...........................................................................................................................................

L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


...........................................................................................................................................

Visualizzazione post con etichetta Biografie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Biografie. Mostra tutti i post

lunedì 25 agosto 2025

Sibilla e Dino

I nostri corpi su le zolle dure, le spighe che frusciano sopra la fronte, mentre le stelle incupiscono il cielo. Non ho saputo che abbracciarti.
Tu che m’avevi portata così lontano.
Oh tu non hai bisogno di me!
È vero che vuoi ch’io ritorni? Come una bambina di dieci anni.
È vero che mi aspetti?
Rivedere la luce d’oro che ti ride sul volto.
Tacere insieme, tanto, stesi al sole d’autunno.
Ho paura di morire prima!
Dino, Dino, ti amo!
Ho visto i miei occhi stamane, c’è tutto il cupo bagliore del miracolo.
Non so, ho paura.
È vero che mi hai detto ‘amore’?
Non hai bisogno di me.
Eppure la gioia è così forte.
Son tua.
Sono felice, tremo per te ma di me son sicura.
E poi non è vero, son sicura anche di te, vivremo, siamo belli.
Dimmi.
Io non posso più dormire,ma tu hai la mia sciarpa azzurra, ti aiuta a portare i tuoi sogni?
Scrivimi!

Sibilla Aleramo

Quando l'amore ama tanto
in sospirate frasi e parole,
rimane un senso di impotente
attesa, mentre cala il sole... 
 
La passione tra Sibilla Aleramo e Dino Campana è una delle storie d'amore più note della letteratura italiana, immortalata per sempre in un carteggio:
“Un viaggio chiamato amore 
(Lettere 1916-1918)”
Non certo un amore felice tra i due scrittori.
Quello tra la scrittrice Sibilla Aleramo e il poeta Dino Campana fu un incontro straordinario avvenuto nella torrida estate italiana del 1916, una passione esplosa in mezzo al tumulto della Prima guerra mondiale.
Fu un amore tempestoso, brevissimo e pieno di violenza: si picchiavano, si avvinghiavano, si lasciavano e si scrivevano lettere di fuoco e poi si insultavano, se ne andavano e ancora si supplicavano di tornare. 
Quello tra Sibilla Aleramo e Dino Campana fu quel che forse oggi chiameremmo amore tossico.
(dalla rete)

venerdì 11 aprile 2025

Ada!

Cascata
Da che eccelse scaturigini tu nasci,
O cascata impetuosa?…
Rimbalzante sulla china perigliosa,
Tu scrosciando volgi al mar;
Spumi, brilli, ridi, spruzzi, e niun t'arresta
Ne la corsa secolar.

Da che eccelse scaturigini tu nasci,
O pensiero zampillante?
A te beve, secco il labbro e il petto ansante,
L'assetata umanità;
In te il sole si rispecchia, e niun t'arresta
Ne l'immensa eternità.

Ada Negri

Incommensurabile immensa bellezza
sprofonda in paura per la mente
ma gli occhi che guardano dicono
al cuore stupore e meraviglia...

Ada Negri 

è stata una poetessa e scrittrice italiana.
È ricordata inoltre per essere stata la prima e unica donna ad essere ammessa all'Accademia d'Italia.
È stat una delle prime donne ad avere successo come poetessa in Italia.
La sua opera è caratterizzata da una sensibilità sociale e da una profonda riflessione sulla condizione umana.
Ada Negri ha affrontato temi come l'emancipazione delle donne e le ingiustizie sociali.
(dalla rete)

domenica 23 marzo 2025

Beat Generation

Della Beat Generation ricordiamo sempre gli uomini, diventati leggendari. Eppure tra loro ci furono anche molte donne che avevano tanto da dire. La storia le ha quasi cancellate, al più considerate muse e compagne dei poeti maschi. Negli Anni 50 sesso, droga, musica e vagabondaggi erano ammessi a patto che fossero una faccenda da uomini. Le donne beatnik però non la pensavano così.

(senza titolo)

Le stelle
Così luminose
(proiettano bagliori nello
spazio tra le foglie)

La strada
Momentaneamente perduta 

Joanna McClure

Vagando disperati soli nel nulla
si cerca il sentiero perduto, il filo
conduttore del senso , la via;
gabbiani distratti sorvolano...
 
 Joanna McClure
(1930 Oracle Arizona)
è una delle molte poetesse beat rimaste all’ombra di un uomo. Pur essendo estremamente prolifica sin dagli Anni 50 riempiendo dozzine di taccuini con le sue poesie – gli stessi taccuini amati da Kerouac – solo dagli Anni 70 inizia a pubblicare il suo lavoro. Tuttora attiva a San Francisco, continua a pubblicare le sue poesie solo in libretti a tiratura limitata (dalla rete).

mercoledì 19 febbraio 2025

Lawrence Ferlinghetti

Lawrence Ferlinghetti
 
Poeta, romanziere, drammaturgo, libraio, editore, pittore e da qualche anno anche “Poeta Laureato” di San Francisco: ecco i mille mestieri di , intellettuale a tutto tondo nato nel 1919 a Yonkers, nello Stato di New York, da padre bresciano, cresciuto in Francia, approdato negli anni Cinquanta a San Francisco, che da allora è divenuta la sua patria di adozione. 
È lì che nel 1953 ha fondato City Lights, la prima libreria al mondo a vendere esclusivamente tascabili (ora però vende anche hardback) che ben presto diventò anche casa editrice, pubblicando fra l’altro uno dei libri di poesie più venduti al mondo, Howl and other poems di Allen Ginsberg. 
Lo stesso Ferlinghetti fra l’altro fu un bestseller con il suo libro A Coney Island of the Mind (pubblicato però da New Directions) che nel giro di pochi anni arrivò a vendere oltre un milione di copie. 
L’amicizia e il rapporto intellettuale con Allen Ginsberg, Gregory Corso, Jack Kerouac, William Burroughs, Diane DiPrima, Peter Orlowsky e gli altri beat lo fece sin dall’inizio diventare membro della cosiddetta beat generation, di cui è sempre stato l’editore di riferimento. 
Anche se è essenzialmente un poeta, Ferlinghetti ha scritto due romanzi, Lei e L’amore ai tempi della rabbia, e due raccolte di testi teatrali, Routines e Unfair Arguments with the Existence
Quasi tutte le sue raccolte di versi sono pubblicate in Italia da minimum fax: Strade sterrate per posti sperduti, Il senso segreto delle cose e il volume Poesie vecchie e nuove (che unisce due precedenti raccolte di poesie pensate dall’autore appositamente per minimum fax: Scene italiane e Non come Dante).
(dalla rete)

da Poesia come arte che insorge

Osa essere un guerrigliero poetico non-violento,
un antieroe.
Controlla la tua voce più incontrollata con
compassione.
Fai il vino nuovo con gli acini della rabbia.
Ricorda che gli uomini e le donne sono esseri
infinitamente estatici, infinitamente sofferenti.
Solleva i ciechi, spalanca le tue finestre chiuse,
solleva il tetto,
svita le serrature delle porte, ma non buttare via
i cardini.

Lawrence Ferlinghetti

Poeticamente insuslsi i versi
miei sconfinano il limite;
arrancare sui fogli ancora
non serve all'orizzonte vicino...

domenica 12 gennaio 2025

Quinto Ortensio Ortalo

Rivedere le  cose del mondo
 si vive di questo e di altro;
confuse al presente si celano
nel cuore, nelle sue pieghe...

Quinto Ortensio Ortalo 
(Quintus Hortensius Hortalus; 114 a.C. – Roma, 50 a.C.)
 
è stato un oratore e avvocato romano, esponente dell'asianesimo. 
E' stato amico di Catullo
che ne apprezzava l'abilità oratoria, ma ne criticava la produzione poetica
(come si nota nel carme 65 e 66 del poeta veronese); 
gli dedicò tuttavia la traduzione della Chioma di Berenice.
  (da wikipedia)

65 

l'angoscia sfibrante di un dolore senza tregua
mi distoglie, Òrtalo, da ogni volontà di vivere
e nell'incertezza di questa sofferenza non penso piú
di trovare nelle parole il conforto della poesia:
l'onda che nasce dal gorgo di Lete ora, ora
bagna il piede pallido ora di mio fratello:
strappato ai miei occhi, la terra di Troia
ora lo dissolve sotto il peso della sua collina.
Ti parlerò e non ti sentirò parlare,
mai, mai piú ti rivedrò, fratello mio:
amato piú della mia vita, sempre ti amerò,
sempre mi terrò in cuore il pianto per la tua morte,
come l'usignolo tra le ombre piú folte dei rami
piange nel suo canto la sorte straziante di Iti.
Ma anche in cosí grande tristezza, Òrtalo,
eccoti questi versi tradotti da Callimaco,
perché tu non creda che, disperse nel vento,
le tue parole mi siano sfuggite dalla mente,
come scivola dal grembo di una ragazzina
il pomo che in segreto le donò l'innamorato,
quando, scordatasi d'averlo fra le pieghe della veste,
sussulta trasognata all'arrivo della madre
e le sguscia via: cade in terra il pomo rotolando
e il suo viso afflitto avvampa di vergogna

Publio Valerio Catullo

mercoledì 8 gennaio 2025

James Dean

Ode a un cesso di Tijuana
(o il Famoso Principio Prosaico del Fottiti)

Ritratto di Jim & culo nudo
allo specchio (da dietro le quinte
si dice: È “MORBOSO!”
È MORIBONDO si domanda,
Oh grande incrostata coppa senza fine
CHE MOSTRI LE SUE PALLE AL MONDO
è lui Sebastiano
che cava fuori frecce dal suo deretano
o l’ombra dei coraggiosi toreri
l’ultimo istante allo specchio
È IL PADRE
che grida trattarsi del “FIGLIO MORBOSO”
GIUNGE LA RISPOSTA:
Fottiti pà, caro pà, fottiti.
L’uomo solitario che non riesce
ad uscire
da dietro allo specchio
grande marionetta dell’altro
O infondendo vita
al cadavere sulla sabbia
Secche alghe marine parlanti
cantando canzoni Italiane
su Patchen Place
alla ragazza in gabbia
Il corpo in una lattina
privo dell’anima
Il corvo canta
e due diviene uno
FINE
La penna viene riposta
l’agile dito ha scritto
e ora si fa una cacata. 

James Dean

Finimenti rigidi imbrigliano
fantasie sfrenate, allucinogeni
da cortile impregnano menti che
ancora non passano il limite...
 
L’attore James Byron Dean (1931-1955) ha impersonato, nelle sue più note pellicole, il prototipo dell’adolescente ribelle e insofferente delle regole, proprio come i primi seguaci di Kerouac. Questa derisoria composizione, inclusa come curiosità proto-beatnik, è stata scritta su un fazzolettino di carta all’inizio del 1955, durante le riprese di Gioventù Bruciata, e compare in The Outlaw Bible of American Poetry, 1999 (dalla rete).

giovedì 2 gennaio 2025

Luce, Pace, Amore

Luce, Pace, Amore
 

La pace guardò in basso
e vide la guerra,
"Là voglio andare" disse la pace.

L'amore guardò in basso
e vide l'odio,
"Là voglio andare" disse l'amore.

La luce guardò in basso
e vide il buio,
"Là voglio andare" disse la luce.

Così apparve la luce
e risplendette.

Così apparve la pace
e offrì riposo.

Così apparve l'amore
e portò vita.
 

Laurence Housman 

 
Laurence Housman
(1865-1959)
 
fu un importante illustratore inglese, autore di racconti per bambini.
Nel 1906 fondò un’associazione che sosteneva il suffragio femminile.
La poesia citata è unal irica di 6 strofe:
3 terzine e due distici, che si fonda sulla personificazione di due termini contrapposti: pace/guerra, amore/odio, luce/buio.
Vinsero la luce e la pace, così l’amore trionfò e portò la vita.
Il climax ascendente, a 3 voci, è introdotto dal sintagma
‘Là voglio andare’.
(dalla rete)
 
Possanno gli abbracci compensare
la rabbia, l'odio, le guerre infinite;
come un miraggio cerchiamo la pace
facendo guerre, strani esseri siamo...

mercoledì 25 settembre 2024

Gabriela

 
 

L’amore che tace

Se ti odiassi, il mio odio ti darei
con le parole, rotondo e sicuro;
ma ti amo e il mio amore non si affida
a questa lingua umana, così oscura!
Tu lo vorresti mutato in un grido,
e vien così dal fondo che ha disfatto
la sua ardente fiumana, sfinito
prima ancora della gola e del petto.
Io sono come uno stagno ricolmo
ed a te sembro una sorgente inerte,
per questo mio silenzio tormentoso
più atroce che entrare nella morte! 

Gabriela Mistral

L’amore non si affida alla lingua umana: ce lo dice Gabriela Mistral nella sua splendida lirica L’amore che tace. La poetessa cilena, per la capacità unica di tradurre il linguaggio segreto delle emozioni, fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1945, a guerra conclusa, con la seguente motivazione:
La sua opera lirica, ispirata da potenti emozioni, ha reso il suo nome un simbolo delle aspirazioni idealiste di tutto il mondo latino americano.
Era la prima donna latinoamericana a essere insignita di tale onorificenza. Non di solo idealismo si nutriva la sua poetica che parlava della quotidianità spicciola, dei temi eterni dell’amore, della morte, uniti alle plurime sfumature definite dalla maternità, dalla religione, dalla natura.
I suoi versi erano un riflesso dell’animo, ammantati di una sorta di misticismo che conduceva a un’elevazione spirituale: molti critici osservarono che la lettura delle sue poesie aveva un’influenza morale.
(dalla rete)

Sò di amore così unici, diretti,
unilaterali in gesti ed effetti,
provai sulla mia pelle il tatto
di mani effimere e schive...

domenica 1 settembre 2024

Sant' Egidio abate

L’epoca in cui visse l’abate Egidio non si conosce con precisione. Alcuni storici lo identificano con l’Egidio inviato a Roma da S. Cesario di Arles all’inizio del secolo. Altri lo collocano un secolo e mezzo più tardi, e altri ancora datano la sua morte tra il 720 e il 740. Numerose sono le testimonianze del suo culto in Francia, Belgio e Olanda. Secondo alcuni nasce ad Atene all’inizio del secolo VII e in seguito si reca in Provenza dove fonda un monastero nei pressi di Arles in cui fu nominato abate. Sul luogo della sua cripta, sul finire del IX secolo, viene costruita una basilica nella quale, in una tomba di età merovingia, si sarebbe conservato il suo corpo. La località, posta nella regione di Nîmes, prese da allora il nome di “Saint Gilles du Gard”. L’abbazia di Sant’Egidio diventò luogo di numerosi pellegrinaggi soprattutto nel X secolo.
Egidio proviene da una nobile famiglia ateniese profondamente religiosa. Morti i genitori, dona tutti i suoi beni ai poveri.
È uno dei santi più popolari dell’Europa occidentale del tardo Medioevo: nella sola Inghilterra gli vengono dedicate più di centocinquanta chiese.
Si trasferisce in Provenza per fare vita eremitica. Lasciata la solitudine, crea una numerosa comunità di monaci a Saint-Gilles.
Dirige il monastero da lui fondato fino alla morte.
Si rifugia con tutti i suoi monaci presso Carlo Martello a Orléans, durante le incursioni dei musulmani.
E’ sempre il re a offrire i fondi per la ricostruzione dell’abbazia distrutta dai saraceni.
Riceve un avvertimento soprannaturale della morte imminente. 
Si addormenta santamente e nella pace del Signore.
Numerosi i pellegrinaggi per venerare le sue spoglie mortali, conservate nel monastero da lui fondato.
 
Il santo Patrono accompagna
la vita quotidiana di ognuno;
per chi crede è importante, presente,
ma spesso lo si ricorda solo un giorno...
 
La tradizione riporta anche un altro episodio della vita del Santo. Durante il suo periodo da abate viene supplicato da Carlo Martello affinché pregasse per ottenere il perdono di un peccato che per la vergogna non aveva mai voluto confessare a nessuno. Il Santo prega intensamente per lui. Mentre celebra messa vede un angelo nell’atto di porre sull’altare una pergamena dove era stata scritta la grave colpa di Carlo Martello, che andò cancellandosi di pari passo allo svolgersi della celebrazione eucaristica. 
Una conosciuta e bella leggenda racconta che una cerva, che nutre col suo latte Egidio, inseguita dal re goto Wamba durante una partita di caccia, si rifugi nella grotta dell’eremita.
Il sovrano ferisce senza volerlo e con una freccia Egidio a una gamba.
Quando il re entra nella grotta, trova Egidio ferito dalla freccia, con la cerva tra le sue braccia e i cani completamente immobilizzati.
Per risarcirlo, Wamba gli dona un territorio dove viene edificato un monastero chiamato “Saint-Gilles”.
(dalla rete)

lunedì 19 agosto 2024

G.G.

I Fratelli

Nell'impero dell'acque e delle nubi
dove regnava il pecoraio e il gregge,
o Numero, già fatta è la tua legge
dalla potenza delli ordegni indubi.

Conduce un filo il moto che tu rubi
all'acqua e vola cento miglia e regge
gli opifici rombanti di pulegge
e di magli terribili e di tubi.

Ben riconosco il Verso tuo fratello
onnipossente Numero! Tu fai
a noi men disagevole il sentiero.

E il tuo parente più leggiadro e snello
ci fiorisce le soste di rosai
e di menzogne dolci più del Vero. 

Guido Gozzano

 
Commoventi istanti di amore
siamo fratello e sorella insieme
malgrado rotte, relitti e naufragi
navighiamo le propre a ponente...

domenica 14 luglio 2024

Amalia

Amalia Guglielminetti  
è stata una figura scomoda per la sua schiettezza e per la sua bravura letteraria, una di quelle donne che non potevano essere silenziate e per questo spesso oltraggiate dagli uomini.
 
 L'imagine

Come perisce preziosa istoria
se fiamma assal sue miniate pagine,
così s'offusca, spar la vostra imagine
rôsa dal muto ardor della memoria.

D'altri ricordi la già vecchia scoria
vi dirama un'inutile propagine,
pure è impotente la più assorta indagine
a trovarvi una vostra ombra illusoria.

Io v'ho smarrito per fervor soverchio
di ritenervi. Il cuor vi sa; v'oblia
la mente, chiusa in troppo breve cerchio.

Ond'io vi cerco e non vi vedo. Ascolto
parlar di voi, di voi l'anima mia
e più non trovo il dileguato volto.

Amalia Guglielminetti 

Era ben consapevole delle imparzialità e difficoltà che una donna scrittrice doveva affrontare e aveva una coscienza protofemminista che potrebbe farla avanzare di un secolo. Tuttavia, non si risparmiava neanche nei confronti delle donne, che giudicava poco solidali e poco consapevoli - TRECCANI-.

Anima riflessa e volto ridente
non sembra chi ancora ricordo
appendo al chiodo il dire, il fare
rimane poco residuo di amore...

sabato 29 giugno 2024

Jules Gabriel Verne

Jules Gabriel Verne
, spesso italianizzato in Giulio Verne (Nantes, 8 febbraio 1828 – Amiens, 24 marzo 1905), è stato uno scrittore francese. 
È tra i più importanti autori di storie per ragazzi, e grazie ai suoi romanzi scientifici è considerato, assieme a H. G. Wells, il padre della moderna fantascienza.
Giunse al successo nel 1863, quando si dedicò proprio al racconto d'avventura. 
Tra le numerosissime opere di Verne, note in tutto il mondo, vi sono romanzi come Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, L'isola misteriosa, Ventimila leghe sotto i mari e Il giro del mondo in 80 giorni, da cui sono stati tratti numerosissimi adattamenti diretti o indiretti per altri mass media come cinema, fumetto, serie TV dal vivo e in animazione e molto altro.

In morte di Giulio Verne

O che l'Eroe che non sa riposi
discenda nella Terra, o che si libri
per le virtù di cifre e d'equilibri
oltre gli spazi inesplorati ed osi

tentar le stelle, o il Nautilo rivibri
e s'inabissi in mari spaventosi:
Maestro, quanti sogni avventurosi
sognammo sulle trame dei tuoi libri!

La Terra il Mare il Cielo l'Universo
per te, con te, poeta dei prodigi,
varcammo in sogno oltre la scienza.

Pace al tuo grande spirito disperso,
tu che illudesti molti giorni grigi
della nostra pensosa adolescenza.

Guido Gozzano

Di Verne si è occupato anche il cinema, fin dai suoi inizi, trasponendo a più riprese molti dei suoi romanzi: da Intorno alla Luna e Dalla Terra alla Luna fu tratto nel 1902 uno dei primissimi film di fantascienza a opera del regista francese Georges Méliès, Viaggio nella Luna (Voyage dans la Lune).
Con i suoi racconti ambientati nell'aria, nello spazio, nel sottosuolo e nel fondo dei mari, Verne ispirò scienziati e applicazioni tecnologiche delle epoche successive. 
Giulio Verne è anche uno degli autori più letti in lingua straniera.
(da wikipedia)
Adolescenza fatta di impegni
col cuore alle stelle, alla luna;
libri e libri a fuggire il senso
e ritrovarsi vecchio il cuore...

domenica 12 maggio 2024

Green eyes, Kate Wolf

“Gone but not forgotten”

è una frase di uso estremamente diffuso nella lingua anglosassone e solitamente sta ad indicare una persona che, pur scomparsa, ha lasciato un ricordo indelebile di sé ed il paragone con la cantautrice californiana
Kate Wolf
 sembra estremamente calzante.
Originaria della California Settentrionale, Kate è stata per anni una figura di riferimento nel circuito radiofonico della costa occidentale ed ha dispensato generosamente le delicate armonie acustiche che sapientemente traeva dalla sua chitarra, fino a crearsi un corposo e fedelissimo seguito di amici, che l’ha resa di fatto una ‘cult musician’.
La discografia di Kate Wolf, morta di leucemia poco più che quarantenne, nell’arco di un ventennio si compone di 11 albums.
(dalla rete)

 

Green Eyes

Every night we light the candle
that stands beside our bed,
but sometimes the flame's too much to handle,
that's what you said.
That's what you said,
and you should know,
because you built a fire in me and you made it burn,
you followed me watching every move,
matching every turn.

Your green eyes they don't miss a thing,
they hold me like the sun going down,
warm me like a fire in the night, without a sound.

You were waiting till I heard,
just as patient as that love light in your eyes,
and never threw away a word, or ever talked in a disguise -
I ought to know.

You were a beacon to a sailor lost at sea,
I saw it in your eyes when you looked at me, so openly.

The first time I ever saw your laughter break loose inside and tumble out to me,
my heart knew it had found what it was after, and it came so easily we should know.
After all the years of the hard and lonely times,
now our days go by like best friends' story lines,
yours and mine.
 
Kate Wolf 
 
 
 
Occhi verdi
 

Ogni notte accendiamo la candela

che sta accanto al nostro letto,

ma a volte la fiamma è troppo da gestire,

questo è quello che hai detto.

Questo è quello che hai detto,

e dovresti sapere

perché hai acceso in me un fuoco e l'hai fatto bruciare,

mi hai seguito guardando ogni mossa,

abbinando ogni turno.

I tuoi occhi verdi non si fanno mancare nulla,

mi tengono come il sole che tramonta,

riscaldami come un fuoco nella notte, senza suonare.

Stavi aspettando fino a quando ho sentito,

così paziente come quella luce d'amore nei tuoi occhi,

e mai buttato via una parola, né mai parlato sotto mentite spoglie:

Dovrei saperlo.

Eri un faro per un marinaio perso in mare,

L'ho visto nei tuoi occhi quando mi hai guardato, così apertamente.

La prima volta che ho visto la tua risata scatenarsi dentro e cadere verso di me,

il mio cuore sapeva di aver trovato ciò che cercava, ed è arrivato così facilmente 

che dovremmo sapere.

Dopo tutti gli anni dei tempi duri e solitari,

ora i nostri giorni trascorrono come le trame dei migliori amici,

tuo e mio