AngeloE ti ricordo spesso e ancora immerso,
nel mare verde di campagna lombarda,
infaticabile silenzioso custode del tempo
della bruma, delle fragili, umide nebbie.
Inserto, nel cuore profondo dei fossi
hai misurato, preciso, corrente di vita,
sovenne il silenzio, in silenzio si ruppe
la voce, nei gesti, non mai la speranza.
Runore di tuono, brontolio lontano, a portare
gli scrosci di piogge benefiche, pure, sul borgo
che vide i natali dei tanti che mi corrisposero,
bimbo di allora rivedo la fonte dell'arcobaleno...
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
BrumeLa parola "bruma" non ha un significato univoco.
Principalmente indica nebbia o foschia, soprattutto sul mare, ma può anche riferirsi al periodo più freddo dell'inverno.
Legata al «solstizio d’inverno», è la contrazione di "brevŭma", cioè brevissĭma (dies). Il periodo più freddo dell’inverno, e in genere il periodo invernale: Foco che m’arde a la più algente bruma (Petrarca); non guari avanti la bruma si dipartirono (Bembo). Nebbia, foschìa: le b. del paesaggio invernale, le b. del fondovalle; Deh come grige pesano le brume Su Lutezia (Carducci); Sepolto nella b. il mare odora (Cardarelli). - TRECCANI-
Quando invece si parla di brume si identifica la massa di umidità che ricopre la visuale senza però nasconderla completamente ammantando così i paesaggi lombardi ricchi di acque in un contesto quasi incantato.