sorelle, presto dileguò il miraggio
che c'illudeva nelle notti inquete
di nostra chiusa adolescenza, a maggio,
quando l'anima ardea d'ignota sete,

e la vita annunziavasi un viaggio
meraviglioso di venture liete
e dolci e folli... Con pensier più saggio
ora guardiamo a nostre oscure mète?

Ah no! L'illusione in noi non posa,
come il rosaio, fin che primavera

dura, non cessa di fiorir la rosa.

Supremo è il bene che non giunge mai.
L'illusione incuora: – Attendi e spera.
Ma non dàn frutto steli di rosai.

Amalia Guglielminetti

  

Visto e intravisto, non vero,
miraggio di sempre, l'amore;
strapazzi diurni in conflitto
perenne, col cuore, nel cuore...
 
Dal punto di vista figurato un miraggio esprime una prospettiva tanto allettante quanto ingannevole: "essere attratto dal miraggio di facili guadagni"; anche, illusione, sogno irraggiungibile, utopistico: "la felicità su questa terra è solo un miraggio".