Montserrat Abelló i Soler
è stata una poetessa catalana: è nata a Tarragona nel 1918 e ha vissuto a Cadice, Cartagena, Londra e Valencia prima dell’esilio in Francia e in Cile durante la Guerra Civile spagnola.
Nel 1960 si stabilì definitivamente a Barcellona dove è morta nel 2014.
Scrive in catalano, lingua nella quale ha tradotto Sylvia Plath, Dylan Thomas, E.M. Forster, Agatha Christie e Iris Murdoch.
La poesia di Montserrat Abelló appare semplice – richiama un po’ la nostra Vivian Lamarque – ma in realtà ogni parola è meditata, levigata, è posta dove deve essere in quella conversazione intima con il lettore, tirato spesso in ballo attraverso un “tu” o un “noi” in una sorta di partecipazione.
E la poesia stessa, la parola, diventa protagonista del discorso poetico, compendio del senso stesso delle nostre vite (dalla rete).
Vivo e torno
a vivere
ogni poesia,
ogni parola.
Amo tanto
la vita
che la faccio mia
ancora e ancora.
Montserrat Abelló
da "“El blat del temps”, 1986
poesie, quali?, come?
versi sciolti, in rima, obbligati;
non scrivo più come prima
ora sento, riposo, stento...
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