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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 31 agosto 2011

Frammento

Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento"


K. Gibran


Vento, Vincent Van Gogh
basta un attimo di vento e siamo aria,
quell'impalpabile segno di effimera gioia
stemperata dal sole e dalla pioggia;
ciò che siamo, non ciò che vogliamo,
un alito di niente nel respiro del mondo
come il raggio che filtra nei rami del bosco...

martedì 30 agosto 2011

Solo il silenzio


già, solamente il silenzio...
ogni volta che qualcuno scompare è una sconfitta,
ci si ritrova impotenti e furibondi...e un pò più soli;
non esistono mai parole adatte a descrivere lo stato d'animo,
ci si arrabatta in tentativi che altro non sono che anima,
quella che cerchiamo di difendere dall'offesa della morte...
eppure, da qualche parte nel mondo,
si riesce a subire questa sconfitta in modo dignitoso,
con quel velo di rinascita nascosto sotto le lacrime,
fingendo gioia forse il dolore è meno forte,
riesce a stemperarsi in tristezza e malinconia...
Un grazie ad Aristeo per avermi fatto conoscere questo pezzo...
ed una dedica a Luigi e a chi non c'è più

lunedì 29 agosto 2011

Auguste Préault

Antoine-Augustin Préault (6 ottobre 1809 - 11 gennaio 1879) è stato un artista francese, scultore del Romanticismo . 
Nato nel Marais, quartiere di Parigi , il suo nome viene spesso registrato come Auguste Préault con cui era conosciuto durante la sua vita.
Uno studente di David d'Angers, Préault prima esposto al Salon di Parigi nel 1833. 
Non era considerato con favore da alcuni artisti dell' élite a causa della sua schiettezza della comunità artistica e perché ha fatto parte del circolo di attivisti nella rivoluzione francese del 1830 . 
Durante questo periodo di turbolenze ed agitazione sociale lo studio di Préault è stato oggetto di episodi di vandalismo e molti dei suoi modelli in gesso sono stati distrutti o trafugati. 
Come risultato di queste circostanze il suo lavoro è stato ampiamente messo in ombra dai suoi contemporanei.
Antoine-Augustin Préault è morto a Parigi nel 1879 e fu sepolto nel cimitero di Père Lachaise (dalla rete).

Il Silenzio

Il silenzio non mi salva

Il silenzio non mi salva
la parola non mi aiuta.
Muri aggiungo muri tolgo.
Più mi scopro più mi nascondo.

Raffaele Carrieri

Silenzio (1842), Cimitero Père Lachaise , Parigi


domenica 28 agosto 2011

Lapislazzuli

Il lapislazzuli (meno comune lapislazuli) è una delle pietre preziose considerate tali da più tempo nella storia.
La storia di questa gemma risale al V millennio a.C., fu molto usata per la fabbricazione dei gioielli trovati nelle tombe faraoniche in Egitto.
È di colore azzurro intenso prevalentemente (ma ne esistono anche campioni di colore più vicino al celeste, a seconda della quantità di calcite), e da questo deriva il suo nome, composto dal latino lapis (pietra) e lazuli, genitivo del latino medioevale lazulum, derivato dall'arabo (al-)lazward, a sua volta dal persiano lāzhward (لاژورد) che significa appunto "azzurro".
Lo stesso termine "azzurro" deriva da lāzhward, con la perdita della L iniziale, assimilata con la lam dell'articolo determinativo arabo.
Il lapislazzuli è una roccia e non un minerale perché è composto da diversi minerali (prevalentemente lazurite, pirite e calcite).
Il Lapislazzuli si trova in giacimenti soprattutto in Afghanistan (Miniera di Sar-e-Sang, in Badakhshan, citata anche da Marco Polo), Cina e Cile.
È presente anche in alcune effusioni dei vulcani campani e laziali.
Nel Buddhismo viene considerato uno dei sette tesori e equiparato alla coscienza di sé.
Con il lapislazzuli si creava attraverso la macinazione e altri procedimenti, il più pregiato blu degli affreschi medievali, dalla tonalità intensa ed estremamente resistente nel tempo.
Il costo di questa materia prima era paragonabile a quello dell'oro, se si pensa che le uniche miniere conosciute erano in Afghanistan.
La ricchezza del materiale aveva anche un significato devozionale: nell'arte sacra ritrarre la divinità con materiali preziosi era una sorta di offerta che si faceva nei loro confronti.
Il lapislazzuli è anche stato, e tuttora è, usato in gioielleria e nell'intaglio e nella scultura. Famose sono le coppe e i vasi in lapislazzuli che appartennero ai Medici, famiglia regnante a Firenze nel XIV - XV secolo.
Il colore e le inclusioni di pirite, che danno l'idea del cielo stellato, hanno reso nell'immaginario umano il lapislazzuli una pietra poetica e legata al cielo.
Il lapislazzuli viene citato nei libri di Lisa Jane Smith, nella saga Il diario del vampiro, come la gemma che impedisce ai vampiri di essere bruciati dalla luce solare.
Il blu oltremare è un pigmento inorganico di colore blu.
Noto sin dall'antichità è un silicato di sodio e alluminio con inclusioni di solfuri e solfati; in altri termini è un calcare mineralizzato contenente dei cristalli cubici di lazurite.
Il colore blu è dovuto al radicale dell'anione S3- che contiene un elettrone spaiato.
In natura si trova una composizione simile nel lapislazzuli, una pietra semipreziosa che fino al XIX secolo, attraverso una costosa e lunga lavorazione, era utilizzata per la sua produzione.

Tale pigmento si identifica oggi come oltremare genuino (da Wikipedia).

sabato 27 agosto 2011

Poesia

Salamandra

Il tuo occhio guarda nel fuoco
la visione brucia
un gelo nutre il seme della luce
nel ghiaccio, la banchisa
celeste si sfa.
Io non so quel che è stato
la terra si cretta, escono scorpioni
il ragno sale al centro della tela
il mare opina
che il sole esiste per tingersi di terra
sulle acque pensieroso.
Non oso, amore, non oso
chiamarti.
Appoggiata a una domanda non é una risposta
ma tutto l'amore del mondo
é una parola.

Piero Bigongiari

Salamandra pezzata

venerdì 26 agosto 2011

Nazim Hikmet

Hikmet nasce a Salonicco nel 1901.
Hikmet è una delle più importanti figure della letteratura turca del Novecento e uno dei primi poeti turchi ad usare i versi liberi.
Hikmet diventa, ancora da vivo, uno dei poeti turchi più conosciuti in Occidente e i suoi scritti sono stati rapidamente tradotti in diverse lingue.
Condannato per marxismo è il solo scrittore d'importanza ad evocare i massacri armeni del 1915 e 1922.
Nato a Salonicco (attualmente in Grecia) dal funzionario Nazim Hikmet Bey e dalla pittrice Aisha Dshalila studia nel liceo francese di Galatasaray (Istanbul) e nell'Accademia della Marina militare, che deve però lasciare per ragioni di salute.
Durante la guerra d'indipendenza, si schiera subito con Atatürk (Mustafa Kemal) in Anatolia e lavora come insegnante a Bolu. Studia poi sociologia presso l'università di Mosca (1921-1928) e diventa membro del partito comunista turco negli anni venti.
Dopo il suo ritorno in Turchia nel 1928, senza visto, Hikmet scrive articoli, scenari ed altri scritti. E' condannato alla prigione per il suo ritorno irregolare, ma amnistiato nel 1935.
Nel 1938, è condannato a 28 anni e 4 mesi di prigione per le sue attività anti-naziste e anti-franchiste e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk.
Grazie all'intervento di una commissione internazionale della quale facevano parte, tra gli altri, Pablo Picasso, Paul Robeson, Jean-Paul Sartre sconta "solo" 12 anni e nel 1950 viene liberato.
Si sposa con Münevver Andaç, una bravissima traduttrice in francese e polacco.
Nel 1951, a causa delle costanti pressioni, è costretto a ritornare a Mosca, ma la moglie e il figlio non possono seguirlo ed egli trascorre il suo esilio in tutta Europa, perdendo la cittadinanza turca per diventare poi polacco.
Nel 1960 si innamora della giovane Vera Tuljakova e la sposa.
Ma muore il 3 giugno 1963 a causa di una crisi cardiaca mentre si trova in esilio a Mosca (da settemuse).

Amo in te

Amo in te
l’avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l’audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l’impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
Amo in te l’impossibile
ma non la disperazione.

Nazim Hikmet

giovedì 25 agosto 2011

Poesia

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l’acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
“Io sono il sole, i cieli, l’amore”.
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l’anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.
(Largo lamento)

Pedro Salinas

mercoledì 24 agosto 2011

Magnolia

Magnolia L. è un genere di piante della famiglia delle Magnoliaceae.
Comprende oltre 80 specie arboree e arbustive a lento accrescimento, ma che in alcune specie come la Magnolia campbellii e la Magnolia officinalis possono superare i 20 m di altezza, caratterizzate da interessanti fioriture, originarie del Nord e Centro America, dell'Asia e dell'Himalaya.
Il nome del genere è stato attribuito da Charles Plumier, in onore di Pierre Magnol (Montpellier, 1638-1715) medico e botanico francese, direttore del giardino botanico di Montpellier, che introdusse la nozione di famiglia nella classificazione botanica.
Le Magnolia hanno foglie alterne, ovali o ellittiche, generalmente grandi e coriacee, perenni o decidue, fiori solitari, grandi, generalmente a forma di coppa, con perianzio formato da 6-9 petali petaloidi (petali e sepali indifferenziati), gli stami numerosi sono lamellari, i carpelli sono disposti a cono sul ricettacolo, viene considerato dai botanici un fiore primitivo, tanto che erroneamente per molto tempo si è ritenuto che le Magnoliaceae fossero state le prime Angiosperme apparse sulla terra (il fossile più antico di questa famiglia risale a 95 milioni di anni fa).
I frutti ovoidali in infruttescenze conoidi, contengono dei semi lucidi rossastri o arancioni.
Diffusa in parchi, viali e nei giardini come piante isolate gruppi e siepi, può essere coltivata in vaso sui terrazzi, per il portamento e le copiose fioriture primaverili o estive.
Il legno chiaro e facile da lavorare viene molto apprezzato per lavori di falegnameria.
I semi di Magnolia campbellii avrebbero proprietà febbrifughe grazie all'azione del magnolialide, un terpene lattonico che interferisce con la sintesi delle citochine infiammatorie (interleuchine) responsabili anche della febbre.
Le resine aromatiche presenti nella corteccia di Magnolia virginiana vantano un'azione antireumatica.
La Magnolia saliciforme contiene la magnosalicina ed il magnifloenone, composti anti-infiammatori che sarebbero responsabili di azioni antiflogistiche ed anti-asmatiche.
Inoltre ha proprietà antitumorali significative e dimostrate (da wikipedeia).

D'estate

E cresce, anche per noi
l'estate
vanitosa, coi nostri
verdissimi peccati;

ecco l'ospite secco
del vento,
che fa battibecco
tra le foglie della magnolia;

e suona la sua
serena
melodia, sulla prua
d'ogni foglia, e va via

e la foglia non stacca,
e lascia
l'albero verde, ma spacca
il cuore dell'aria.

Carlo Betocchi

martedì 23 agosto 2011

Poesia

Il mazzo di fiori

Che fai laggiu’ bambina
Con quei fiori appena colti
Che fai laggiu’ ragazza
Con quei fiori seccati fiori
Che fai laggiu’ bella donna
Con quei fiori che appassiscono
Che fai laggiu’ gia’ vecchia
Con quei fiori che muoiono
Aspetto il vincitore.

Jacques Prevert

lunedì 22 agosto 2011

Conchiglie

Le conchiglie sono un involucro di varia forma e grandezza, formato da diversi strati sovrapposti (composti da carbonato di calcio, fosfato di calcio e da una sostanza detta conchiolina ), che protegge e sostiene il corpo dei molluschi.
Questo involucro viene prodotto dallo stesso animale che lo abita.
Esistono svariati tipi di conchiglie e ce ne sono ancora tante da scoprire (chi scopre una conchiglia, oltre al nome scientifico, le dà il proprio nome!).
Generalmente vengono divise in 6 classi:
1 Poliplacofori:
 conchiglie formate da 8 piastre articolate insieme;
2 Monoplacofori:
queste sono quasi del tutto estinte e sono piatte e leggere;
3 Gasteropodi:
è la classe più numerosa la maggior parte, è marina, ma ce ne sono anche d'acqua dolce e terrestri; le conchiglie che vi appartengono hanno la caratteristica di avvitarsi su sé stesse;
4 Bivalvi:
sono conchiglie divise in due valve come le vongole, le cozze ecc;
5 Scafopodi:
sono conchiglie a zanna di elefante forate alle due estremità; vivono nella sabbia e nel fango;
6 Cefalopodi:
sono molluschi che generalmente hanno la conchiglia interna come le seppie e i calamari.
Il suono che si sente avvicinando l'orecchio ad una conchiglia non è il rumore del mare, ma è soltanto il suono del nostro sangue che circola nel nostro orecchio.
Le conchiglie esistevano già nella preistoria e venivano utilizzate per creare oggetti come pettini, scodelle e collane e per abbellire vestiti e copricapi.
Dalle conchiglie si ricavavano anche lame, punte di freccia, coltelli e strumenti musicali.
Poi sono state usate come moneta vera e propria.
Ora ne abbiamo molte di quelle epoche antiche sotto forma di fossili.
Le conchiglie vivono in tutti i mari del mondo, le più belle e colorate però
le troviamo nei mari più caldi. Si possono trovare anche nei fiumi e nei fossi!
Si possono cercare nelle spiagge, comprare nei negozi specializzati o scambiare con altri collezionisti (come si fa normalmente con le figurine!).
In certi paesi del mondo all'aeroporto oltre al metal detector c'è anche il coral detector per controllare proprio che i turisti non portino via conchiglie (pena una multa salata e, alle volte, il divieto di ritornare in quel paese).




A..

Se io avessi una bella forma d'uomo,
allora i miei sospiri entro l'avorio
di codesta conchiglia, il tuo orecchio,
saprebbero echeggiare e il tuo gentile
cuore trovare senza indugio; armato
troppo bene sarei dalla passione
per questa impresa. Ahimè, ma cavaliere
di cui muoia il nemico non son io,
sul petto prominente non mi brilla
corazza alcuna; né un pastor di valle
sono, felice, che per gli occhi d'una
fanciulla gli tremarono le labbra.

Pure bisogna ch'io per te vaneggi,
dolce chiamarti, delle rose d'Ibla
più dolce assai che sentono di miele
quando le impregna una rugiada ricca
tanto che inebria. Ah sì, quella rugiada
gustare voglio, quella mi bisogna,
e quando il viso pallido disvela
la luna voglio andarne raccogliendo
qualche po' con incanti e con malie.

John Keats

domenica 21 agosto 2011

Frammento

dove l'acqua si frange,
dove il pino intreccia i suoi rami col cielo,
là dove si sente il richiamo del vento...
sereno è colui che sente il fiato del mondo
gentile il fato lo accoglie e lo assolve
mentre il respiro dell'uomo stormisce le fronde
ed è solo profumo di fiori...
là io sto bene...

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

sabato 20 agosto 2011

Poesia

Donna, Giovanni Zito


E la donna sta là dove ferve
il fogliame dei prugni e dei meli
e il vento forse si sente
uno scultore felice.

Stephan Scipacev

venerdì 19 agosto 2011

Carlos Drummond de Andrade

Carlos Drummond de Andrade
(Itabira, Minas Gerais 1902 - Rio de Janeiro 1987), poeta brasiliano.
Figlio di ricchi proprietari terrieri, studiò per un certo tempo farmacia, poi divenne insegnante; nel 1925 fondò il periodico "Revista".
Fu giornalista acuto e traduttore molto apprezzato di capolavori della letteratura francese.
Nel 1930 fu pubblicata la sua prima raccolta, Alguma poesia, che celebrava il nazionalismo brasiliano, pur condividendo il disprezzo dei valori borghesi proprio del movimento modernista europeo.
La raccolta seguente, del 1934, esprimeva dubbi sull'identità stessa del Brasile.
Dopo A rosa do povo (1945), decisamente antifascista, le sue opere si fecero sempre più metafisiche, allontanandosi dai grandi temi della politica e dell'identità nazionale. Di questo periodo è anche Claro enigma (1951).
Le raccolte successive a questa fase, Lição das coisas (1962) e Boitempo (1968), esplorano il verso sperimentale e la satira.
Nel 1985 De Andrade pubblicò le proprie memorie.


SENTIMENTALE

Mi metto a scrivere il tuo nome
con lettere di pasta.
Nel piatto, la zuppa si raffredda, piena di squame.
e piegati sul tavolo tutti contemplano
questo romantico lavoro.

Disgraziatamente manca una lettera,
una sola lettera
per finire il tuo nome!

- Stai sognando? Guarda che la zuppa si raffredda!

Io stavo sognando…
E c’é un manifesto giallo in tutte le coscienze:
“È proibito sognare in questo paese.”


Carlos Drummond de Andrade

giovedì 18 agosto 2011

Poesia

IL GREMBO BENEDETTO

Tu incedi fra le tue donne
e spesso sorridi affannata:
sono giunti i giorni dell'ansia.
Bianco sfiorisce alla siepe il papavero.

Come il tuo corpo così bene incurvato
dorata matura la linea al colle.
Lontano risplende dello stagno lo specchio
e la falce tintinna nel campo.

Nelle siepi rotola la rugiada,
rosse le foglie scorrono giù.
Per salutare la sua cara donna
si avvicina a te un moro bruno e rude.

Georg Trakl

mercoledì 17 agosto 2011

S. Nicola placa fortunale di mare

Gentile da Fabriano, S. Nicola placa fortunale di mare, Pinacoteca Vaticana

il fortunale spesso è dentro di noi e ci agita e sconquassa
come se la nostra anima fosse un cencio senza valore
da maltrattare e annientare.
In questo dipinto c'è tutto il dramma dell'uomo,
la sua sconfitta di fronte al tentativo
di dominare gli elementi ed assoggettarli alla sua volontà;
quando non ci riesce...ecco il ricorso al divino,
al mistico allo spirituale.
Gentile da Fabriano ha colto l'attimo,
in un flash impetuoso ha fissato
uno scatto fotografico della dura esistenza dell'anima.

martedì 16 agosto 2011

Poesia

A presto, amico mio, a presto.

Mio caro, sei nel mio cuore.
Questa partenza predestinata
Promette che ci incontreremo ancora.

A presto, amico mio, senza mano, senza parola
Nessun dolore e nessuna tristezza dei sopraccigli.
In questa vita, morire non è una novità,

ma, di certo, non lo è nemmeno vivere.

Sergej Aleksandrovič Esenin

lunedì 15 agosto 2011

Stepàn Petrovic Scipacev

Nacque nel 1899 nel governo di Perm' da una famiglia di poveri contadini (cosa assai comune per molti dei poeti ed artisti sovietici).
Nel 1919 si arruolò volontario tra le file dell'Armata Rossa.
Le sue primer poesie apparvero nel 1926.
Non si hanno molte altre informazioni su questo poeta russo del 1900, sucuramente le sue poesie sono molto legate al realismo che accompagnava quel periodo storico e sono intrise di socialismo politicamente corretto.
Morì nel suo paese nel 1980.
(Poesia Russa del Novecento, a cura di A.M. Ripellino, Universale Economica Feltrinelli, 1983)


Non vedono se stessi gli spazi turchini

Non vedono se stessi gli spazi turchini,
e nel freddo perenne sono limpidi, puri,
non vedono se stesse le montagne nevose,
il fiore non vede la propria bellezza.

Ed è dolce sapere, vagando nei boschi
oppure scendendo da un viottolo alpestre,
che la natura si entusiasma di se stessa
coi tuoi occhi insaziabili.

Stepan Petrovic Scipacev

domenica 14 agosto 2011

Il Bacio

  
Il bacio consiste tipicamente nel contatto tra le labbra di una persona e quelle di un'altra, ma più in generale il contatto può avvenire anche verso una qualsiasi altra parte del corpo di un'altra persona.
Durante questo contatto, le labbra della persona baciante possono o meno aspirare leggermente dell'aria, creando il tipico rumore dello "schiocco".
Il bacio è un importante fonte di contatto fisico fra due persone ed è per questo che assume diverse caratteristiche e significati a seconda del contesto, ed oggi è diventata in molte culture del mondo una comune forma di espressione di affetto, ma anche di amore, passione, amicizia, rispetto, un saluto, e molte alte ancora.
Esistono diverse opinioni e teorie riguardo alle possibili funzioni del bacio e ai suoi legami con la sfera emotiva e sociale umana, anche in seguito all'osservazione di comportamenti simili di altre specie animali.
Attualmente si ritiene che il bacio abbia anche la funzione di cercare partner con sistema immunitario diverso dal proprio, al fine, in termini evolutivi di favorire il riassortimento genico e aumentare le probabilità di sopravvivenza della prole.
Esiste inoltre una scienza che studia il bacio nei suoi vari aspetti: la filematologia (wikipedia).

F. Hayez, il Bacio, Milano, Pinacoteca di Brera

Piovete, o baci

Piovete, baci, dolorosi, ardenti.
Dolci, solenni, disperati e santi,

Sugli infelici da la vita affranti,
Sui martiri, sui prodi e sui sapienti.

Piovete sopra i pargoli innocenti,
Sulle mani dei vecchi vacillanti,
Sopra la bocca de le donne amanti,
Sopra la fronte bianca dei morenti.

Piovete sulle teste umili e care
E sui grandi dolor senza parola,
Piovete su le culle e su le bare.

Piovete, baci, onnipotente arcana
Melodia che accompagna e che consola
Il pianto eterno della razza umana.

Edmondo De Amicis

G. Klimt, il Bacio, Vienna, Österreichische Museum


sabato 13 agosto 2011

Giorno d'Estate

 
 
Giorno d’Estate

Giorno d'estate, giorno fatto di sole,
vuote di gente son le strade in città,
appese in aria e contro i muri parole,
ma chi le ha dette e per che cosa chissà.

I manifesti sono visi di carta che non dicono nulla e che nessuno più guarda,
colori accesi dentro ai vicoli scuri,
sembrano un urlo quelle carte sui muri,
sembrano un urlo quelle carte sui muri...

Giorno d'estate, giorno fatto di vuoto,
giorno di luce che non si spegnerà;
sembra d' andare in un paese remoto,
chissà se in fondo c'è la felicità.

Un gatto pigro che si stira sul muro, sola cosa che vive, brilla al sole d'estate;
si alza nell'aria come un suono d'incenso,
l'odore di tiglio delle strade alberate,
l'odore di tiglio delle strade alberate...

Giorno d'estate, giorno fatto di niente,
grappoli d'ozio danzan piano con me,
il sole è un sogno d'oro, ma evanescente,
guardi un istante e non sai quasi se c'è.

Dentro ai canali l'erba grassa si specchia, cerchi d'ombra e di fumo sono voci lontane;
nell'acqua il sole con un quieto barbaglio
brucia uno stanco gracidare di rane,
brucia uno stanco gracidare di rane...

Giorno d'estate senza un solo pensiero,
giorno in cui credi di non essere vivo,
gioco visivo che non credi sia vero
che può svanire svelto come un sorriso.

Vola veloce ed iridato un uccello come un raggio di luce da un cristallo distorto:
vola un moscone e scopre dietro a un cancello
la religiosa sonnolenza d' un orto,
la religiosa sonnolenza d' un orto...
Giorno d'estate, giorno fatto di sole,
vuote di gente son le strade in città,
appese in aria e contro i muri parole,
ma chi le ha dette e per che cosa chissà.

I manifesti sono visi di carta che non dicono nulla e che nessuno più guarda,
colori accesi dentro ai vicoli scuri,
sembrano un urlo quelle carte sui muri,
sembrano un urlo quelle carte sui muri...

Giorno d'estate, giorno fatto di vuoto,
giorno di luce che non si spegnerà;
sembra d' andare in un paese remoto,
chissà se in fondo c'è la felicità.

Un gatto pigro che si stira sul muro, sola cosa che vive, brilla al sole d'estate;
si alza nell'aria come un suono d'incenso,
l'odore di tiglio delle strade alberate,
l'odore di tiglio delle strade alberate...

Giorno d'estate, giorno fatto di niente,
grappoli d'ozio danzan piano con me,
il sole è un sogno d'oro, ma evanescente,
guardi un istante e non sai quasi se c'è.

Dentro ai canali l'erba grassa si specchia, cerchi d'ombra e di fumo sono voci lontane;
nell'acqua il sole con un quieto barbaglio
brucia uno stanco gracidare di rane,
brucia uno stanco gracidare di rane...

Giorno d'estate senza un solo pensiero,
giorno in cui credi di non essere vivo,
gioco visivo che non credi sia vero
che può svanire svelto come un sorriso.

Vola veloce ed iridato un uccello come un raggio di luce da un cristallo distorto:
vola un moscone e scopre dietro a un cancello
la religiosa sonnolenza d' un orto,
la religiosa sonnolenza d' un orto...

Francesco Guccini