Al di là delle malie e delle suggestioni - spiega Elisabetta Moro - le sirene sono state fondatrici di città. Caso clamoroso è quello di Napoli, fondata secondo la leggenda da Partenope, proprio una delle sirene che partecipano all'incontro con Ulisse nell'Odissea. Come sappiamo Ulisse si fa legare all'albero maestro della nave per non soccombere alloro canto irresistibile che è causa di rovina. È uno dei pochi casi di sopravvivenza. Ma cosa accadeva alle sirene che non riuscivano a portare a termine la loro mission? Si suicidavano. Le sirene sconfitte da Ulisse si gettano in mare, muoiono e le loro salme vengono trasportate della corrente.
La città di Paestum
ospitò il corpo di Leucosia. Una parte del suo corpo si staccò e diede
origine a Licosa. La sirena Partenope fu spinta nel golfo di Napoli e il suo corpo diede origine alla conformazione della città.
Ligea fu trascinata in Grecia e diede inizio alle leggende ellenistiche.
Partenope si spiaggia dove oggi si trova Castel dell'Ovo. Il suo corpo è oggetto di culto, da lì nasce l'insediamento di Neapolis. Oggi i napoletani si chiamano partenopei. Nel Mediterraneo ci sono altri casi di sirene fondatrici di città.
Nel mondo antico custodivano la soglia tra il mondo dei vivi e
quello dei morti.
Incontrarle per mare significava oltrepassare il limite della vita stessa.
Incontrarle per mare significava oltrepassare il limite della vita stessa.
Ma le sirene erano addette anche a consolare i vivi per la
sparizione dei defunti. Una funzione importante la loro, ovvero quella
della lamentazione (le prezzolate del pianto della tradizione
mediterranea), perché faceva sì, secondo la credenza, che il defunto se
ne andasse serenamente.
Collier Twentyman Smithers " Gara tra sirene e tritoni" |
Ma non solo. Le sirene erano figure femminili
sapienti, sapevano tutto del presente - passato - futuro, erano
profetiche, per questo erano attraenti. Per il mondo antico non erano
certo figure da considerare sexy come le immaginiamo noi oggi dopo tanti film e serie televisive. In
origine erano donne-uccello prima ancora che donne-pesce, dunque
tutt'altro che belle.
Protocollo cittadino #44
Tutto a posto!
La sintesi non è mai stato un mio pregio
cerco di essere pragmatismo e sunto
non sempre ci riesco ma provo.
L'effimera gioia di un gesto stupido,
la compenetrazione sensoria di un'immagine,
il fisico che risponde ancora agli stimoli
La sintesi non è mai stato un mio pregio
cerco di essere pragmatismo e sunto
non sempre ci riesco ma provo.
L'effimera gioia di un gesto stupido,
la compenetrazione sensoria di un'immagine,
il fisico che risponde ancora agli stimoli
e di nuovo mi ributto nel contesto che conosco.
Nessuno mi può rubare quello che sono,
lascio le sirene che anelo sull'isola non trovata,
ne ascolto il canto ma, bendato,
per fortuna non so dove andare...
Nessuno mi può rubare quello che sono,
lascio le sirene che anelo sull'isola non trovata,
ne ascolto il canto ma, bendato,
per fortuna non so dove andare...
Gujil
Il loro fascino era costituito dal canto, dalla
voce. Un ibrido, le sirene rappresentano la doppiezza che è dentro
qualsiasi persona, a ben guardare la cosa più temuta, perché enigmatica e
profonda, incontrollabile, il non umano. La cosa che unisce i due lembi
di natura e cultura, quella zona misteriosa su cui noi proiettiamo
desideri, incubi e passioni. Indicano la possibilità di tenere insieme, quanto più
armoniosamente, la diversità, il centro e la periferia, il braccio e la
mente. La loro seduzione viene proprio da questo: non appartengono al
genere umano ma ci aiutano a capire cosa siamo. Anche noi in fondo siamo
ibridi (dalla rete).
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