Ragazzo, se versi un vino vecchio
riempine i calici del piú amaro,
come vuole Postumia, la nostra regina
ubriaca piú di un acino ubriaco.
E l'acqua se ne vada dove le pare
a rovinare il vino, lontano,
fra gli astemi: questo è vino puro.
Publio Valerio Catullo
Alcoliche notti passate
a pensare, ricordi, presente;
nel vino un sincero dono
Gli antichi Romani si appassionarono così tanto al vino che menzioni si ritrovano
in moltissime opere di vari autori classici: da Columella a Catullo a Marziale è
una cascata di citazioni varie a ceppi e vini e costumi vari: dalla
conservazione alla coltivazione e al consumo di vino, soprattutto
durante feste e banchetti.
L’apprezzamento nei confronti del vino in epoca Romana fu così vasto che
a Roma, ma anche nelle principali città della repubblica prima e
dell’impero poi, furono costruiti non solo il forum vinarium, ossia il mercato del vino, ma anche un portus vinarius, porto e mercato erano presumibilmente ubicati nel quartiere Testaccio per essere vicini al Tevere.
(dalla rete)
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