Le amate bollicine di uno champagne, di uno spumante, o di un prosecco sono da sempre state considerate sinonimo di un elevato standard
qualitativo del vino che le produce. Associare un reale miglioramento del gusto alla
maggiore presenza e diffusione di bollicine o alla loro dimensione non è affatto impresa
semplice.
L'uva è rigonfia d'acqua, flagellata
da continui acquazzoni;
oste, ammesso che tu ne avessi voglia,
non puoi vender quest'anno il vino puro.
Marziale
Rosso nettare prova a lenire
i danni duri del quieto vivere;
bianche bollicine impertinenti
velano visioni spesso pesanti...
Le piccole sfere di anidride carbonica (CO2) – che si formano durante un
secondo processo di fermentazione all’interno delle bottiglie sigillate –
secondo gli esperti racchiudono, infatti, le componenti gustative ed
olfattive del vino. Per questo motivo quelle più grandi veicolerebbero
una maggiore componente aromatica con un conseguente miglioramento dell’esperienza di degustazione. E' possibile incrementare l’effervescenza del vino con alcune piccole
accortezze. Innanzitutto, si può far raffreddare per bene la bottiglia
in frigorifero, portandola a circa 4°; la temperatura più bassa,
infatti, diminuirebbe la concentrazione di alcool nelle bollicine.(dalla rete).
Nessun commento:
Posta un commento