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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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mercoledì 25 gennaio 2017

Giorni di minime #38 in chiaroscuro

 
Il chiaroscuro è un effetto artistico di luce che consiste nel dare risalto alle immagini, tramite la definizione di luce ed ombre sulle superfici dipinte, sovrapponendo, appunto, tonalità "chiare" e "scure".
Il chiaroscuro in senso stretto è quello legato all'arte grafica, ed è tecnicamente il passo successivo al disegno lineare.
A volte il rapporto temporale tra la stesura di linee e luci/ombre può essere invertito, iniziando dalle seconde. Attraverso il chiaroscuro è possibile dare un'idea dei volumi, dei materiali, dello spazio.
Esistono varie tecniche, che oscillano tra quelle che lasciano vedere il segno (tratteggio, linee continue, ecc.) a quelle che lo rendono invisibile (sfumatura, passaggi graduali, ecc.).
Il chiaroscuro si può stendere solo dipingendo le ombre, con uno o più colori (carboncino, sanguigna, ecc.) oppure schiarendo le luci rispetto al colore del supporto.
La stesura di luci si chiama "lumeggiatura" e può essere effettuata, ad esempio, usando un pastello bianco su un foglio color ocra.


effimere immagini tra il chiaro
ed il buio del mattino presto,
mi individuo in un tratto di strada
è in salita, sono stanco ed ho sete;
i miei forse vacillano e tremano,
le mia mani si stancano spesso
vivo in un chiaroscuro...
 
Gujil


 
 
In pittura il chiaroscuro è legato all'uso dei colori. Usato nella pittura antica, perse di importanza nell'arte bizantina e medievale, dove il simbolismo delle figure non richiedeva un rilievo plastico-spaziale. Per creare effetti di luci ed ombra si usava tutt'al più un tratteggio, a grana più o meno fine. In Italia, alla fine del XIII secolo, Cimabue riportò in auge l'uso delle sfumature più delicate, riscoprendo il problema della luce e del modo in cui essa illumina in maniere diverse le differenti parti di un corpo, le materie e le superfici disparate. Un capolavoro in tal senso fu il Crocifisso di Santa Croce. Con Giotto la gamma cromatica di sfumature si fece più ampia, arrivando ad assomigliare sempre più alla luce reale. I pittori successivi svilupparono queste tecniche, facendo del chiaroscuro un elemento imprescindibile della raffigurazione pittorica fino al XIX secolo. Da quell'epoca gli impressionisti prima (legati ad una pittura di pura luce e colore) e i cubisti poi (che riscoprirono le forme piatte e geometriche) portarono a un superamento del chiaroscuro: Matisse ad esempio ne fece completamente a meno (da Wikipedia).

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