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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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domenica 30 settembre 2018

Riflesso


La musica e il buon cibo hanno rappresentato, in ogni epoca, occasioni per allietare lo spirito umano, principalmente per la classe benestante in grado di permettersi eccellenti musicisti e cuochi al proprio servizio, ma anche nelle occasioni di mercati o banchetti popolari in piazza.


 un ritrovo, ancora, gli anni...il senso del passato oggi, nel presente;
vibranti ricordi, sogni e bevute,
il banchetto, quello si sempre a corollario...
 
Gujil


In tal modo molte opere musicali sono state composte ed eseguite nell’ambito di contesti conviviali presso palazzi di Corte, taverne o grandiose feste popolari, e in tempi successivi nei Caffè frequentati dalla Borghesia Europea tra il Settecento ed il Primo Novecento (dalla rete).
 
 
 

sabato 29 settembre 2018

Filo spinato

Il filo spinato
è un filo, in genere metallico, munito di spine.
L'invenzione del modo di produrre su larga scala il filo è attribuita allo statunitense
 Joseph Glidden,
che nel 1874 depositò il brevetto di due fili di ferro e di una serie di spine.
Il filo spinato ha assunto una importanza fondamentale nella storia dell'umanità, sia con caratteristiche positive, sia negative.
Ad esempio, durante la cosiddetta conquista del west la disponibilità di filo spinato in misura praticamente illimitata comportò la possibilità di recingere i campi per evitare che le mandrie potessero pascolare e segnò il passaggio da una economia basata sull'allevamento a quella basata sulle coltivazioni agrarie.
Nello stesso tempo la recinzione dei campi teneva lontano gli indiani anche perché in tal modo era interrotto il cammino dei bisonti, dalla cui caccia gli indigeni americani traevano il loro sostentamento.
In generale il risultato più importante fu che anche nell'ovest degli Stati Uniti si poté coltivare la terra, dando il via alla colonizzazione stanziale ed alle esportazioni di cereali.
L'utilizzo principale e più esteso del filo spinato è stato senza dubbio però durante le guerre.
La prima guerra in cui le forze armate si avvalsero di esso in modo massiccio fu la Guerra di secessione americana. Anche la prima guerra mondiale, caratterizzata dalla cosiddetta guerra di trincea, fu uno dei conflitti bellici ove si fece grandissimo uso del filo spinato. Solo nell'ultimissima fase, i carri armati furono perfezionati e cominciò il declino della trincea e con essa dell'utilizzo militare del filo spinato che vide una diminuzione del suo utilizzo in battaglia (da Wikipedia).

Fili spinati
 
Nella farandola del vento
stesi gli abiti del mio amore.
Quale volo fece allora il tempo che
 ci passammo l'un l'altro/tanto
difficile da afferrare tutto.
Noi siamo
in ciò in cui ci manchiamo. Lì
ci vediamo l'un l'altro
in una strada dove
la luce cade al contrario.
 
Juan Gelman
da "La notte lentamente"
traduzione di Laura Branchini

la notte porta sogni e incubi,
restiamo aggrappati alla vita come filo spinato
eppure gli strappi sono tanti e duri
e ci troviamo spesso sull'orlo del bicchiere...
 
Esistono diversi tipi di filo spinato.
Il tipo originario, e anche il più comune, è costituito da due fili di ferro leggermente ritorti, attorno ad uno dei quali sono avvolte le spine, realizzate con pezzi di filo di ferro a tranciatura diagonale affinché le punte siano più acuminate, mentre il secondo filo ha la funzione di mantenere al loro posto le spine.
Il normale filo spinato è perfetto per il contenimento del bestiame, ma per un uomo è abbastanza facile superarlo, allontanando i vari fili del recinto e passandovi in mezzo.
Per creare recinzioni più difficilmente valicabili dagli uomini, per esempio per usi militari o nelle recinzioni carcerarie, è stato inventato il tipo detto razor wire (o nastro spinato), assai più pericoloso. Nel razor (rasoio in inglese) il filo è unico, e le spine sono realizzate accoppiando al filo stesso, mediante punti di saldatura, una striscia di lamiera stampata recante spine acuminate e taglienti, formando così una sottospecie di lama (da Wikipedia).

venerdì 28 settembre 2018

Pensiero autunnale


 
siamo veramente foglie sui rami,
finisce l'estate del rigoglio ora,
i colori dell'autunno coi gialli ed i rossi
poi quel marrone presagio funesto e si cade
nel fango delle strade sterrate...
 
Gujil

giovedì 27 settembre 2018

Laconici


laconico
[la-cò-ni-co]
aggettivo (pl.m. -ci, f. -che)
 
 
1.- Della Laconia, regione greca in cui sorgeva Sparta; estens. spartano
2.- Di persona, essenziale nell'esprimersi (caratteristica attribuita agli spartani); poco loquace: un tipo laconico.; di ciò che è scritto o espresso molto concisamente
SINONIMO: stringato, essenziale: stile laconico.

 

Laconica


L’angoscia della morte tanto m’incendiò, che il mio bagliore si riverberò nel sole.
Quello adesso m’invia nel pieno accordo della pietra e dell’aria
E dunque, quello che cercavo, sono.
Estate di limo, riflessivo autunno
Inverno minimo
La vita reca l’obolo della foglia d’ulivo
Entro la notte degli stolti con un piccolo grillo riconvalida la norma del-
l’Inaspettato.
 
Odisseas Elytis
da Sei rimorsi più uno per il cielo, 1960
 


quanto spesso lo sono anch'io,
laconico intrigo di essere umano,
mi sposta di sedia ma nulla cambia;
sempre è presente quel senso di noia...

mercoledì 26 settembre 2018

Durata

Durata
                 

La notte ci guarda tra il fogliame delle stelle.
Bella notte silenziosa. Verrà una notte
in cui non ci saremo. E anche allora
il granturco canterà le sue canzoni antiche,
le mietitrici s’innamoreranno accanto ai covoni,
     e tra i nostri versi dimenticati
come tra le spighe gialle
un viso giovane, illuminato dalla luna,
guarderà, come noi stanotte, quella piccola
     nube d’argento
che si piega e appoggia la fronte sulla spalla
     dell’altura.

Ghiannis Ritsos
traduzione di Nicola Crocetti
 

durata
sostantivo femminile
 
Periodo di tempo entro il quale si manifesta o si svolge qualcuno:
 durata del giorno; durata eterna; per tutta la durata della guerra;
di lunga, di breve durata;
riferito a oggetti, capacità di resistere al logorio dell'uso:
una stoffa di grande durata.
 
lungo vorremmo fosse,
il nostro corso terreno, lungo
e pieno di cose meravigliose e grandi;
invece qui siamo, soli a perenne ricerca...
 

martedì 25 settembre 2018

Autunno 2018

Autunno

Ed ecco già qui l'autunno. I muscoli
dei rami degli alberi che si scuotono
per le raffiche del vento, come se l'un l'altro
si dessero la colpa
della caduta della prima foglia...
Là sotto gli uomini, benché puntuali,
preferiscono allungare la strada, affinché
dove c'è abitudine ci sia
anche sorpresa, salvo che
privilegino la menzogna
che non ha proprio niente da fare.

E voi, mia fiamma d'altri tempi,
vi ricordate di voi stessa, ancora,
e dunque dell'amore?
.
 
Vladimír Holan
traduzione di Vlasta Fesslová
 
 
Autunno 2018 (Emisfero boreale)
Inizio: Domenica 23 Settembre
Fine: Venerdi 21 Dicembre


sta arrivando, da quando?
ora il sole è calante, come la gioia,
qualcuno sta finendo un percorso
lo vedo scemare dietro la vita. 

lunedì 24 settembre 2018

Nottetempo

Notturno
a Manuel Machado
 
Anche quelle che si accendono nelle notti alla moda

Nasce dal cielo tanto fumo
che mi ha ossidato gli occhi

Son sensibili al tatto le stelle
Non so scrivere a macchina senza di esse

Esse sanno tutto
Graduare il mare febbrile
e rinfrescare il mio sangue con la loro neve infantile

La notte ha aperto il piano
e io dico addio con la mano

Gerardo Diego
da "Manual de espumas", 1924
  
 
Nel
romanticismo chopiniano
il notturno è considerato la composizione più emblematica:
una sorta di diario intimo
che manifesta di volta in volta
le emozioni recondite del compositore,
intime e crepuscolari,
ora più sognanti
(opera 9 n.2 in Mi bemolle Maggiore o l’opera 55 n. 2 in Mi bemolle Maggiore)
ora più cupe 
 (opera 48 n.1 in Do Minore),
ora più enigmatiche
(opera 9 n.3 in Si Maggiore).
 
 
di notte tutto è fermo, o pare tale,
le ore notturno scorrono lente,
nascondono paure ancestrali;
le tristezze convolano e stagnano...
 
Il notturno si può definire una melodia cantabile ed espressiva che tiene insieme una serie di piccoli momenti lirici pervasi da malinconia, cupezza, mistero ma anche sogno e limpidezza.
Si può in sintesi ripercorrere e riassumere l’intera vita di Chopin lasciandosi trascinare dalla successione e dall'incredibile suggestione dei suoi notturni.
Ispirati alla notte, come si evince dal nome, ne furono composti (per pianoforte solo) ben 21 dal compositore polacco e sono tra i suoi pezzi più eseguiti ed ascoltati (dalla rete).
 

domenica 23 settembre 2018

Umida terra

Si ricorda di te l’umida terra
di primavera, con tutti i suoi fiori,
le strade polverose, i cardi, e il lento
crescere della tonda luna, e tutte
le gole che cantarono d’estate,
le ali in partenza, i nidi, i rami spogli,
i venti che soffiarono a ogni tempo
e le tempeste di quattro stagioni.
Tu non vai più col tuo passo di gloria
sui sentieri dell’alba e della bruma,
non vegli al vento, non ascolti il palpito
d’invisibili ali alte nell’aria.
Qualcosa in più che giovane e gentile
eri tu: l’anno intero ti ricorda.
 
Edna St. Vincent Millay
traduzione di Silvio Raffo 
 
 
 la terra umida, irrigua, ideale
per seminare e raccolti, ricordo, ero bambino in esilio,
pantaloni corti e voglia di scoprire,
il fieno, la terra, la gente;
tutto è passato...
Gujil
 
un tempo, il paese, la campagna,
strade sterrate e carri coi cavalli;
io, bambino allora irruente
a correre rondini e prati...
 

sabato 22 settembre 2018

Poesia per Teresa

la morte è sempre risolutiva,
finisce tutto,
resta un senso di impotenza sempre,
comunque

Gujil


Amore mio, se muoio e tu non muori,
amore mio, se muori e io non muoio,
non concediamo ulteriore spazio al dolore:
non c’è immensità che valga quanto abbiamo vissuto.
Polvere nel frumento, sabbia tra le sabbie,
il tempo, l’acqua errante, il vento vago,
ci ha trasportato come grano navigante.
Avremmo potuto non incontrarci nel tempo.
Questa prateria in cui ci siamo trovati,
oh piccolo infinito! la rendiamo.

Ma questo amore, amore, non è finito,
e così come non ebbe nascita,
non ha morte, è come un lungo fiume,
cambia solo di terra e labbra.
 
Pablo Neruda
  
restare soli dopo una morte,
ma chi davvero resta solo?
chi rimane? chi muore?
Nel mondo si continua imperterriti

venerdì 21 settembre 2018

15° riflesso estivo all'Asilo del tempo


 una luce sempre più fioca
all'asilo del tempo,
si sta spegnendo,
serena,
cosciente,
forse pronta;
non so che dire,
rimane l'amarezza e lo sgomento
per tutto ciò
che ancora non capisco...
 
Gujil

giovedì 20 settembre 2018

Cavalli all'abbeverata


Sei nata là dove i cavalli bevono
 

Sei nata là dove i cavalli bevono,
dove i fiumi volgono verso il vento
e i venti l’uno all’altro si perseguono
fino al nodo del loro nutrimento.

Sei venuta da dove si scolora
lenta la notte in cactus e amaranto;
e il papavero aperto non si finge
altro che il grido, la pace e il sigillo

degli elementi puri, l’allegria
del silenzio appena generato
– proprio come te, che stai in periferia

piena di centro, e di forza di vivere
l’ora lunga dell’iniziale giorno
nella ferma umiltà di apparire.
 
Pedro Tamen
traduzione di Giulia Lanciani 



 Giuseppe Raggio (1823–1916)
Cavalli all'abbeverata, 1873
Giuseppe Raggio,
un autore italiano di fine 800 vicino alle cose normali,
quelle della gente vissuta,
Cavalli che si abbeverano dopo il lavoro,
stanchi, come i loro cavalieri.
Le giornate della gente comune, piene di fatica e dolori.
 

luoghi sacri, segreti, ricordo,
montagne assolate o nell'ombra,
i faggi, gli abeti, funghi e bacche;
ora fatico a pensare di essere ancora...
 

mercoledì 19 settembre 2018

Presagi


Il termine praesagium (antico praesagum) deriva dalla locuzione "omnes prae sagum parvi futuros", che in latino significa "tutti, in presenza dei sacerdoti (lett.: di chi indossa il saio) sarebbero stati tenuti in piccolo conto".
Chi dice di avere presagi sente di poter prevedere eventi futuri.
I presagi, che hanno caratterizzato anche la parola dei Profeti, erano considerati messaggi inviati dagli dei, e quindi forme di divinazione.

Il presagio è quell’ombra che si allunga sul prato,
Indice di tramonti,
Ad avvertire l’erba
sbigottita
Che su lei presto scenderà la notte.

 (1863)
 
Emily Dickinson
 
 
L'antica religione romana
aveva due distinte figure per l'interpretazione dei presagi.
Gli auguri
interpretavano il volo degli uccelli,
mentre gli aruspici
traevano le previsioni usando le interiora degli animali sacrificati.
 
la vita e i suoi presagi, fuori,
eppure noi cerchiamo di leggerli,
capirli, viverli e farli nostri;
un corvo nero sul noce, questo ricordo...

In astrologia,
le eclissi solari e lunari
(insieme alla comparsa di comete, ma anche alla ricorrenza della Luna piena)
erano spesso considerate presagi di nascite, morti od eventi importanti.
(da Wikipedia)


 

martedì 18 settembre 2018

Ancora

La lunga catena dell’àncora
(Ales Stenar)

I

 
Dicono
Che barche appaiano nel cielo,
E che, da alcune,
La lunga catena dell’àncora possa scendere
Verso la nostra terra furtiva.
L’àncora cerca sulle nostre praterie, tra i nostri alberi,
Il luogo dove fissarsi,
Ma presto un desiderio di lassù la strappa,
La nave d’altrove non vuole saperne di qui,
Ha il suo orizzonte in un altro sogno.
 
 Ma accade
Che l’àncora sia, si direbbe, più pesante del consueto,
E si trascini quasi a terra e urti gli alberi.
L’avrebbero vista impigliarsi al portale di una chiesa,
Sotto l’arco a tutto sesto che cancella la nostra speranza,
E qualcuno che da quell’altro mondo sia disceso,
Goffamente, lungo la catena tesa, dura,
Per liberare il suo cielo dalla nostra notte.
Ah, che angoscia quando armeggiò contro la volta,
Stringendo a piene mani il suo strano ferro,
Perché occorre
Che qualcosa inganni in noi la mente
In questa traversata che la parola
Tenta, senza saper nulla, verso la sua altra riva?

 
Yves Bonnefoy
tradizione di Fabio Scotto


 
 L'àncora,
nella nautica, è un oggetto pesante utilizzato per trattenere un'imbarcazione o un idrovolante in un punto specifico del fondale di uno specchio d'acqua; un'ancora è realizzata spesso in metallo e collegata all'imbarcazione per mezzo di una catena o di una cima.
(da Wikipedia)
 
e la nave va si direbbe,
in questo mondo di strane persone
sono solo, con me, con loro;
vivo una vita di attese...