Memento
Quando bacio il tuo labbro profumato,
cara fanciulla non posso obbliare
che un bianco teschio vi è sotto celato.
Quando a me stringo il tuo corpo vezzoso,
obbliar non poss'io, cara fanciulla,
che vi è sotto uno scheletro nascosto.
E nell'orrenda visione assorto,
dovunque o tocchi, o baci, o la man posi,
sento sporger le fredde ossa di un morto.
Iginio Tarchetti
realtà
fatta di tutto
fatta di tutto
unicamente,
solamente,
fortemente...
Tutta la poesia è basata sull’antitesi vita/morte.
Le prime due terzine ripetono la stessa costruzione e un lessico simile: l’inizio di ogni verso segue apparentemente schemi tradizionali con il ricorso al linguaggio aulico classico (labbro profumato, cara fanciulla, corpo vezzoso) a cui si contrappone nella conclusione il richiamo a motivi macabri (bianco teschio, scheletro nascosto).
Il tema ossessivo e ripetuto è la morte nascosta dietro la bellezza del corpo della donna. L’ultima terzina chiude accentuando il tono lugubre e terrificante e sentenziando la presenza costante e ovunque della morte (ovunque o tocchi, o baci, o la man posi) (dalla rete).
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